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Tutto pronto a Sanremo per la 45a edizione della Rassegna della Canzone d’Autore che porterà all’Ariston alcune delle migliori espressioni della scena musicale nazionale e internazionale, da Marracash a Claudio Baglioni, da Giorgio Conte a Michael Mc Dermott. Tra loro anche gli ‘A67, Targa Tenco come miglior album in dialetto per il loro ultimo lavoro, Jastemma, pubblicato da Squilibri.
Declinando in un’accezione più intima la loro vocazione ad esplorare i panorami della condizione umana, la band di Scampia ha deciso di misurarsi con il tema dell’amore, rivisitato però alla loro maniera e sviscerato in tutte le sue possibili latitudini. Nell’alternarsi di diversi registri musicali, dal rock al reggae, ha passato così in rassegna le diverse espressioni di un sentimento fondamentale nella vita di tutti ma senza dimenticare le scelte di campo che da sempre contrassegnano la loro proposta musicale. Si parte così dal mondo degli ultimi, da quelli che neanche il sole riesce più a scaldare, agli occhi dei quali l’amore appare come un gigantesco imbroglio che non riesce a nascondere le contraddizioni del mondo. Al fondo di tutto si leva però un ostinato inno alla vita che, assumendo le cadenze di un seducente blues dell’anima, va oltre le ferite ancora aperte di una periferia urbana, quella stessa periferia dove ancora vivono tutti i componenti della band napoletana. Nati a Scampia come reazione a una condizione sociale di grande disagio, gli ‘A67, nella loro carriera, hanno così espresso la volontà di riscatto e la ricchezza di tensioni che accomuna tutte le periferie del mondo, elaborando proposte artistiche di grande originalità poste sempre all’incrocio tra diversi ambiti espressivi, come è stato anche in questo loro ultimo lavoro, Jastemma, che si fregia di una copertina di Mimmo Paladino e dei racconti che, ispirandosi alle loro canzoni, hanno composto quindici scrittori, da Viola Ardone a Nicola Lagioia, da Angelo Petrella ad Alberto Rollo.
“Salire su quel palco, è un sogno che si realizza” ha dichiarato Daniele Sanzone, voce e leader degli ‘A67, “un sogno che ci rende orgogliosi della nostra umile storia. In un momento in cui la musica, come ogni prodotto culturale, viene raccontata e vissuta solo ed esclusivamente attraverso i numeri, vincere un premio di qualità votato dai maggiori giornalisti musicali italiani, è il miglior riconoscimento possibile per un chi, come gli ‘A67, non si piega alle regole del mercato”.
Grande anche la soddisfazione della piccola ma combattiva casa editrice romana, Squilibri, che tanta attenzione ha dedicato negli anni alla cultura napoletana, dal monumentale lavoro di Roberto De Simone sulla tradizione all’ultimo album della Nuova Compagnia di Canto Popolare, da Modo minore di Enzo Moscato e Pasquale Scialò fino al più recente Fantasia in cui Patrizia Cirulli traspone in musica alcune poesie di Eduardo De Filippo.
“Siamo orgogliosi per questo nuovo riconoscimento che premia un appassionato lavoro di squadra, peraltro molto esile, e, soprattutto, la qualità delle proposte che ne derivano” ha dichiarato Domenico Ferraro, direttore editoriale di Squilibri. “E siamo molto grati ai componenti della Giuria del Tenco, quale sia stato il loro orientamento nel voto, e a quanti, assieme a loro, ogni anno si impegnano perché si possa realizzare questo importante momento di verifica e riflessione sullo stato di salute della canzone italiana”.