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Valogno: inaugurato il nuovo ciclo di murales “I Colori Dell’amore”

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In quella provincia di Caserta che si perde verso il Nord, al confine con il Lazio, vi è il piccolo borgo di Valogno, nel comune di Sessa Aurunca, un paesino incantato che si adagia sulla strada di Roccamonfina e il suo Parco Regionale. Balconcini fioriti, abitazioni dagli affascinanti portali lignei, viuzze lastricate di pietra che si ingarbugliano svelando scorci sempre nuovi, due chiesette e il silenzio interrotto da un insolito stuolo di persone dirette verso un’unica meta: la cerimonia di inaugurazione di tre nuovi murales che vanno ad aggiungersi agli altri che rendono il borgo unico in questo territorio.

L’operazione “I colori del grigio”, infatti, prende avvio nel 2008: possiamo osservarne gli effetti fra le pietre naturali delle case, gli intonaci bianchi e i portoni, dove vediamo spuntare colori, le storie e i temi dei murales che in questi anni si sono avvicendati, grazie al prodigarsi dell’associazione “Il Risveglio”, appositamente nata dalla passione di Giovanni Casale e sua moglie Dora Mesolella per questo territorio.

Osservando il piccolo borghetto ci accorgiamo che ormai tutti gli esercizi commerciali hanno chiuso, ce ne danno conferma alcuni cittadini: sono rimasti ormai poco più di un centinaio ad abitare Valogno, mentre solo negli anni ottanta, racconta un ex residente nostalgico, almeno tre volte tanti erano coloro che vivevano nel borgo, e tanti altri vi si aggiungevano in estate, grazie al bel clima fresco e alle belle passeggiate che la natura circostante dona. Questa operazione può essere un modo per ridare interesse turistico a questo delizioso posticino, di cui Dora e Giovanni si sono letteralmente innamorati, lasciando Roma per dedicarvisi. Una storia di passione, impegno, di quelle che riempiono le parole di significati, ma soprattutto che hanno concretamente ridato i colori al borgo.

Il tema dei nuovi murales è l’Amore, ed è questo che si è andato a celebrare anche nella cerimonia di inaugurazione tenutasi Sabato 29 luglio, promossa anche dalle associazioni Onlus Le officine Kulturali Aurunche e Intercultura di Sessa Aurunca, attraverso la voce di Fernanda Esposito, si comprende la necessità che questa operazione abbia un seguito, che non resti relegato all’azione dei singoli ma che attraversi, oltre la comunità, la responsabilità e l’appoggio delle istituzioni. Ecco perché in collaborazione con Intercultura di Sessa Aurunca nasce, a sostegno del progetto, l’appello “Adottiamo un murales a Valogno”, attraverso il quale chiunque voglia  può far parte di questa iniziativa, contribuendo alla realizzazione e ai costi del prossimo ciclo di murales, per un ambizioso ma concreto piano che potrebbe portare Valogno ad essere una sorta di museo a cielo aperto.

All’inaugurazione erano presenti gli artisti, entrambi provenienti da Roma, con cui vi era la possibilità di osservare e “ leggere” il nuovo ciclo di murales. Hanno lavorato restando ospiti nella zona per circa una settimana, Alessandra con un filo di commozione racconta di non essere più la stessa persona arrivata a Valogno una sola settimana prima, che i luoghi assorbono emozioni, le raccontano, ed è quello che è successo anche a lei. Il borgo ora ha un trio di dipinti fiabeschi e colorati, dedicati ciascuno ad una fase dell’amore: l’innamoramento, il matrimonio e la famiglia, di Alessandra Carloni e un ultimo intitolato “La notte delle favole” nato dalla maestria di Ciro Palumbo.

La cerimonia prevedeva una deliziosa performance all’aperto con musica e canti della tradizione napoletana, canzoni e poesie d’amore delicatamente suonate in un angolo della piazza, con quello che più che un pubblico sembrava una riunione familiare, ciò che rappresentano in realtà coloro che abitano Valogno. Sentiamo declamare le parole di Edoardo sull’amore “ l’ammore è nu forte dolore, ca pare ‘na cosa. che odora di rosa”, in un momento magico i presenti spontaneamente accompagnano gli artisti intonando i versi di “Era de maggio.”

Dopo l’esibizione prendono la parola il vescovo Orazio Francesco Piazza seguito dal sindaco di Sessa Aurunca: “Spesso le famiglie riescono a ritrovarsi tornando nei loro luoghi, ma i luoghi hanno un’anima e vanno rispettati non deturpati”, afferma il Vescovo e, continuando “ad esempio fare la festa della birra in piazza Duomo non è rispettare quel luogo, che non è certamente deputato ad una manifestazione di quel genere.” La dichiarazione apre l’attuale polemica sulla faccenda: il Duomo di Sessa Aurunca è un meraviglioso esempio di romanico cassinese del I secolo, un colpo d’occhio della piazza di grande effetto, di sicuro non quello richiesto per una festa della birra a cui di solito si destinano le periferie.  Il sindaco che aveva ribadito nel suo intervento la bellezza dell’iniziativa culturale che dava speranza verso collaborazioni più attive, sentendosi richiamato in causa non nega l’evidente paradosso di questa scelta, ma afferma che bisogna accettare la sfida se non altro perché si confermi con questa prima esperienza che la sede non è adatta.

Ancora una volta l’arte raccoglie intorno a se volontari, passione, bellezza, cos’altro riesce a raccogliere energie tanto positive? Come una vera festa in famiglia si odono i tappi di sughero saltare, c’è da bere per tutti. La festa è finita ma i murales restano a Valogno, disponibili per chiunque voglia ammirarne i colori, passeggiando tra i vicoli, respirando il fresco e la storia di un luogo incontaminato.

 

Lucia Dello Iacovo