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Napoli, grande successo per “Mettici la mano” con Adriano Falivene e Antonio Milo, al Teatro Diana

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Standing ovation per “Mettici la mano”, rappresentazione teatrale che sta registrando soddisfazioni e successo presso il teatro Diana di Napoli.

Il successo è meritato perché sul palco traspare talento, passione, bravura, commozione. Il teatro rivela la professionalità e la capacità trasformativa degli attori, che tocca le corde di chi assiste lasciando dentro qualcosa in più, tracce di bellezza e riflessione.

Ciò succede quando gli attori entrano nei personaggi e assieme a loro creano una sinergia con i presenti che sospende il tempo e trasporta in una dimensione di viva partecipazione emotiva.

‌Grazie ad Adriano Falivene e ad Antonio Milo, rispettivamente Bambinella e il brigadiere Raffaele Maione nella fortunata serie del Commissario Ricciardi e che anche in “Mettici una mano” sono nei panni di questi personaggi, e alla giovanissima Elisabetta Mirra, si assiste ad uno spettacolo unico, originale, divertente, toccante ed emozionante. L’ironia, la mimica, l’espressione di Adriano Falivene sono spiazzanti. La sua professionalità è ineccepibile e sul palco viene fuori un’esperienza teatrale variegata, ricca, costruita con grande dedizione e passione, accanto ad un raro talento naturale. La padronanza scenica, la naturalezza con cui entra nel ruolo del brigadiere e la lunga esperienza artistica di Antonio Milo, trasmettono subito e in modo empatico simpatia, tenerezza, senso della giustizia e soprattutto grande umanità. Le due eccellenze rappresentano due aspetti della vita in opposizione: apparente leggerezza del femminiello e rigida ma vulnerabile sobrietà dell’altro che si compensano e si fondono comunicando nell’immediato un’empatica complicità come nelle celeberrime coppie dello spettacolo: da Stanlio ed Olio a Totò e Peppino a Don Camillo e Peppone. Non di meno Elisabetta Mirra, nel ruolo di Melina su cui ruota la vicenda, che pur essendo giovanissima, mostra grinta, padronanza, professionalità e sicuramente è una attrice che farà strada e farà parlare di sé.

‌Il tutto si svolge all’interno di un sottoscala, rifugio provvisorio durante un bombardamento aereo del 1943 dove c’è una statua della Madonna circondata da lumini che è diventata un altare provvisorio dove pregare e chiedere grazie e che diventa anche essa parte importante della storia.

Attraverso i dialoghi, in cui l’ironia e la gestualità predominano, si snoda una storia forte e intensa di sfruttamento, ingiustizia, dolore, sofferenza e morte, ma anche di amore, bontà, comprensione e grande umanità. La drammaticità della vicenda è alleggerita dall’ironia che offre alla narrazione un barlume di speranza di riscatto sociale di quelle classi sociali ingiustamente emarginate.

‌Non mancano colpi di scena e i momenti che suscitano risate, applausi a scena aperta e qualche lacrima si susseguono ad un ritmo coinvolgente grazie all’intesa e alla complicità dei tre attori.

‌Il testo è di Maurizio De Giovanni che ancora una volta non smentisce la sua capacità di narrare vicende umane reali con testi dalla penna fluida, raffinata e a tratti popolare con momenti poetici e dove il napoletano colora l’espressione artistica e melodica.

‌Il commento musicale di Marco Zurzolo contribuisce a creare un’atmosfera intima e avvolgente: il suono di una fisarmonica incornicia di tanto in tanto la scena creando con discrezione suggestioni e immagini.

‌La regia è di Alessandro D’Alatri, le scene sono di Toni Di Pace, i costumi di Alessandra Torella e il disegno luci di Davide Sondelli.

‌Chapeau a tutto il cast che grazie ad un lavoro di squadra eccellente ha donato bellezza artistica in tutte le sue sfaccettature.

‌Le repliche proseguiranno da calendario fino a giovedì 11 novembre presso il teatro Diana di Napoli.

 

Daniela Vellani