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Napoli, grande successo per “Tre donne, una sola anima, un solo amore: Chopin”

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foto Daniela Vellani

Sono io George Sand…” “Sono io George Sand…” “Sono io George Sand…” in una staffetta di tre voci echeggia un nome, George Sand, appunto…

Si tratta di voci diverse, tre come i tre volti che convivono in un personaggio intrigante e misterioso: Amantine Aurore Lucile Dupin, la scrittrice e drammaturga francese femminista, anticonformista e spregiudicata, che ebbe un’importante relazione con  Fryderyk Franciszek Chopin, e George Sand era lo pseudonimo per celare la sua identità femminile.

E queste tre voci diverse hanno dato vita ad uno spettacolo unico, bello, raffinato, originale, intenso e di grande impatto emotivo: “Tre donne, una sola anima, un solo amore: Chopin”, evento sold out, con standing ovation finale, che si è svolto di fronte ad un numeroso pubblico attento, emozionato e a tratti commosso.

Secondo della “Mini Rassegna d’Arte Teatro da Camera” 2019-2020 con direzione artistica di Anita Pavone e promossa da PeoniArt -Associazione Culturale “La Città che vogliAmo”- Rita Pardo, ha visto protagoniste tre eccellenze del panorama artistico partenopeo: le pianiste Maria Grazia Ritrovato e Mariella Pandolfi e l’attrice Anita Pavone.

Lo spettacolo, nato dall’incontro delle due pianiste, classica la prima e jazz la seconda, e presentato in occasione di diverse rassegne tra cui le edizioni di Piano City di Napoli  2016, Milano 2017 e Passione Musica 2018,  era già stato messo in scena nel lontano 1996 con “Frederic e Aurore: un idillio”(dalle lettere di George Sand) con adattamento e  regia di Mario Buonoconto.

Questa volta, pur mantenendo il format della fusione di jazz e classico, è stato presentato in una veste nuova con la drammaturgia curata da Anita Pavone.

E’ nato, così, un trio esplosivo, portentoso e ben affiatato che ha spiazzato i presenti con il talento, l’energia, il virtuosismo, la raffinatezza.

Tutto è stato curato nelle minuzie, dall’abbigliamento, rigorosamente d’epoca, alla scelta di oggetti a far da scenografia come i sigari, i cappelli, un pregiato candelabro con tutte le candele accese, un piccolo scrittoio con penna d’oca e calamaio.

Ciò ha contribuito a rendere ancora più suggestiva e intima l’atmosfera e tutti si sono sentiti coinvolti.

Prima che iniziasse la performance è stata presentata l’Associazione con l’indicazione delle finalità, Rita Pardo ha presentato le artiste e Rita Federico introdotto lo spettacolo.

“Ogni luogo dell’anima ha una stanza dei ricordi” e la voce fuori campo di Anita Pavone, prima della sua apparizione in scena, si è unita all’ingresso quasi in punta di piedi delle pianiste che, dopo aver acceso un sigaro ed essersi scambiate i cappelli, hanno sprigionato le prime note.

Da quel momento l’alternanza delle virtuose esecuzioni al piano e delle toccanti ed espressive narrazioni è stata armoniosa e magica.

Le tre protagoniste, ciascuna con forte personalità e con le proprie peculiarità artistiche, hanno rappresentato le diverse identità di George Sand e ruotando intorno alla figura di Chopin, fil rouge dell’intreccio narrativo, tra sue musiche e lettere a lui indirizzate, si sono avvicendate con padronanza scenica, virtuosismo e professionalità.

Sulle tastiere le dita scorrevano creando un effetto speculare con i suoni che s’incontravano nelle melodie, fondendosi talvolta all’unisono oppure allontanandosi e aprendosi ad una raggiera di virtuosi “ossimori” stilistici in una staffetta di piacevoli passaggi di generi: classico, jazz, blues, tango, con improvvisazioni che mettevano in evidenza le loro qualità artistiche. In alternanza con le parti recitate hanno così eseguito diversi brani di Chopin come valzer, alcuni notturni, la tarantella e la mazurka selezionati in base alle esigenze sceniche e narrative.

Anita Pavone, in una splendida versione “mora”, coinvolgeva il pubblico con i suoi interventi. Il testo magnifico e di grande spessore culturale entrava nelle corde dei presenti e trasmetteva sensazioni forti. L’attrice nelle vesti della misteriosa scrittrice ne tesseva le vicende della vita attraverso la toccante lettura delle epistole indirizzate al suo amante. Con enunciati intensi, delicati, quasi sussurrati, e accompagnati da eloquenti espressioni del volto e pause significative, ben esternava sentimenti contrastanti: rabbia, amore, odio, nostalgia, tristezza voglia di libertà, riscatto e giustizia.

Lo spettacolo si è concluso in modo toccante tra musica ed un ultima frase struggente che hanno preceduto suggestivamente la delicata scomparsa dalla scena delle protagoniste seguito da scroscianti applausi.

Grande successo, dunque, per lo spettacolo al termine del quale un appetitoso buffet ha deliziato gli ospiti.

Appuntamento al prossimo evento che si terrà il 13 dicembre 2019 “Tratteniemento” ovvero fiabe sonorizzate con Anita Pavone ed Ettore Pavone.

 

Daniela Vellani