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Mercoledì 18 settembre, nella splendida “Sala dei Baroni” di Castel Nuovo, detto Maschio Angioino, a Napoli, alle ore 17 si è tenuta la presentazione del catalogo della mostra “La Scuola di Posillipo. La luce di Napoli che conquistò il mondo”. A tale evento erano presenti Saverio Ammendola, organizzatore della mostra e presidente dell’associazione culturale “Mediterranea”; la professoressa Isabella Valente (docente presso l’università Federico II di Napoli), curatrice della mostra; Gaetano Daniele, l’assessore alla cultura e al turismo del Comune di Napoli; Giuseppe Gaeta, il direttore dell’Accademia di Belle Arti di Napoli; Matteo Palumbo, professore di letteratura all’università Federico II di Napoli e Guido Trombetti, un accademico e politico italiano.
La mostra gratuita è stata inaugurata il 24 luglio, nella Cappella Palatina del Maschio Angioino e fino ad oggi, si sono contate sessanta mila presenze, che fanno ben sperare per il turismo, ma soprattutto testimoniano l’interesse che hanno suscitato i quadri in esposizione. La mostra resterà allestita fino al 2 ottobre, nella speranza di raggiungere le cento mila presenze, ma le opere saranno ancora visibili nel catalogo presentato, il quale s’intitola come la mostra.
Al suo interno troveremo 3 saggi, di cui due scritti dalla professoressa Valente, e varie storie legate ai dipinti, che parleranno di persone singole, così come di intrecci familiari e intrecci tra i luoghi e le storie, oltre ai meravigliosi dipinti en plein air. Questa mostra ci ha trasmesso, attraverso i quadri pieni di luce, che bisogna sempre dirigere lo sguardo verso l’orizzonte, guardare oltre, come ha detto anche Giuseppe Gaeta, la luce non sembra soltanto una soluzione tecnica, ma amplia la nostra visione e la storia della scuola di Posillipo cerca di trasmettere il valore della ricerca, proprio grazie all’innovazione che Anton Sminck van Pitloo ha portato, ovvero i dipinti en plein air, all’aria aperta, che rivoluzionano stilisticamente l’arte degli inizi dell’800. Gaeta ribadisce poi che il valore della ricerca sta nell’essere sempre pronti a mettere in discussione le proprie opinioni e ad allargare i propri orizzonti. Ciò sembra essere una costante anche nell’identità culturale della nostra città, come ci dice l’assessore Daniele: “Napoli, nonostante le vicende storiche, tramite le avanguardie artistiche, è sempre riuscita a guardare il mondo, oltre di sé e a confrontarsi col mondo”.
Questa mostra è stata un’enorme successo, grazie alla grande partecipazione, soprattutto dei cittadini napoletani, che vengono sempre più coinvolti verso la scoperta della vita culturale di questa città tramite le numerose iniziative. “Siamo tornati a far vedere Napoli ai napoletani” ha detto Ammendola, parlando di quanto sia importante mostrare un momento artistico particolarmente felice di Napoli, del quale molti manuali di storia dell’arte quasi non parlano.
La mostra è gratuita e resterà aperta fino al 2 ottobre, nella Cappella Palatina del Maschio Angioino, dal lunedì al sabato dalle 10,00 alle 18,00 e la domenica dalle 10,00 alle 13,00.
Maria Anna Mazzei