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Piacenza, la libreria Fahrenheit 451 presenta “Ritratto di Signora in viaggio. Un’americana cosmopolita nel mondo di Henry James”

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Venerdì 6 luglio 2018 la libreria Fahrenheit 451 organizza presso Palazzo Ghizzoni Nasalli, in via Roma 12, la presentazione del libro “Ritratto di Signora in viaggio. Un’americana cosmopolita nel mondo di Henry James” (Donzelli editore, con l’autore Gottardo Pallastrelli, intervistato dalla giornalista Antonella Lenti.

Seguire la vita di Caroline Fitzgerald e della sua famiglia significa non solo fare luce su esistenze affascinanti di cui si erano perse le tracce, ma anche godere di quell’intimità emotiva che legò così profondamente Henry James a una donna dalla personalità complessa e originale. Tra le tante eroine dei romanzi e dei racconti di Henry James, la più nota è senz’altro la protagonista di Ritratto di signora, Isabel Archer. Diversi, però, sono i personaggi femminili che dalle sponde americane dell’oceano giungono in Europa, più spesso a Londra, in cerca di un matrimonio aristocratico e poi, da lì, in Italia inseguendo il sogno della bellezza e il fascino di antiche culture e civiltà. Ma c’è un’altra signora, realmente vissuta e rimasta finora ignota, legata a James dalla scrittura – quella di un carteggio con lui, venuto solo ora alla luce. È a lei che è dedicata questa biografia che, attraverso lettere, diari e documenti d’epoca, ricostruisce un reale ritratto di signora nel quale è inevitabile scorgere in filigrana le fattezze di un’ideale eroina jamesiana: Caroline Fitzgerald. Molto nota nell’alta società newyorchese, Caroline ben presto si trasferì a Londra. Fu in un brillante salotto di Kensington che avvenne il primo incontro con lo scrittore americano, il quale, in una lettera a Edith Wharton, ne descrive «la bellezza trascurata». James frequentava le donne dall’eleganza sofisticata della migliore società internazionale, e Caroline non ricalcava lo stereotipo della giovane ereditiera americana in Europa tanto in voga in quegli anni. Lei che era colta, ricca, innamorata della poesia e talmente affascinata dall’Oriente da aver studiato il sanscrito e da vestire lunghe tuniche esotiche, era infatti decisamente lontana da quel cliché. Dopo il divorzio da un Lord inglese, si innamorò di un medico ed esploratore italiano, Filippo De Filippi. Sia pur tra le righe delle sue lettere – uscite oggi dagli archivi degli eredi della famiglia De Filippi – James sembrò incoraggiare quella scelta e, negli anni che seguirono, spesso incontrò Caroline costatandone la nuova felicità. Imperdibili sono alcuni resoconti che James scrive delle sue gite in Italia a bordo di una delle primissime automobili del secolo di proprietà della coppia. Il viaggio fu, del resto, la cifra dell’esistenza di una donna intraprendente che andò fino in Caucaso e poi in India al seguito delle esplorazioni del marito – e di ogni dove, Caroline riportava bellezze ed emozioni nel carteggio con James e gli altri amici della vecchia Europa. Una vita inconsueta vissuta appieno in poco più di quarant’anni e finita a Roma il giorno di Natale del 1911. Leggere oggi la sua biografia, attraverso le tante pagine di suo pugno, è come leggere in controluce un romanzo jamesiano mai scritto, o meglio ancora sbirciare nel vissuto di James fatto di incontri con donne e uomini reali da cui lo scrittore attingeva spunti per i suoi capolavori. E d’altra parte fu la stessa Caroline a supporre in lui una curiosità «professionale» a proposito di un suo fratello, esploratore di fama internazionale: «Henry James è venuto da noi per il tè questo pomeriggio – annotava in una lettera del 22 maggio 1896 – e ha continuato a farmi domande su Edward il quale, ne sono certa, finirà in uno dei suoi prossimi romanzi». Il forte sospetto, scoprendo oggi la vita di Caroline, è che sia stata invece lei a fornire a James più di una suggestione per le sue indimenticabili protagoniste femminili…

Gottardo Pallastrelli <https://www.donzelli.it/catalogo/autore/1501>

Gottardo Pallastrelli, avvocato e storico dell’arte, è specializzato in legislazione dei beni culturali. Ha pubblicato un saggio sul fedecommesso e le collezioni romane del Seicento. Si è occupato anche del viaggio in Italia degli intellettuali americani tra Otto e Novecento ed è stato fra i curatori della mostra Parole, libri e lettere: Henry James e l’Italia, Henry James e Roma, che si è tenuta al Museo Hendrik Christian Andersen (Roma, 29 settembre-8 gennaio 2017).