Views: 5
Ad Aversa (CE), ieri sera si è conclusa, con successo, la 17esima edizione del Premio Bianca d’Aponte con la vittoria di Isotta con il brano “Io”. Il festival, unico nel suo genere, celebra il cantautorato femminile; nelle serate del 22 e del 23 ottobre all’interno del Teatro Cimarosa, e finalmente in presenza, dopo quasi due anni di chiusura forzata a causa della pandemia, si è potuta celebrare la “piccola festa della musica”, come ricordato dal direttore artistico Ferruccio Spinetti. L’esibizione delle 10 finaliste e il ricco alternarsi di ospiti d’eccellenza ha riconfermato la musica come protagonista delle emozioni.
Emozioni che non mancano ad arrivare, in un fedele ricordo di Bianca d’Aponte, omaggiata nel corso delle due serate da tutti gli ospiti, in particolare, si sono distinti gli alunni del Liceo Classico a Indirizzo musicale “Domenico Cirillo” di Aversa, che hanno presentato nel corso della serata di venerdì, in una commovente versione, il brano di Bianca: “Ninna nanna in re”.
Le concorrenti invece si sono esibite in un brano fuori concorso ma che comunque ha dato loro modo di farsi conoscere dal pubblico e dare alla giuria la possibilità di farsi un’idea delle loro potenzialità.
La prima serata ha visto anche la consegna, da parte del sindaco di Aversa, Alfonso Golia, del “Premio alla Carriera” Città di Aversa a Peppino di Capri, un momento di forte emozione coronato dall’esecuzione al pianoforte del famosissimo brano “Champagne”; il pubblico ha regalato una meritatissima standig ovation al maestro di Capri.
Tanti sono stati gli artisti che, poi, si sono alternati sul palco: Giovanni Truppi, il trio delle Cantautrici Rossana Casale, Grazia Di Michele e Mariella Nava, Marco Martinelli e il duo Still Life, a cui è stato consegnato il Premio Bianca d’Aponte International.
La seconda serata, ha visto protagonista la madrina Chiara Civello, che ha omaggiato Bianca con il brano, che ancora nessuna madrina aveva mai scelto, “Erba ed erbacce”, eseguita magistralmente insieme a Ferruccio Spinetti al contrabbasso. La Civello si è esibita con il suo storico brano “Resta” e con “New York City Boy”, dedicata al maestro Kaballà, presente in sala. Impossibile non citare le performance di Carlo Marrale, poeta della musica e di Cristina Donà che con la sua spontaneità e la sua classe ha animato il palco del Cimarosa emozionando il pubblico, che ha partecipato allo show seguendola nel finale.
È proprio la Civello, da madrina, a ricordare emozionata l’incontro con la nuova generazione cantautorale rappresentata dalle 10 finaliste della 17esima edizione. Le giovani cantautrici si sono esibite, dopo l’apertura della vincitrice della scorsa edizione Monica Sannino, questa volta con i brani che hanno permesso loro di partecipare alla finale.
Gran finale con Giuseppe Anastasi che ha omaggiato Fausto Mesolella con il brano “Quello che non voglio”, seguito nel corso della serata da Cristina Donà, Tony Canto, Carlo Marrale, Francesco Tricarico & Jennà Romano e l’atteso cantautore romano Alessandro Mannarino, che dopo “Paura”, brano figlio del suo ultimissimo album, omaggia anch’egli Mesolella con “Carcerato”, un brano inedito, che come racconta lo stesso Mannarino, sul palco, il compianto direttore artistico del Premio d’Aponte amava eseguire in sua compagnia.
In entrambe le serate la Piccola Orchestra del Premio d’Aponte, diretta dal maestro Alessandro Crescenzo ha accompagnato le cantautrici.
Il momento clou della serata è, ovviamente, dedicato alle giovani 10 finaliste, ed ecco le vincitrici della lunga lista di premi messi in palio:
Anna e l’appartamento vince il premio di Soundinside Basement Records e SIEDAS;
Vitto vince il premio dell’etichetta Suoni dall’Italia di Mariella Nava, insieme alla borsa di studio per il Cet di Mogol, curata dalla ‘Fondazione Jacqueline e Totò Savio’,
Alessanda Pirrone, a sorpresa, vince la seconda borsa di studio (non prevista, ma meritata ex aequo) della fondazione Savio;
Valentina Polinori vince il Premio ‘Na Stella” del Virus Studio, che prevede l’ incisione e la produzione di un singolo;
GIØVE vince il premio come Miglior Testo;
Miriana Faieta, oltre ai lunghissimi applausi ricevuti a seguito della sua esibizione, vince i premi come Miglior Musica e il Premio della Critica Fausto Mesolella, una borsa di studio di € 800 e il servizio di ufficio stampa per un anno da parte di FreeCom.
Isotta si aggiudica la vittoria della 17esima edizione e il premio come Miglior Musica.
La cantautrice senese, classe ‘92, non trattiene l’emozione per la sua vittoria grazie ad “Io”, che le fa vincere una borsa di studio di € 1.000, la partecipazione come ospite alla prossima edizione del Premio, tre concerti di presentazione prodotti da Doc Live e la possibilità di partecipare al Premio dei Premi del Mei di Faenza.
Ma la vincitrice assoluta anche quest’anno è la musica, la cui musa ispiratrice Bianca, ogni anno riesce ad unire dieci giovani promesse rendendole ancora più appassionate alla musica e facendole sentire non in competizione ma a casa, in famiglia. Nella sempre più grande famiglia del Premio Bianca d’Aponte.
Roberta Fusco