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Sold out al Trianon, per lo spettacolo “Forse non sarà domani” con Rocco Papaleo

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Un Rocco Papaleo in una veste insolita e originale è salito, ieri sera, sul palco del Teatro Trianon, in un quartiere di Napoli storico e folcloristico, perfetto contraltare alla serata.

Forse non sarà domani”, una scrittura originale in dodici quadri di Stefano Valanzuolo sulla vita e le opere di Luigi Tenco, ha visto Papaleo protagonista e, allo stesso tempo, spettatore della vita del cantautore morto suicida, 50 anni fa.

Il racconto ripercorre la storia di Tenco attraverso dieci scene corredate da un prologo ed un epilogo. I  dodici quadri, che il regista ha scritto, “decodificano” le canzoni di Tenco e ne riflettono i vari aspetti della sua personalità: la posizione politica, l’amore, le idee sul matrimonio e sulla guerra, il rapporto tenerissimo con la madre e quello tormentato con l’industria del disco.

Rocco Papaleo visto, insolitamente, nel duplice ruolo di attore e cantante, non nasconde l’emozione di una narrazione in prima persona, ma stabilisce un contatto immediato con il pubblico napoletano, vivace ed attento. L’idea di Stefano Valanzuolo basata sulle testimonianze d’epoca originali, riporta a dei flashback i cui ritmi sono scanditi dalla musica. Le canzoni, rielaborate da Roberto Molinelli che riconducono all’influenza beat o ad una contaminazione jazz,  portano Papaleo a carpire le emozioni del pubblico e con le sue (emozioni), che gli “regalano” un po’ di incertezza, lo si è potuto gustare più umano, più vero.

I brani ascoltati  nel corso della serata, rielaborati da Roberto Molinelli ed eseguite da Arturo Valiante (pianoforte), Guerino Rondolone (contrabbasso),  Davide Savarese (batteria e percussioni), Marco Sannini (tromba), hanno ripercorso 50 anni della storia della migliore canzone italiana d’autore, ricordiamo “Vedrai, vedrai”, “La ballata della moda”, “Mi sono innamorato di te”, “Io sono uno”, “Ciao amore ciao”, “Uno di questi giorni”, “Yeehhh”,  “Cara Maestra”, “Ragazzo mio”, “Un giorno dopo l’altro”, “Lontano, lontano”.

 

G. Clausino

 

Lo spettacolo è stato prodotto da Fondazione Campania dei Festival /  Napoli Teatro Festival Italia e Parmaconcerti.

foto di copertina Salvatore Pastore