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Napoli, al Teatro Arcas, è in scena “Un curioso accidente”

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Napoli, al Teatro Arcas, dal 12 al 22 febbraio, è in scena “Un curioso accidente” di Goldoni.
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Sinossi:
Pancrazio, ricco commerciante, ospita nella propria casa Flavio, giovane nobile studente. Flavio, durante la sua permanenza in questa casa, si innamora di Flaminia, figlia di Pancrazio. Il giovane, credendo impossibile che possa coronare il suo sogno d’amore, decide di partire. Pancrazio, vedendo il giovane sempre più malinconico, sospetta che qualche dispiacere segreto gli provochi una malattia dello spirito. Pancrazio ha troppa fiducia in sua figlia per avere anche il minimo sospetto di ciò che accade e crede piuttosto che Flavio si sia innamorato di Costanza, amica di sua figlia. Flaminia, con l’aiuto della sua serva Corallina, a sua volta innamorata di Coviello, servo di Flavio, e quindi interessata a non far partire il giovane, lascia credere al padre che Flavio ami realmente Costanza, ma che si disperi perché il padre della giovane, don Cassandro, agiato quanto avaro negoziante, non gliela voglia accordare come moglie perché, seppur nobile, non è abbastanza ricco per la figlia. Pancrazio cerca quindi di mediare con Cassandro, che non vuole sentire ragioni. A questo punto Pancrazio, esorta Flavio a rapire Costanza, fornendogli egli stesso il denaro necessario a portare a termine il rapimento. Il giovane profitta del consiglio e del danaro e fugge sì, ma con Flaminia.
Finale e scioglimento della matassa resta una sorpresa per il pubblico che verrà.
Note di regia:
La Venezia da cui nasce l’arte di Goldoni è sì quella dei vecchi mercanti, onesti, gretti e tradizionalisti e delle loro ragazze custodite gelosamente dentro casa; ma è soprattutto la Venezia del carnevale e dei teatri. Chiamiamola pure verità, se vogliamo, quella di Goldoni: ma si tratta di una verità armoniosamente aggraziata. I dialoghi che Goldoni crea per i suoi personaggi nelle commedie da lui scritte in lingua italiana sono dialoghi alle volte trascurati, alle volte senza forza; eppure così pieni nelle sue inversioni, sospiri e oneste languidezze, di carattere e insomma di stile. Nelle sue commedie miste di dialetto (nel nostro caso napoletano) e di lingua notava Isidoro Del Lungo (critico letterario 1841-1927) “l’italiano frammezzato al veneziano fa la figura di un asmatico di fiato corto fra persone di polmoni sani e di torace ben costruito; e il veneziano che interrompe l’italiano, anche se è il veneziano dell’Arlecchino e di Truffaldino (nel nostro caso di Pancrazio e Coviello) , è come una folata di aria buona in una stanza dove si respiri a disagio”. Goldoni non usò il dialetto nella sua rozzezza  ma in maniera fluida, musicale. Persino nelle sue scene popolari i toni, nei loro battibecchi, dei personaggi (Corallina nel nostro caso)  sono strilletti e strillini. L’adattamento di questo nostro “Accidente”, prende forma dalla mescolanza del testo originale in tre atti di Goldoni, con una riduzione in napoletano in un atto della prima metà del ‘900. E’ nostra intenzione mettere in scena uno spettacolo che faccia divertire con eleganza e nel rispetto di due scuole teatrali cresciute e sviluppatesi sulla scia della Commedia Dell’Arte.  (Francesco Sisto)
“Un curioso accidente”
Di CARLO GOLDONI
Adattamento e Regia:
FRANCESCO SISTO
Con la partecipazione di:
MICHELANGELO RAGNI e CIRO DISCOLO
E con:
SARA SACCONE
FERDINANDO SMALDONE
ALESSANDRO PALLADINO
CHIARA MATTACCI
Scene e costumi:
CLELIO ALFINITO
Musiche:
MALDESTRO
Disegno luci:
ENRICO SCUDIERI
Aiuto scenografo
LUDOVICO ALFINITO
Aiuto Costumista
ANGELA COVESNON
Direttore di scena
PAOLA PARADISI
Luci e fonica
FRANCO DI CARLUCCIO
Foto di Scena
MARIA GIOVANNA IAVAZZI