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I concorrenti eliminati dalla sezione giovani sono stati Tommaso Pini con “Cose che danno ansia”e Valeria Farinacci con “Insieme”. L’esecuzione di tutti e quattro i finalisti è stata molto positiva con una bella risposta del pubblico.
Passano il turno Maldestro con “Canzone per Federica” e Lele con “Ora Mai”. Due canzoni molto differenti, l’una profonda e cantautorale, l’altra radiofonica e leggera. Notevole l’interpretazione di Maldestro che ha bucato lo schermo arrivando dritto al cuore degli ascoltatori, grintosa la performance di Lele. La bravissima Valeria, nonostante non abbia passato il turno, è stata brillante e sincera sul palco. Le regole del gioco sono queste, ma sicuramente dopo il festival, gli esclusi come farsi strada Idem per il simpatico Valerio Pini.
La scaletta delle cover si apre con Chiara che ha scelto Diamante, omaggio a Zucchero e De Gregori, nelle corde della cantante, forse non la migliore per la sua valorizzazione. Segue l’impressionante esecuzione di Ermal Meta con “Amata Terra mia” di Domenico Modugno, in cui le capacità canore e al contempo le emozioni dell’artista sono state messe tutte su un vassoio d’argento a disposizione del pubblico.
Abbiamo ascoltato poi Giulia Comello con “Mille Bolle Blu” di Mina, leggera e coerente con il percorso artistico da musical della cantante. Albano, molto più in forma rispetto alla prima serata, ha cantato una grintosa “Pregherò”. Tanto affetto circonda il cantante per il suo grande ritorno sul palco Sanremese, ci si sentirebbe quasi da non considerarlo concorrente, ma ospite, un po’ come per Fiorella Mannoia, che ha scelto “Sempre e per Sempre” di Francesco de Gregori. È sempre così chiaro che la Mannoia sa esattamente cosa sta cantando, conosce il messaggio che sta lanciando, come a scrivere la canzone fosse stata lei. Un’interprete che non si smentisce mai. Alessio Bernabei, accompagnato dalla sua chitarra, propone invece, “Un giorno credi” di Edoardo Bennato in una versione tutta nel suo sound, la prova che una bella canzone potrebbe renderlo un artista più interessante.
Paola Turci canta “Un’emozione da poco” di Fossati – Guglielminetti, visibilmente rapita dalla bellezza di questa canzone, l’ha interpretata dando tutta sé stessa accompagnata da un arrangiamento composto con interessanti giochi di dinamica. Acclamatissimi Gigi d’Alessio con “L’immensità” di Don Backy e Francesco Gabbani con Susanna di Adriano Celentano entrambe calzanti a pennello per i due artisti. Segue un intenso e diretto Marco Masini con la sua “Signor Tenente”, che si è guadagnato i cori esultanti del pubblico dell’Ariston e contemporaneamente della sala stampa. Nel mondo dei talent si susseguono una struggente Elodie, efficace nell’interpretazione, forse eccessiva nell’ emissione vocale con “Quando finisce un amore” di Cocciante e Sergio Sylvestre che ha fatto saltare il Teatro Ariston con un’ironicissima “Vorrei la pelle Nera” di Nino Ferrer, eseguita insieme ai Soul System. Ultimi della carrellata, un semplice ma singolare Fabrizio Moro con “La leva calcistica del ’68” di De Gregori e Michele Bravi, giovane talentuoso che ha riportato alla luce il brano “La stagione dell’amore” di Battiato.
Il Premio Cover è andato a Ermal Meta, seguito da Paola Turci e al terzo posto da Marco Masini. Un risultato per lo più condivisibile, con qualche risentimento per Fiorella Mannoia e Francesco Gabbani che destavano indecisione.
È stata infine la volta dei sei big al ballottaggio. Sono stati definitivamente esclusi dal festival i duetti Alice Paba/Nesli e Raige/Giulia Luzi. Le canzoni presentate dai duetti non erano male, ma tra gli artisti della categoria campioni, risultano i meno convincenti, poiché appartenenti a contesti estranei al pubblico di Sanremo.
Primo in scaletta Ron con “L’ottava meraviglia”. Non è il pezzo migliore di Ron, soprattutto se paragonato con i suoi grandi capolavori. Non si sono mai sentiti così tanti luoghi comuni in un solo brano. L’affetto che lega ognuno di noi ad un artista che vanta una tale carriera, ci fa sentire quasi in colpa nell’esprimere un giudizio così duro, ma inevitabile, nei suoi confronti.
Raige e Giulia Luzi, con “Togliamoci la Voglia”, presentano una canzone dal ritornello orecchiabile e moderno, ma pur sempre inserito in una canzonetta usa e getta.
Bianca Atzei, nonostante sia una bravissima interprete, è il più grande mistero della musica italiana, un prodotto lanciato come il prezzemolo in cucina. La canzone è banale sia a livello melodico che testuale, ma non provoca delusione; lo sapevamo già.
Clementino con” Ragazzi Fuori” non doveva esserci al ballottaggio. La giuria esperta e popolare è forse stanca delle solite denunce del rap napoletano, ma un artista non può snaturarsi. Trovo molto bello l’arrangiamento della canzone, soprattutto l’esecuzione dal vivo degli archi nel bridge.
“Fa talmente male” di Giusy Ferreri sarà la canzone più radiofonica dell’anno, usa e getta anche questa, ma qualcosa di nuovo dovremmo pur ascoltarla in estate tra un gioco aperitivo e l’altro del villaggio turistico, per la gioia della SIAE, dell’autore e dell’editore.
Prima tra gli ospiti l’anziana ostetrica Maria Pollacci, poi “La Orquesta Reciclados de cateura” che ha eseguito “Libertango” di Astor Piazzolla con strumenti musicali costruiti con materiale riciclati grazie a una bellissima iniziativa dell’UNICEF. Immancabile la copertina di Maurizio Crozza come sempre composto e pungente. Un magistrale Mika, super-ospite internazionale, ha cantato e suonato al pianoforte dal vivo “Grace Kelly”, “Good Guys” eseguita con un coro di 20 elementi,“Boum, boum, boum” accompagnata da 4 musicisti dal vivo e infine a reso omaggio a George Michael con “Jesus to a child”.
Tra gli ospiti anche Alessandro Gassman e Marco Giallini, protagonisti del film “Beata Ignoranza” e i comici Luca e Paolo.
Momento decisamente migliore della serata è stato l’intervento di LP, cantautrice di fama internazionale, tra l’altro di origine Italiana (Napoli e Palermo, modestamente), che sta scalando le classifiche e conquistando il cuore di tutti per le sue canzoni universalmente belle. Per non parlare delle sue immense capacità canore e tecniche invidiabili nel fischiato e vibrato che arrivano dritte all’anima. Una personalità curiosa, un aspetto androgeno, LP è l’assoluta novità dei nostri tempi. Carlo Conti ci ha fatto un grande regalo portandola a Sanremo. Ma il tour è vicino!
A stasera con la penultima serata.
Tonia Cestari
foto Ufficio stampa Rai