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Napoli. Presentato in conferenza stampa, mercoledì 14 febbraio 2018, al Teatrino di Corte di Palazzo Reale, il programma del Napoli Teatro Festival Italia. L’undicesima edizione, la seconda diretta da Ruggero Cappuccio, organizzata dalla Fondazione Campania dei Festival, organismo in house della Regione Campania presieduto da Luigi Grispello, inizierà il prossimo 8 giugno e proseguirà fino al 10 luglio.
Una stagione di grandi numeri che ascrive il Festival tra le realtà più attive e significative del panorama internazionale e che accoglie, nei 34 giorni di programmazione effettiva, ben 85 compagnie, tra nazionali ed internazionali, impegnate per 160 recite complessive.
Proseguendo in una direzione avviata con successo nella passata stagione, la nuova edizione del Festival consolida un progetto culturale che individua, da quest’anno e fino al 2020, il suo principale obiettivo nella ricongiunzione organica tra le arti della scena, realizzandone una ricognizione multidisciplinare e trasversale sintetizzata in undici sezioni.
Iniziando dalla PROSA, con 55 titoli tra le produzioni internazionali (9), quelle nazionali (28), i debutti in regione (5) e gli spettacoli della sezioneOSSERVATORIO (13) che offre spazio e visibilità ai progetti di compagnie di indubbia qualità sostenendone l’avvio del processo produttivo.
Una lunghissima edizione che accoglierà le “prime” della sezione dedicata al TEATRO INTERNAZIONALE costruita intorno alle figure di Declan Donnellan(con “Périclès, Prince de Tyr” di William Shakespeare al Teatro Politeama l’11 e 12 giugno), Isabelle Huppert (nella lettura de“L’amant” di Marguerite Duras al Teatro di San Carlo l’11 giugno), Rabih Mroué (con “Sand in the eyes”, lettura non accademica sulla propaganda e sui metodi di reclutamento degli estremisti islamici, al Teatro Trianon Viviani il 13 giugno), Thierry Collet (con “Dans la peau d’un magicien” in cui l’artista mescola frammenti di vita e trucchi di magia per raccontare il mondo interiore di un prestigiatore, alla Galleria Toledo il 14 e 15 giugno). La sezione prosegue con “Brodsky/Baryshnikov”, omaggio di Mikhaïl Baryshnikov alla poesia di Joseph Brodsky per la regia di Alvis Hermanis, al Teatro Politeama il 28 e 29 giugno; con “Clown 2 ½” uno spettacolo del Theater an der Ruhr, per la regia di Roberto Ciulli in cui si guarda al mondo ed alle sue contraddizioni attraverso gli occhi di un clown, al Teatro Trianon Viviani l’1 luglio.
Inizia con “Private confessions” nell’adattamento e regia di Liv Ullmann, al Teatro Politeama il 17 e 18 giugno, un significativo segmento in tre spettacoli dedicati al grande regista e drammaturgo svedese Ingmar Bergman nel centenario della sua nascita (il 14 luglio 1918 ad Uppsala). Sempre di Bergman, il Festival ospita, in contemporanea il 3 e 4 luglio, sia “Scene da un matrimonio” per la regia di Andrej Konchalovskij al Teatro Mercadante, che “Scènes de la vie conjugale” con Laetitia Casta e Raphaël Personnaz per la regia di Safy Nebbou, al Teatro Politeama.
Autori, registi, attori contemporanei che incrociano la modernità della SEZIONE ITALIANA in cui, tra i tanti titoli proposti, si segnalano “Medea per me” di e con Lina Sastri, “Afghanistan” di Ferdinando Bruni ed Elio De Capitani, “Il seme della tempesta” per la regia di Cesare Ronconi con Mariangela Gualtieri, “Who is the King?” un progetto su Shakespeare di Lino Musella, Andrea Baracco, Paolo Mazzarelli, “Sei” adattamento da Pirandello di Spiro Scimone e Francesco Sframeli, “Si nota all’imbrunire” di Lucia Calamaro con Silvio Orlando, “La donna che piange nonostante Picasso” con Ginestra Paladino progetto a cura di Ferdinando Bruni e Francesco Frongia,
“Storia di un’amicizia” di Fanny e Alexander tratto da L’Amica geniale di Elena Ferrante, “Dante Alighieri. Fedeli d’amore” di e con Ermanna Montanari e Marco Martinelli, “Onde” di Elena Bucci liberamente ispirato alle opere e alle vite di Virginia Woolf e Katherine Mansfield, “Regina Madre” di Manlio Santanelli con Fausto Russo Alesi e Imma Villa per la regia di Carlo Cerciello, “Sotto il Vesuvio niente” di Pasquale De Cristofaro e Peppe Lanzetta, “Operetta 2” rilettura di Camus per la regia di Renato Carpentieri, “Abitare la battaglia (conseguenze del Macbeth)” regia di Pierpaolo Sepe, “Sogno di una notte di mezza estate” di William Shakespeare un progetto di Roberto Roberto per la regia di Michele Schiano Di Cola, “Barry Lindon” (memorie)” di Giancarlo Sepe, “La resa dei conti” di Michele Santeramo con Daniele Russo per la regia di Peppino Mazzotta, “Edoardo II” da Christopher Marlowe per la regia di Laura Angiulli, “La vita dipinta” di Igor Esposito con Tonino Taiuti, “Il paese che non c’è” di Fabrizio Saccomanno e Gianluigi Gherzi, “Diario di un pazzo” con Nando Paone per la regia di Alessandro Maggi, “Fuoriscena” di Fortunato Calvino con Gino Rivieccio e Paola Quattrini, “Il Gatto” da Georges Simenon per la regia di Alvia Reale, “Hamletas” di Sara Biacchi, “Anfitrione” di Teresa Ludovico, “La ridicola notte di P.” di Marco Berardi per la regia di Federico Vigorito, “Holzwege | Sentieri interrotti” di Loredana Putignani e Youssef Tayamoun, “La filosofia di Bertrando Spaventa” tre letture di Renato Carpentieri.
