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Napoletano, classe 1969, impiegato presso un’importante multinazionale del credito al consumo, Armando Guarino da alcuni anni è entrato nel meraviglioso mondo della scrittura dove ha ricevuto apprezzamenti e gratificazioni. Col racconto breve “Un caffè dolce” ha partecipato con successo al concorso letterario “Storie di caffè” promosso dalla società Autogrill, risultando tra i testi pubblicati dalla Mondadori nella raccolta “Caffè d’autore”. In seguito ha pubblicato il romanzo “Pane, zucchero e caffè” e nel 2015 “Il pescatore di Fango”, che ha dato il via ai romanzi gialli legati ai “Casi dell’ispettore Santonastaso”. Con la stessa casa editrice, infatti, sono usciti nel 2017 “Le radici della farfalla” e nel 2019 “La danza del delfino”.
“Le maschere della verità – Pace per l’ispettore Santonastaso”, pubblicato a luglio è il quarto della felice serie.
Il romanzo che vede protagonista ancora una volta l’empatico ispettore Santonastaso si legge d’un fiato. Le pagine si sfogliano velocemente grazie ad un intreccio che intriga, suscita curiosità e coinvolge: ben novantanove capitoli e un epilogo che si assaporano come cioccolatini, uno dopo l’altro e voracemente.
Il testo è scorrevole e trasporta in una dinamica dimensione di azioni accattivanti e scenari che sembra di vedere come i fotogrammi di un film. Non manca l’aspetto poetico e introspettivo che si snoda attraverso elementi naturali come il vento, il mare, la sabbia, la luna che acquistano personificazioni e diventano protagonisti di lirici dialoghi interiori e malinconici… Il vento “bugiardino, “la luna infingarda” …
Anche alcune sensazioni diventano parte suggestiva del romanzo, prologhi di alcune azioni: “brucia, calda, sordo, buio, fumo, vuota…pace.”
E poi la metafora delle maschere… di pirandelliana tradizione, fil rouge del romanzo in cui storie parallele abilmente si intrecciano in scenari diversi: Sardegna e Napoli. E così le mamoiadine, da Issohadores a Mamuthones, e Pulcinella diventano elementi chiave delle investigazioni e contemporaneamente testimoniano stati d’animo, caratteri e storie pregresse.
I flashback collocati abilmente nelle vicende impreziosiscono il romanzo con un avvincente rimbalzo di tempi diversi dove non mancano i teneri e ricorrenti ricordi dell’amata Carmelina.
L’autore accompagna il lettore in località suggestive che allertano i sensi e sembra di trovarsi in località come Orosei, Siniscola, Cala Liberotto, Palau, Olbia, Budoni, e sentirne i profumi unici, ammirare panorami e colori, avvertire suoni, nonché percorrere il centro storico di Napoli con le sue caratteristiche monumentali, la sua vivacità, le sue voci, i suoi sapori e le sue contraddizioni. Sembra di cogliere anche le caratteristiche di un luogo sardo immaginario Sa Salina.
Affiancano l’ispettore, che ama fare colazione con un buon cappuccino schiumato e con una spolverata di cacao, diversi personaggi tra cui il suo fedele collaboratore balbuziente Carnevale, che quando parla in napoletano non “incacaglia” più, aspetto che offre una simpatica nota umoristica al romanzo.
Tra le trame del romanzo non mancano analisi su alcune problematiche attuali: immigrazione, navi ONG, incendi dolosi in Sardegna, piaga della corruzione e dell’illegalità.
E una simpatica curiosità: come un cameo hitchcockiano s’intravede anche l’autore.
Si tratta, dunque, di un romanzo interessante, con spaccati poetici e spunti di riflessione di natura sociale e psicologica.
Il libro sarà presentato lunedì 27 settembre presso la libreria Feltrinelli in via S. Caterina a Chiaia 23 (piazza del Martiri) a Napoli alle ore 18,30. Assieme all’autore Armando Guarino interverranno Daniela Vellani, moderatrice e lo scrittore Ciro Pinto e le letture saranno effettuate da Simona Quagliuso e Flavio Baldes.
Daniela Vellani