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Napoli, Erri De Luca inaugura “Lo scaffale del MANN” con “Impossibile”

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foto Giuseppe Panza

Al via la rassegna culturale “Lo scaffale del MANN” con la presentazione di “Impossibile” di Erri De Luca. Per l’occasione il direttore Giulierini mostra al pubblico un antico rilievo di Palmira.

 

Questo pomeriggio nella Sala della Meridiana del MANN ha avuto inizio la rassegna culturale “Lo scaffale del MANN” che proporrà, da Ottobre 2019 fino a Maggio 2020, percorsi culturali all’insegna della contaminazione tra le arti. Gli incontri si terranno sempre di mercoledì e avranno cadenza mensile. Ospite del primo incontro è stato Erri De Luca con la presentazione del suo romanzo “Impossibile”. Lo scrittore napoletano ha inaugurato il ciclo di incontri ponendo sullo scaffale fisico e metaforico del MANN il proprio libro.

Contestualmente all’incontro letterario, il Direttore Paolo Giulierini ha inoltre mostrato in anteprima un antico rilievo proveniente dalla città di Palmira. Il prezioso reperto, raffigurante un volto femminile databile tra la fine del II secolo d.C. e i primi decenni del III secolo d.C., “vuole  simbolicamente risarcire l’atto di ingiustizia subito da Palmira”, come ha commentato Giulierini in riferimento agli attacchi terroristici subiti dal sito archeologico siriano.

Un trait d’union tra presente e passato che riporta all’attualità ricollegandosi al tema della giustizia affrontato da De Luca in Impossibile, una storia che “nasce spontanea da una passeggiata in montagna” e che si snoda tra la geografia imprecisa delle cenge e la morfologia altrettanto incerta dell’animo umano.

Saranno proprio le montagne, infatti, a custodire la verità su una storia di giustizia e fraternità.

Due vecchi amici si incontrano dopo anni su una cengia in Val Badia. Uno di loro è un pentito, l’altro un suo ex compagno di lotta. A quarant’anni dal processo che li ha visti partecipi in ruoli opposti, per una casualità che ha dell’incredibile, si incontrano in un luogo selvaggio e qui il pentito precipita e muore. Il giovane magistrato che si occupa del caso è convinto che si tratti di un regolamento di conti perché l’eventualità che i due si siano incontrati dopo anni proprio su quel tratto di montagna appare assurda, è impossibile. Ma l’uomo che ha di fronte, il sospetto assassino , ribadisce che impossibile è la definizione di un avvenimento fino al minuto prima che accada. Subito dopo diventa inevitabile. L’impossibile accade continuamente.

Da questo punto in poi ha inizio un viaggio nell’animo di due uomini, un giovane e un vecchio. Un confronto che si inerpica su vette sempre più impervie, arrivando a indagare i sentimenti, il senso della vita, il valore delle parole e di alcune in particolare, “libertà, fraternità, uguaglianza”.

A scandire il racconto saranno sette lettere alla donna amata dall’accusato. Lettere scritte e mai spedite, dove quell’ “Ammoremio” lontano viene evocato solo per sentirlo vicino a sé perché “Libertà sta nel tenere insieme noi due pure qua dentro” .

Silvia Barbato