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Ad Aversa, nel Salone Romano adiacente il Teatro Cimarosa, il 15 maggio alle ore 19,00 si sono aperte le porte all’inaugurazione della Prima Fototeca cittadina. Si ricorda che, una fototeca, è un archivio fotografico messo a disposizione di tutta la cittadinanza e finora assente nella città di Aversa, finché l’idea non è partita dalla libreria “Il Dono” con la collaborazione del FAI.
Il professore Fortunato Allegro, presidente dell’associazione Convergenze e punto di riferimento del Dono, ci racconta l’origine del progetto:
“È nata dalla frequentazione di persone che collezionano cartoline d’epoca, abbondanti nella città di Aversa. Così si è pensato di sfruttare questo vero e proprio patrimonio formato da fotografie anche dell’ottocento, che ci permettono di vedere meglio com’è diventata la città di Aversa. Infatti, il tema della mostra è: come eravamo e come siamo diventati. Questo è stato anche il motivo per cui gli studenti del Liceo Artistico hanno fatto delle foto, con la stessa prospettiva delle cartoline dell’epoca, per porle a loro fianco e compararle con quelle d’epoca. Tale confronto continuo, permette di recuperare una memoria che abbiamo perso: noi non siamo quello che siamo semplicemente per come appariamo, noi abbiamo una storia e questa storia possiamo ricostruirla visivamente attraverso queste immagini.
Quindi il tutto è partito da quest’idea della mostra?
Sì, dopo l’idea della mostra, mi è venuto spontaneo pensare di creare una Fototeca. Essa ci consente di ricordare come eravamo e quindi confrontare quello che abbiamo perso e quello che abbiamo guadagnato. Non è un’operazione di nostalgia, bensì una ricostruzione storica che consente a molti studiosi di attingere a un repertorio che, attualmente, appartiene ad una famiglia o ad un’altra.
Quante cartoline sono state raccolte?
Solo in un mese abbiamo raccolto 300 cartoline, difatti, quelle esposte sono solo una sessantina: e non è finita qui, perché ne stiamo raccogliendo ancora altre. Tutto il patrimonio raccolto verrà poi catalogato e posto in rete. Speriamo, attraverso questa manifestazione, di motivare le persone a condividere le proprie cartoline: queste verranno scansionate e catalogate, quindi nessuno se ne approprierà materialmente.
Il progetto realizzato è una possibilità per viaggiare nel passato. Attraverso di esso non solo i più grandi ricorderanno una città ormai lontana, ma anche i più giovani verranno a conoscenza di ciò che c’è stato. Si verrà così a creare un “contatto temporale” tra le generazioni passate, quelle presenti e quelle future.
Tutte le città cambiano, ma avere una testimonianza visiva dei progressi e non, fa commuovere. Ed è importante ricordare che non cambiano solo le cose, che siano esse palazzi, strade o edifici, ma sono anche le persone a cambiare, con le loro necessità, capricci, errori già compiuti che si ripetono o da evitare. Si butta lo sguardo su foto che per alcuni versi, dimostrano il progresso e, per altri, la superficialità. Tutto ciò, ovviamente, non vale solo per la città di Aversa ma anche per tutte le città, piccole e grandi, che con il passare del tempo hanno visto la distruzione, a volte anche volontaria, di pezzi di storia per dare il passo alla ‘modernità’.
L’unica cosa che resta da fare è guardare le foto e, citando il professore Allegro, “Accanto al passato e al presente, bisogna pensare: come sarà la terza fotografia, quella del futuro?”.
Roberta Fusco