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Napoli, al Museo Ascione, presentata la XIX ed. del Positano Teatro Festival, a Nino D’Angelo il Premio Ruccello

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foto Giuseppe Panza

All’interno di uno dei luoghi più singolari di Napoli, nella Galleria Umberto I, il Museo Ascione, ieri mattina ha ospitato la presentazione ufficiale della XIX edizione del Positano Teatro Festival di Gerardo D’Andrea. Dal 30 luglio al 2 agosto, la rassegna teatrale della Costiera Amalfitana ospiterà 5 spettacoli per 4 serate, festeggiando l’eccezionale benvenuto all’attrice e cantante Antonella Morea, nuovo direttore artistico di una diciannovesima edizione ricca di novità.

Prendendo in prestito le parole del consigliere delegato al turismo della città di Positano, Giuseppe Vespoli, quest’anno sarà un festival all’insegna di un “rinnovamento nella contemporaneità”: dopo ventidue anni e diciannove edizioni ideate e dirette da Gerardo D’Andrea, il quale ha dedicato anima e corpo al Festival, quest’anno si riparte con tante novità, a partire dal titolo della rassegna, che d’ora in poi porterà al suo interno il nome del suo creatore. Un gesto sentito per ricordare chi con passione ha permesso al Positano Teatro Festival, nella sua longevità, di accogliere artisti di ogni calibro, creando all’interno della città un centro di diffusione culturale teatrale.

Il passo deciso nel cambiamento è l’arrivo di Antonella Morea. Incerta se la sua sia un’eredità consapevole o inconsapevole, l’attrice napoletana ha calcato il palco del Festival fin dalla sua prima edizione, vincendo anche il Premio Pistrice nel suo primo anno d’istituzione. Oltre ad essere onorata del nuovo ruolo assegnatole, il compito della Morea è stato subito quello di mettere in pratica gli insegnamenti decennali del maestro D’Andrea, primo tra tutti, quello di dare spazio ai giovani, in scena e non. Non estranea a ciò, grazie all’esperienza con i Casa Surace e le masterclass teatrali giovanili, Antonella Morea accoglie tra le novità i due premi Gerardo D’Andrea, dedicati alla Nuova Drammaturgia e ai Nuovi Protagonisti, consegnando loro i lavori di due artisti altrettanto giovani studenti dell’Accademia delle Belli Arti di Napoli, Salvatore Russo e Joseph Esposito. I premi andranno a Fabio Pisano, giovane promessa del teatro napoletano al quale verrà consegnato il premio per la Nuova Drammaturgia, e Marianna Fontana, resa celebre con la gemella Angela grazie all’eccezionale interpretazione in Indivisibili, film di Edoardo De Angelis candidato ai David di Donatello 2016, e al Positano Teatro Festival verrà premiata per i Nuovi Protagonisti.

 

 

Proseguendo con i premi, si viene introdotti anche ad altri due protagonisti d’eccezione di questa strabiliante XIX edizione. Nella prima serata verrà consegnato il Premio Annibale Ruccello al grande Nino D’Angelo. Come motivato dalla Morea, Nino D’Angelo oltre alla lunga carriera canora, ha iniziato il percorso artistico con il teatro. Infatti, durante la serata del 30 luglio non canterà, ma sarà in scena con un talk show condotto da Gianni Simioli, prima di un concerto tributo in suo onore con Antonella Morea, Chiara Di Girolamo, Francesca Marini, Ida Rendano, Patrizia Spinosi e Mena Steffan.

Vincitore del Premio Pistrice – Città di Positano è invece l’attore Massimiliano Gallo, protagonista di Resilienza 3.0, lo spettacolo conclusivo della rassegna. Ironico, pungente e mai superficiale, Massimiliano Gallo è uno degli attori più apprezzati nell’attuale scena teatrale e cinematografica. In scena con uno spettacolo comico sul disastro pandemico, accompagnato da Shalana Santana e Pina Giarmanà, la promessa è di una serata ricca di risate ma anche di musica.

 

Gli spettacoli ovviamente non si fermano qui. Durante la seconda serata, all’insegna delle novità, quest’anno per i più piccoli è stato dedicato uno spettacolo sulla Spiaggia Grande di Positano, “1 alice, 1 gambero, 1 balena”, ispirato a Gianni Rodari con lo spirito d’insegnare a bambini e non l’importanza di andare al teatro.  A seguire, spostandosi a Piazza dei Racconti, Puteca Celidonia presenta “Dall’altra parte | 2+2=?”, una piéce dai contorni metaforici e introspettivi. Alla sua decima replica in due anni, lo spettacolo parte da uno studio secondo il quale più del 50% dei neuroni viene perso durante lo sviluppo prenatale e nel corso della vita: immaginando tre feti dal momento del concepimento, Puteca racconterà di geni che forse non saranno più tali.

Altrettanto promettente la serata successiva con “L’ammore nun’ è ammore”, 30 sonetti di Shakespeare traditi e tradotti dal compianto Dario Jacobelli e interpretanti dal grande Lino Musella, anche lui stella di questa brillante diciannovesima edizione del Positano Teatro Festival.

 

Insomma, una rassegna tutta da scoprire e da non perdere, che dal 30 luglio al 2 agosto darà luce alla Costiera solo grazie al teatro.

 

Roberta Fusco