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Marco Palvetti, Marco D’Amore, Fabio De Caro, Cristina Donadio, Cristiana Dell’Anna, Carmine Monaco, Salvatore Esposito, i protagonisti del Meet the Stars di questa mattina, alla terza giornata del GFF.
Platea entusiasta, nella sala Sordi, i giurati e i ragazzi che si erano prenotati per l’incontro e anche alcuni genitori che li accompagnavano, hanno accolto i loro beniamini con grandi applausi e ovazioni.
Molte le domande che sono state poste agli attori della famosa quanto contrastata serie tv, che al suo attivo ha milioni di spettatori e fans in tutto il mondo, ed è stata comprata da 150 Paesi.
“Il nostro lavoro deve essere valutato dal punto di vista qualitativo non quantitativo e non deve essere trasfigurato da quello che, effettivamente, è. La nostra è una serie televisiva che descrive quella che è stata ed ancora è una triste realtà del nostro Paese, non si può imputare a Gomorra il male criminale della società, ma è esattamente il contrario.” Dice Marco Palvetti ai ragazzi presenti in sala.
“Io penso che quella di Genny non sia stata una crescita, passare da “bambino viziato” a spietato criminale, ma un regredire ad uno stato bestiale, perché i delitti commessi dai personaggi di Gomorra non possono che definirsi tali” – risponde Salvatore Esposito ad una delle domande poste dai ragazzi.
“Siete voi che dovete essere critici, dovete porre e porvi le domande su quello che succede. Il nostro lavoro costruisce dei ponti che vanno dalla realtà ad un mondo immaginario. Il percorso lo fate voi, siete voi che dovete fare l’andata e il ritorno. Interrogarvi, fare domande e pretendere le risposte. Dovete esigere la professionalità, il rigore e la serietà. Dovete imparare a riconoscere queste qualità e attribuire un merito a chi fa queste scelte. Il nostro è un impegno faticoso, ma noi ce la mettiamo tutta per essere sempre ad un livello qualitativo molto alto.” Il consiglio appassionato di Marco D’Amore.
Tutti interessanti e costruttivi, stimolati dalle incalzanti domande dei giovani giurati, gli interventi degli attori che, loro malgrado, continuano a subire attacchi mediatici sui possibili effetti negativi di Gomorra.
G. Clausino