A questi si aggiungono i debutti in REGIONE di “Come i pianeti con il sole (Leggende d’oro, la vita dei Santi)” drammaturgia e regia di Peppe Fonzo, “Canto degli esclusi” concertato a due per Alda Merini con Alessio Boni e Marcello Prayer, “Di un Ulisse, di una Penelope” di Marilena Lucente con Roberto Solofria e Ilaria Delli Paoli, “Moby Dick” nella lettura di Alessandro Preziosi, “Il Cantico dei Cantici e altre storie” di e con Luca Zingaretti.
Per la sezione OSSERVATORIO in programma le regie di Lorenzo Salveti, Antonio Piccolo, Giovanni Meola, Francesca Muoio, Adriana Follieri, Gabriele Russo, Carmine Borrino, Tommaso Tuzzoli, Enzo Marangelo, Silvio Peroni, Fabio Pisano, oltre agli spettacoli realizzati dai giovani allievi delle scuole di Teatro del territorio.
Proseguendo con la DANZA, che in 8 titoli accoglie produzioni di diversi Paesi (dall’Italia alla Tunisia, Francia, Libano, Argentina, Inghilterra, Belgio) e laMUSICA con 8 concerti programmati in vari spazi del Capoluogo, tra il Cortile d’Onore di Palazzo Reale e il Teatro Diana, nonché in regione con le serate al Duomo di Salerno, all’Abbazia di Mercogliano, al Duomo di Amalfi, alla Reggia di Caserta.
La sezione DANZA sarà tesa alle esplorazioni contemporanee del corpo e della scena e presenterà “Tomorrowland” creazione e interpretazione di Annabelle Chambon, Cédric Charron, Jean-Emmanuel Belot, “Paradise lost (lies unopened beside me)” di Lost Dog, ideazione, regia e interpretazione di Ben Duke, “Wakan – la terra divorata” creazione e interpretazione di Gilles Coullet, “La conferenza degli uccelli” per la regia di Anna Redi, “Duo Goldberg” coreografie di Adriana Borriello, “Un Poyo Rojo” coreografia di Luciano Rosso e Nicolás Poggi per la regia di Hermes Gaido, “May he rise and smell the fragrance” coreografia Ali Chahrour, “Au temps où les arabes dansaient…” ideazione e coreografia Radhouane El Meddeb.
Nella sezione MUSICA si annunciano i concerti dei Foja (al Cortile d’Onore di Palazzo Reale il 10 giugno) e, a seguire, “La voix humaine” di Francis Poulenc, soprano Leona Peleskova, pianoforte Julian Smith, regia di Riccardo Canessa (al Teatro Diana il 19 giugno), il Beggar’s Theatre in concerto a cura diMariano Bauduin (al Cortile d’Onore di Palazzo Reale il 29 giugno), Andrea Bonioli 4tet e Javier Girotto (al Cortile d’Onore di Palazzo Reale il 2 luglio). Ad essi si aggiungono quelli programmati in regione: “La voce dei venti sonori” dal Laboratorio delle Alme a cura di Stefania Rinaldi all’Abbazia di Mercogliano (Avellino) il 29 giugno, proseguendo con Enzo Gragnaniello & Solis String Quartet al Duomo di Amalfi il 30 giugno, “Sirene e ninfe napolitane” della Pietà de’ Turchini con il soprano Naomi Rivieccio, direttore Stefano Demicheli alla Reggia di Caserta il 3 luglio, “L’armonia sperduta”, elaborazioni ed orchestrazioni di Roberto De Simone, voce e chitarra Raffaello Converso al Duomo di Salerno il 7 luglio.
