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I. C. di Grazzanise (CE), il 25 maggio si è tenuto il convegno per il centenario di Don Milani

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Si è tenuto giovedì 25 maggio 2023, presso la l’Aula Magna del Plesso “Gravante” dell’Istituto Comprensivo di Grazzanise, il convegno “Attualità del pensiero pedagogico di Don Lorenzo Milani.

In occasione del centenario della nascita di Don Lorenzo Milani, la dirigente scolastica dell’istituto, dottoressa Roberta Di Iorio, ha voluto fortemente dedicare un percorso al priore di Barbiana, illustre pedagogista e maestro.

Il convegno, infatti, è stato la conclusione di un percorso formativo che ha visto impegnati in tre appuntamenti, i docenti dell’istituto ospitante e dei docenti di altri istituti limitrofi e della provincia di Caserta.

Al convegno del 25 maggio erano presenti, oltre alla dott.ssa Di Iorio, il professor Giammichele Abbate, cultore di pedagogia generale presso il Dipartimento dell’Università degli studi della Campania “Luigi Vanvitelli, il professor Sergio Tanzarella, professore ordinario di Storia della Chiesa alla Facoltà Teologica dell’Italia Meridionale di Napoli, il sindaco di Grazzanise dott. Enrico Petrella. A moderare l’evento il professore Raffaele Raimondo, esimio esponente culturale della città.

Particolarmente sentiti i saluti della dirigente dott.ssa Di Iorio, la quale ha tenuto a precisare l’importanza del pensiero di Don Milani, al quale è stato dedicato anche uno dei plessi di scuola primaria dell’I. C. di Grazzanise. “Don Milani riteneva che lo studente dovesse essere posto sempre al centro e che non si dovessero perdere di vista le esigenze e le priorità di ognuno di loro. Le innovazioni che ci sono state negli anni hanno dato molti input e molte motivazioni, ma non bisogna perdere il focus originario del pensiero educativo alla base dell’esperienza del priore di Barbiano,- dice la dottoressa Di Iorio,- perché la sua metodologia risulta più che mai attuale per andare incontro alle condizioni di disagio degli studenti, quali che esse siano. Il nostro impegno è e continuerà ad essere quello di migliorarci e di applicare sempre di più gli insegnamenti di Don Milani, condividendo anche le nostre esperienze con altre scuole.

Incisivo anche l’intervento del sindaco dott. Petrella, il quale ha raccontato della sua esperienza nel servizio civile in Toscana, nelle terre di Don Milani e come questa abbia influenzato poi la sua visione del mondo e dell’agire per essere buoni cittadini. “Non rinnegare le origini ma non possiamo nemmeno negare che ci trasciniamo i residui dei ‘feudi camorristici’ che occupavano le nostre terre e che questi hanno lasciato un vuoto storico nella nostra società. Io credo che gli insegnamenti di Don Milani possano riempire questi vuoti, perché solo attraverso la democrazia si può dare libertà e dignità a tutti. Dice il sindaco Petrella.

Il professor Raimondo prende poi la parola per moderare la serata introducendo la realtà del territorio nel quale viviamo, e sottolinea che nonostante le difficoltà che inevitabilmente persistono, non bisogna mai perdere la capacità di riscoprire la propria appartenenza e la propria identità.

“Le implementazioni possibili delle istanze educative didattiche di Don Lorenzo Milani nell’attuale Scuola Statale Italiana”, la relazione del professor Giammichele Abbate, molto interessante e ricca di spunti. “La prima riflessione sulla quale dobbiamo soffermarci è quella che l’attività didattica deve essere calibrata sulle esigenze e sulle istanze del territorio, la sfida di Don Milani consisteva nell’individuare il bagaglio delle conoscenze necessarie al rapporto educativo didattico. Un altro Importante punto focale è la scrittura collettiva, che per Don Milani era necessario perché la parola è importante, le parole – diceva –  sono la nostra carta di identità, e noi come educatori e maestri, dovremmo imparare, o almeno chiederci, non cosa bisogna fare per la scuola, ma come bisogna essere per fare scuola.

In conclusione, molto stimolante e apprezzato dai docenti presenti, l’intervento del prof. Tanzarella, nella sua relazione “Il profilo e la risonanza sul piano culturale, religioso e scolastico della testimonianza di Don Lorenzo Milani in Italia”, il professore si è soffermato sull’importanza della memoria storica, poiché secondo don Milani, non è possibile diventare buon i cittadini senza avere la memoria storica. Esiste un tessuto sociale in provincia e nei piccoli centri, nelle piccole comunità che rappresentano l’ultima forma di resistenza sociale ed è da qui che bisogna ripartire per ricreare una coscienza storica. La scuola attraverso la  comunicazione può aiutare a risollevare la società dal punto di caduta culturale nel quale si è abissata negli ultimi quarant’anni.

Alla fine del convegno, tutti i relatori hanno ricevuto dalla dottoressa Di Iorio una targa di ringraziamento e tanti sentiti appalusi dai presenti.

Giustina Clausino