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Questa la citazione di Pino Aprile, che Mimmo Cavallo ha fatto durante il suo esuberante concerto all’auditorium “Bianca d’Aponte”.
E lui, “l’invincibile meridionale” non si è mai dato per vinto, ha continuato la sua lotta, cantando le canzoni che voleva e suonando la musica che più amava, senza aver paura di essere considerato “fuori da ogni regola” perché non ha rinunciato a trattare temi scottanti come la questione meridionale, la politica o il servilismo. Certo, pagando a caro prezzo questa scelta, ma restando fedele a sé stesso.
Ha mantenuto le sue radici mediterranee ben salde, continuando a studiare per non lasciare nulla al caso. Il suo ultimo lavoro “Dalla parte delle bestie”, pubblicato dalla casa discografica indipendente, Suoni dall’Italia, di Mariella Nava, è un disco pieno di vita, amore e musica. Il rock, sempre graffiante e trasgressivo, che ha esaltato il pubblico in sala, è di quelli travolgenti, che quando lo ascolti non riesci a stare fermo. Le canzoni d’amore, perché ci sono anche quelle, appassionano e fanno trapelare la consapevolezza dell’amore maturo, quello che si assapora di più perché sai quanto sia prezioso, come Cavallo racconta in L’altra parte di me. Così come Pummarò racconta la tragedia degli extracomunitari sfruttati per la raccolta dei pomodori, costretti a estenuanti giornate di lavoro sotto il sole. Non si può fare a meno di ammirarlo quando canta, e chiedersi dove trovi tutta quella energia, non si risparmia neanche un po’. Generoso con il suo pubblico, racconta le storie di vita vissuta, aneddoti e situazioni divertenti in cui si mette in gioco, come solo le persone semplici e, allo stesso tempo grandi, sanno fare.
Giustina Clausino
DifferenteMente ringrazia Mimmo Cavallo per l’intervista rilasciataci. (di seguito allegata)