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Un insolito sabato sera per la scuola media statale “Bagno” di Cesa (CE) che ha ospitato nell’auditorium “Gennaro De Angelis” il Trio Malinconico, composto dallo scrittore Diego De Silva e dai musicisti Stefano Giuliano (Sax) e Aldo Vigorito (Contrabbasso).
L’evento, inserito nel Festival Primaverile del Teatro organizzato da Theinnovative in collaborazione con l’amministrazione comunale di Cesa, è stato accolto con entusiasmo e curiosità dai presenti in sala.
Diego De Silva, classe ’64, prima avvocato poi scrittore, ha collaborato con diverse testate giornalistiche come il Mattino, la Stampa, l’Espresso è ha partecipato attivamente alla sceneggiatura della trasposizione televisiva del suoi romanzi, diventati la fortunata fiction Rai “Vincenzo Malinconico avvocato d’insuccesso” .
Dopo le presentazioni di rito da parte degli organizzatori, lo scrittore ha iniziato il reading dei brani selezionati dai libri della saga dell’avvocato Malinconico, intervallati dalle melodie dei due grandi jazzisti che da anni lo accompagnano in giro per l’Italia con le loro improvvisazioni jazz.
A fine spettacolo abbiamo fatto quattro chiacchiere con lui…
La musica è stata sempre nei suoi lavori dall’avvocato Malinconico, a Modesto Fracasso, ricordiamo la fine analisi delle canzoni della Carrà, come nasce questo connubio scrittura – musica?
Sì, la musica è stata una mia passione sin da quando ero ragazzo. Credo che ci sia un’affinità artistica tra queste due forme espressive, infatti ho sempre pensato e continuo a ritenere che tra uno scrittore e un pianista non ci sia grande differenza.
L’avvocato Malinconico versione libri è stato un successo, altrettanto lo è stata la serie tv vista in RAI, per lei la trasposizione televisiva è stata all’altezza delle sue aspettative?
Sì, perché ci ho lavorato tanto, sono stato lo sceneggiatore principale e posso dire di essere soddisfatto. Le dico anche che stiamo già lavorando alla seconda stagione.
Nel reading di stasera ha letto brani tratti anche dal suo ultimo libro “Sono felice, dove ho sbagliato”, secondo lei, l’uomo ha sempre paura di non meritare la felicità?
Sì, e credo che questo dipenda molto dall’educazione cattolica che abbiamo ricevuto, ci sentiamo sempre in colpa quando siamo felici, c’è sempre una vocina che ci dice che dovremmo essere altrove. È il senso di colpa della felicità.
Oltre alla realizzazione della seconda serie dell’avvocato Malinconico, ci sono altri progetti in cantiere?
Sì, sono al lavoro su altro romanzo che è un non Malinconico e che spero di riuscire a consegnare per la fine dell’estate.
Paola Improda