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Sold out e standing ovation per un grande artista, che ha toccato le corde emotive di un pubblico attento e assai coinvolto in momenti di grande bellezza musicale.
Non può essere che lui, il vincitore del Premio Tenco alla Carriera: Rosalino Cellamare, noto come Ron, che si è esibito nel concerto acustico “Al centro esatto della Musica” presso il teatro Acacia a Napoli nell’ambito della rassegna “Vomero Suona” prodotta da Michele Solipano.
Con eleganza, dolcezza e la raffinatezza che caratterizzano la sua signorilità e la sua personalità artistica, ha incantato, ammaliato e regalato momenti unici.
Con lui si sono esibiti musicisti di altissimo livello: Giuseppe Tassoni al pianoforte e alle tastiere che ha curato gli arrangiamenti, Roberto Di Virgilio alle chitarre e la polistrumentista Stefania Tasca alle percussioni, che lo ha affiancato durante alcune performance nel canto, esprimendo notevoli capacità e talento.
Il repertorio è stato corposo, un vero e proprio viaggio nella musica italiana, colonna sonora di una decina di lustri. Il susseguirsi di canzoni è stato accompagnato da racconti, aneddoti, ricordi legati a grandi artisti legati alla sua carriera: dal sodalizio con Lucio Dalla al tour con Pino Daniele, da Gaetano Curreri a Carmen Consoli fino all’ evocazione di Luigi Tenco.
L’amatissimo cantautore, tra i più importanti della storia e scena musicale italiana, ha eseguito numerose canzoni, capolavori di cui è autore o firmati da eccellenti colleghi, dai testi poetici e intensi che dipingono stati d’animo, momenti introspettivi, esperienze profonde e intense, drammi, sogni e ideali perché, come Ron ama definire il suo tour “Quando la musica è dentro un pensiero libero, sincero, arriva dritta al cuore di tutta la gente”.
E le canzoni sono arrivate dritte al cuore del pubblico, unendo diverse generazioni che hanno cantato insieme a lui, si sono commosse e hanno rivissuto il suo immenso excursus di successi forever come “Una città per cantare”, poesia pura con “Le foglie e il vento”, Chissà se lo sai”, “Cosa sarà”, preceduta dall’affermazione che “il gioco è sempre una cosa maledettamente seria”, “Mi manchi così tanto”, “Più di quanto ti ho amato”, il successo condiviso con Carmen Consoli “Cambio stagione”, ricordando con affetto l’amore e gli insegnamenti ricevuti dai suoi genitori “Sono un figlio”, “Piazza grande” rammentando Dalla e il momento in cui la sentì cantare da Amalia Rodrigues a New York, “Anima”, la struggente “Il Gigante e la bambina”, “Joe Temerario”, le coinvolgenti “Tutti quanti abbiamo un angelo” e “Non abbiamo bisogno di parole”.
Un’atmosfera di grande impatto emotivo si è creata quando Ron ha letto con trasporto i versi di Pablo Neruda “Il vento è cavallo” incorniciati da una musica discreta e suggestiva.
Col pubblico è nata una complicità e interazione, “un’atmosfera strana…bella” e, su grande richiesta di bis, la squisitezza e la signorilità del generoso cantautore ha donato altri momenti di grande musica, omaggiando Luigi Tenco con “Lontano lontano”, Pino Daniele con “Quando” e concludendo con “Vorrei incontrarti tra 100 anni”, altro gioiello del suo repertorio e della storia della canzone italiana.
Il concerto di Ron, un inno alla musica e alla poesia, ha riscosso grande successo con la soddisfazione di tutti: pubblico, musicisti e organizzatori.
Daniela Vellani