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Assistere ad uno spettacolo teatrale è sempre un’emozione. Se poi questo spettacolo si svolge in una chiesa trasformata in teatro, e per la precisione la Chiesa dell’Immacolata e San Vincenzo, lo è ancora di più. E se la chiesa si trova nel quartiere che ha dato i natali a Totó e dove Eduardo De Filippo ha ambientato una delle sue opere più famose [Il sindaco di Rione Sanità] allora si parla di pura magia.
Protocollo xy, lo spettacolo che è stato in scena da venerdì 6 a domenica 8 aprile, al Nuovo Teatro Sanità, è il lavoro vincitore del primo round di “On stage 24”, progetto nato dall’incontro artistico tra Bruno Barone, Giovanni de Luise, Fernanda Pinto, Santa Verde, Serena Ferraiuolo e Simona Pipolo.
Napoli, 2225. Al termine del terzo conflitto mondiale, di tipo nucleare, l’atmosfera è irreparabilmente compromessa e l’aria è irrespirabile. La classe dirigente e ricca vive nella parte della città schermata da una bolla protettiva; l’altra parte della popolazione piuttosto che affrontare una realtà distopica, ha deciso di accettare il programma di simulazione di vita “Jan Hara”, soprannominato dagli abitanti ‘a Janara, una realtà virtuale che fa eco al mondo di Matrix dei fratelli Wachowski.
Infine ci sono gli indigeni, i napoletani sopravvissuti alla guerra che non hanno accettato la dittatura della confederazione e si sono rifugiati nella Napoli Sotterranea, loro quartier generale per l’organizzazione della rivolta.
All’interno della bolla, per conto di una multinazionale, la dottoressa Lamb ha iniziato a sperimentare il trasferimento della coscienza umana da individuo a corpi in vitro, dando vita al “Protocollo XY”.
Ben presto però capirà che i corpi ospitanti non sono dei corpi “vergini” ma sono degli esseri umani ai quali è stata cancellata la memoria. Lei stessa é ignara del fatto di essere un corpo ospitante, il caso X0.
Quando arriva al laboratorio Alessandro (soggetto 895), un rivoltoso napoletano preso dalle sentinelle durante una ronda e detenuto nel carcere di Secondigliano, la situazione si complica. Nonostante gli sforzi della dottoressa, la coscienza di 895 non si piega al 100% al protocollo; anzi dopo essersi stabilizzata nel corpo ospitante le si ribella contro per poi evadere dal laboratorio.
Ma l’incontro tra il nuovo 895 e la sorella sarà determinante a far riemergere tutti i ricordi ed i sentimenti di libertà, dignità e resistenza del vecchio Alessandro.
E grazie all’aiuto del “munaciello”, la cellula di resistenza con il sostegno di tutti i napoletani, riuscirà a infiltrarsi nella bolla ed attaccare la confederazione e la regina di Jan Hara.
E di fronte a tanto amore per la libertà, la regina decide di distruggere il mondo virtuale, rendendo tutti liberi.
Uno spettacolo bello sia dal punto di vista scenografico sia drammaturgico, che sottolinea il forte attaccamento dei napoletani alla propria città, la voglia di combattere per salvaguardarla ed incita alla scoperta delle proprie identità, incarnando quel #Riscetamento di cui sentiamo parlare già da qualche anno e che sta raccogliendo i suoi frutti e che speriamo possa trovare sempre più spazio.
Paola Improda
Protocollo xy – Nuovo Teatro Sanità, Piazzetta S. Vincenzo 1, Napoli
drammaturgia e regia Bruno Barone
supervisione alla regia Aldo Esposito
con Bruno Barone, Francesca Romana Bergamo, Aldo Esposito, Ivan Improta, Simona Pipolo, Luca Sangiovanni, Santa Verde
maschere e scene Luca Arcamone
costumi Valeria Amato
videoproiezioni Pietro Lama
musiche Ivan Marovic
arrangiamento “Simme de Napule” Marco Borrelli
fotografie Simona Vergara
voice over “Ministro” Gennaro Ciotola
Il progetto:
Prendendo spunto dal Kino kabaret – ossia un evento in cui i filmakers si incontrano per realizzare cortometraggi in poco tempo, di solito in round di 24/48/72 h – Fabiana Fazio e Carlo Caracciolo decidono di creare qualcosa di simile nell’ambito teatrale.
Nasce così “ON STAGE 24” , progetto al quale il nuovo teatro sanità ha collaborato dall’inizio alla fine. Si tratta di un concorso teatrale dove artisti e operatori del settore che non hanno mai lavorato insieme, hanno la possibilità di poter dare libero sfogo alla loro creatività.
Partendo da tre parole chiave che riguardano spazio, tempo e un elemento distintivo, dovranno creare uno spettacolo teatrale di 1h e mezza. Protocollo xy è il vincitore di On Stage 2016.