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In un pomeriggio uggioso di inizio novembre, presso lo showroom Ferrari, in via Fiore, ed in collaborazione con la libreria “Io ci sto”, si è tenuta la presentazione dell’ultimo libro di Maurizio De Giovanni: PANE per i bastardi di Pizzofalcone.
I tantissimi affezionati lettori hanno avuto il piacere ed il privilegio di ascoltare in anteprima alcuni estratti del nuovo libro (in uscita presso tutte le librerie il 29 novembre c.m.), brani che sono stati intervallati da intermezzi musicali del talentuoso musicista Giovanni Block.
A fine incontro, dopo l’emozionante e interessante serata, abbiamo fatto quattro chiacchiere con lo scrittore.
Il libro che ha presentato oggi, sta per uscire, può anticipare qualcosa per i nostri lettori?
Il nuovo romanzo è il quinto sella serie dei Bastardi di Pizzofalcone, il sesto con l’ispettore Lo Iacono [perché c’è anche Il metodo del coccodrillo, dove i bastardi di Pizzofalcone non compaiono ancora]. Il libro si chiama “Pane per i bastardi di Pizzofalcone” perché parla della storia di un omicidio di un panettiere. Un omicidio che sembra, in un primo momento, dovuto al fatto che la vittima avesse reso una testimonianza per un crimine della camorra, poi ritrattata. Ma i bastardi di Pizzofalcone sono convinti che si tratti di un omicidio passionale ed il tipo di ricerca che fanno, il tipo di indagine che conducono è ben diversa e verte in quella direzione.
I suoi personaggi hanno quasi sempre un’anima “sentimentale”, ovvero nutrono dei sentimenti che spesso li portano anche a gesti estremi, che tipo di realtà racconta?
Io racconto una realtà che purtroppo è tutti i giorni sui giornali. Non tanto nelle storie di cronaca che raggiungono la fama mediatica ed è quindi più facile veicolare, vedi Amanda Knox, il delitto Parolisi, il processo a Stasi. Il mio riferimento è a quegli omicidi che avvengono giorno per giorno, il cui colpevole é evidente e magari, spesso, reo confesso, a testimonianza di un disagio, che è tipico delle metropoli occidentali. Ecco, a me interessano i delitti passionali, interessa il momento in cui un sentimento positivo devia il suo corso e diventa qualcosa di profondamente negativo, profondamente difficile.
A fine anno sarà in onda la fiction sui Bastardi di Pizzofalcone con un cast d’eccezione (Alessandro Gassman, la Crescentini, Massimiliano Gallo, Tosca d’Aquino e tanti altri) qual è stata la cosa che l’ha inorgoglito di più, per cosa si è sentito particolarmente soddisfatto per questo lavoro?
Sono ben lieto di questa trasposizione cinematografica. Chiaramente il linguaggio televisivo ed il linguaggio dei romanzi è diverso. É una traduzione e, come tale, molte cose si perdono e molte si acquisiscono.
Per i lettori forse è sempre una delusione, se me lo permette, la trasposizione cinematografica di un libro che si è amato…
I lettori sono pochi; molti, invece, sono i non lettori che vengono spronati a leggere, ad approfondire, dalla visione della fiction. Ed è quello che io spero, perché avvicinare alla lettura il maggior numero di persone é la cosa più importante. Credo anzi sia un obbligo che abbiamo. Sono molto contento che vada in onda su Rai 1 e con un cast straordinario. Credo e spero che sarà, per la maggior parte degli spettatori, interessante e che fidelizzi i miei lettori nel continuare a leggermi.
Paola Improda