La sezione SPORTOPERA a cura di Claudio Di Palma racconta, tra mostre, incontri, proiezioni e spettacoli della passione dei grandi scrittori per il tema dell’agòne, dal 18 al 28 giugno al Teatro Sannazaro di Napoli
Dalle INSTALLAZIONI/VIDEO/PERFORMANCE (con “Food distribution – della guerra e del turismo” installazione di luci in strada a cura di Davide Scognamiglio e Daniele Ciprì, con
“On my great grandfather steps”la mostra/installazione dal progetto “Ellis Island” di Igor Maurizio Meta, quella sul “Futurismo” di Domenico Mennillo, quella fotografica “Sahara te quiero” a cura di Romeo Civilli), si passa alle MOSTRE (con 8 esposizioni dedicate, ad esempio, a Patroni Griffi, Tomasi di Lampedusa, Tina Pica, Mario Martone e Teatri Uniti), al CINEMA (con 10 serate a Palazzo Reale dedicate a Vittorio De Sica), alla sezione dedicata alla LETTERATURA(intitolata “Qui”, a cura di Silvio Perrella in programma a Villa Pignatelli dal 13 al 23 giugno) ed ancora a quella riservata ai PROGETTI SPECIALI che propone il “Napoli Strit Festival” (réunion degli artisti di strada ideata da Ettore De Lorenzo nel Centro Storico di Napoli, l’8 e 9 giugno), il “Mercato dell’arte e della civiltà” (maratona – indagine in 12 ore sul teatro contemporaneo a cura di Davide Sacco, il 17 giugno a Santa Fede Liberata nel Centro Antico).
Particolarmente significativo lo spazio destinato alla decima sezione in programma, dedicata ai LABORATORI, che sintetizza uno dei nodi centrali del Napoli Teatro Festival Italia ovvero il rapporto tra i Maestri e i giovani talenti, l’incontro tra i linguaggi e le generazioni unite nella vitale trasmissione dei saperi. Durante tutta la programmazione, dall’8 giugno al 10 luglio, si attiveranno in Campania 14 laboratori sulle arti sceniche riservati a 600 attori under 35 che potranno confrontarsi con Eimuntas Nekrosius e Tomi Janežič (che rinnovano per il secondo anno consecutivo la loro presenza a Napoli) e con Ben Duke, Gilles Coullet,Eugenio Barba (insieme a Lorenzo Gleijeses e Julia Varley), Annabelle Chambon e Cédric Charron (del Teaching Group di Jan Fabre), Punta Corsara (conEmanuele Valenti, Marina Dammacco e Gianni Vastarella), Gabriella Salvaterra per il Teatro de los Sentidos, Michele Monetta, Peppe Lanzetta, Stefania Rinaldi, Davide Iodice, Loredana Putignani.
Anche per il 2018 il Festival continua la collaborazione con Mimmo Paladino. L’artista ne progetta nuovamente l’immagine, il catalogo e i materiali promozionali, che diventano così oggetti d’arte, oltre che elementi informativi.
Particolarmente significativa è la costituzione della Casa del Festival presso il Palazzo Reale di Napoli. Qui, nei suoi diversi spazi, oltre alla biglietteria ed all’Info Point, saranno ospitate proiezioni, incontri, spettacoli, mostre e concerti.
Nel suo Giardino Romantico sarà allestito lo spazio del Dopofestival che accoglierà un bookshop ed uno spazio ristoro, oltre a presentare un’ulteriore programmazione parallela tra musica e cinema e le letture sceniche del progetto “Così lontani, così vicini” di Pier Luigi Razzano con Giovanni Ludeno e Antonia Truppo.
Tale scelta, oltre a rappresentare un presidio di assoluta centralità logistica nella città, si pone l’obiettivo di perseguire attraverso il Festival un processo di valorizzazione dei beni architettonici e paesaggistici della Campania. Oltre ai numerosi teatri della città (Trianon Viviani, Nuovo, Politeama, Sannazaro, Augusteo, Galleria Toledo, Diana, Bellini, Mercadante, San Carlo, Sala Assoli, Bolivar, Nest) gli altri luoghi coinvolti nella programmazione saranno il Museo Madre, Palazzo Serra di Cassano, la Chiesa della Misericordiella, Donnaregina Vecchia, Villa Pignatelli, Santa Fede Liberata. In Regione molti degli spazi coinvolti interesseranno il Sacro e valorizzeranno i siti Unesco. Saranno sede del Festival: il Duomo di Salerno, l’Abbazia di Mercogliano, il Duomo di Amalfi, la Reggia di Caserta, il teatro naturale di Pietrelcina.
Il Napoli Teatro Festival Italia si pone come organismo di crescita culturale e sociale. In tal senso favorirà la partecipazione del pubblico attraverso un’oculata politica di prezzi, con biglietti popolari (da 8 a 5 euro) e agevolazioni assolute per le fasce sociali più deboli.
Il Napoli Teatro Festival Italia proseguirà la sua azione a sostegno delle associazioni, dei volontari, delle cooperative sociali che operano sul territorio, concertando con esse azioni concrete, che vanno dalla formazione alla realizzazione di progetti condivisi, fino al crowdfunding che quest’anno sosterrà la Fondazione Pascale (così come è accaduto nella sessione invernale di Quartieri di vita per l’Ospedale Pediatrico Santobono /Pausilipon).
Casa del Festival
Biglietteria centrale | Infopoint | Dopofestival
Palazzo Reale, Piazza del Plebiscito, 1
biglietteria@napoliteatrofestival.it; info@napoliteatrofestival.it;