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In attesa del grande finale venerdì sera si è dato il via alla diciannovesima edizione del Premio Bianca D’Aponte – Città di Aversa. Nelle serate del 27 e del 28 ottobre, come ogni anno, tra i meravigliosi affreschi del Teatro Cimarosa di Aversa si onora la musica cantautoriale femminile. Un palcoscenico gioioso e accogliente dove, nove finaliste selezionate, hanno la possibilità di farsi conoscere attraverso la propria musica. Il tutto, reso possibile grazie all’impegno organizzativo dell’Associazione Bianca d’Aponte, coordinata da Gaetano d’Aponte e Gennaro Gatto, e dalla direzione artistica del maestro Ferruccio Spinetti, nel ricordo, sempre vivo, della giovane cantautrice aversana Bianca d’Aponte.
Con tanti ospiti d’onore, e la madrina di quest’anno Nina Zilli, la quale stasera si esibirà con il brano da lei scelto di Bianca “Lo specchio”, Carlotta Scarlatto e Ottavio Nieddu inaugurano una nuova emozionante serata con la vincitrice dello scorso anno Moà. Ad un anno dalla vittoria, l’autrice di “Chiara”, porta sul palco l’augurio di un anno di cambiamenti e belle opportunità messe a disposizione grazie alla partecipazione al Premio. Occasione resa possibile dalla doppia esibizione durante le due serate del premio, con il brano in gara e l’esecuzione di un brano fuori concorso, per dar modo, come ricorda Nieddu, di entrare in un viaggio per conoscere la musica di giovani voci femminili provenienti da tutta Italia.
E se, ancora, “nell’elemento del ricordo, si animano tante emozioni”, i sentimenti delle cantautrici finaliste, si fanno sentire a gran voce nel Teatro Cimarosa. Chiara Ianniciello, Cristina Cafiero, Alessandra Nazzaro, Santanna, Arianna Battilana, Irene Muselli, Veronica di Nocera, Ilaria Argiolas e Francesca Giannizzari: sono loro le nove voci scelte in rappresentanza della musica cantautoriale femminile. Lontani dall’idea che sia una gara, come ricorda Ferruccio Spinetti, le ragazze portano anima e corpo sul palco per evocare la propria musica, attraverso le sonorità più disparate. Incontrando suoni jazz, blues, elettropop, con incroci alla musica leggera e all’utilizzo del dialetto, il Premio Bianca d’Aponte continua a disegnare un evento atto alla promozione e all’elogio della musica d’autore, grazie ad un lavoro di squadra che dura un anno intero.
La riprova è nello spettacolo unico regalato agli spettatori del Teatro aversano, con il dono di un’esibizione singolare da parte degli ospiti di queste sere. Venerdì sera, la magia era nell’aria, grazie all’incalzante scambio sul palco di voci uniche e amate dal panorama musicale tutto. Ipnotica è stata l’esibizione di Raquel Kurpershoek, artista olandese di madre latina, nonché vincitrce del Premio Parodi di Cagliari e del Premio Bianca d’Aponte International, ma soprattutto, una voce onirica e magnetica. L’esecuzione di due brani in lingua straniera, tra cui l’elogio “Gracias à la vida”, accompagnata dal piano di Alessandro Crescenzo, ha permesso all’anima del pubblico di sollevarsi verso il cielo grazie alla voce celestiale di Raquel. Ormai rapiti, il medley che segue di Giovanardi con Massimo Germini, Roberta Andreozzi e Ferruccio Spinetti, è l’occasione per un canto congiunto con il pubblico. Un trasporto di voci, per arrivare a fiondarsi nell’universo di Cristiano Godano, frontman del gruppo rock italiano Marlene Kuntz, e leader di brani d’autore di eccezionale emotività.
Chiude la serata, augurando per sabato un nuovo speciale spettacolo, “Canto di fine inverno”, l’emozionante brano di Bianca, eseguito dai giovani allievi del Liceo Musicale D.Cirillo di Aversa. L’entusiamo sui volti degli studenti è la prova di come la musica sia capace di lasciare il segno, tramandando l’emozioni attraverso le note di Bianca d’Aponte.
Roberta Fusco