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Nel beneventano, ai confini con la Puglia ed il Molise, domina un paese arroccato su un colle di “tufo”: Baselice. Di origine medievale, col suo centro storico cinto da antiche porte, col suo dedalo di graziose viuzze e con i suoi tetti di tegole amaranto, il borgo sannita dal 27 al 29 dicembre si è trasformato nell’artistico, vivace, originale e grandioso Presepe Vivente, giunto alla quinta edizione.
Quasi tutti gli abitanti di ogni età, dai bambini più piccoli alle persone in età molto avanzata, sono stati coinvolti in questo evento che ogni anno si arricchisce e contribuisce a promuovere la rinascita del luogo.
Il centro del paese si è trasformato in un teatro interattivo e molte abitazioni e cantine sono diventate frantoi, sinagoghe, forni, stalle, botteghe di artigiani come fabbri, vasai, calzolai, tessitrici e tanti altri. Lo storico palazzo Lembo, il castello per i baselicesi, ha ospitato la corte di Erode, troneggiante su tappeti persiani e circondato da ballerine di sensuale danza del ventre. Sempre nel “castello” c’era un allegro banchetto di nozze ed in un’altra stanza si poteva ascoltare un indovino che declamava preoccupanti profezie. Una grande piazza ha accolto il movimentato mercato che esponeva svariate e colorate mercanzie e dove i venditori, in modo plateale, facevano a gara per attirare l’attenzione degli avventori sui loro prodotti, messi ben in vista. Le loro voci sempre più forti si mescolavano con quelle imploranti dei mendicanti. I versi di animali echeggiavano ovunque, mentre incalzavano canti e musiche ritmate da strumenti antichi e percussioni.
Ogni posto è diventato un piccolo palcoscenico dove si svolgevano, a getto continuo, performance allorché giungevano folti gruppi di visitatori, accompagnati da giovani residenti nelle vesti, per l’occasione, di guide pronte e disciplinate.
È stato un continuo brulichio di persone in costume e di numerosi visitatori. Per i bambini del paese si è trattato di una festa indimenticabile: alcuni di loro, molto piccoli, con disinvoltura si aggiravano per i vicoletti portando vivaci capretti e agnellini, altri si trovavano nelle botteghe in qualità di apprendisti. Non sono mancate guardie e centurioni che facevano ronde ovunque.
I re magi sostavano sotto una capanna luminosa e colorata.
Tutto è stato ben sincronizzato e, al segnale concordato, i protagonisti lasciavano le postazioni e formavano processioni ordinate. Con fiaccole si dirigevano verso la capanna della natività, in un zigzagare fiabesco e molto suggestivo. Dalla campagna circostante salivano i pastori con pecore, capre e cavalli. Effettuavano un percorso di più di un chilometro, convergente verso la capanna dove la Madonna, scelta tra le ragazze che hanno compiuto diciotto anni nell’anno in corso, era appena giunta assieme a San Giuseppe, in groppa ad un asinello, e dove il bambino Gesù, l’ultimo nato del paese, faceva sentire i primi vagiti creando così un momento di raccoglimento silente.
Al termine di esso, durante l’ultima serata, Don Michele Benizio, l’ideatore, promotore e regista della splendida iniziativa e dall’esplosione festosa di fuochi d’artificio che hanno incorniciato il quadro del presepe con i loro colori molteplici, ha ringraziato tutti i partecipanti e i visitatori.
La realizzazione del presepe fin dalla prima edizione non è stata semplice, ma grazie alla volontà e alla collaborazione di tante persone che hanno messo a disposizione molti locali e le proprie competenze, il successo è stato notevole: trecentocinquanta figuranti, più di mille animali, una cinquantina di scene, lavoro di tecnici e operai per i diversi allestimenti e installazioni: da quelli elettrici alla costruzione di bancarelle e capanne, dagli impianti di amplificazione alla scenografia, dai costumi ai falò, dalle coreografie alle scelte delle musiche.
Sono stati calcolati quasi duemila visitatori al giorno provenienti dalle Campania e dalle regioni limitrofe.
Il presepe vivente è stata l’occasione per dare visibilità ad un paese del sud Italia in fase di rinascita, rigoglioso e ricco di iniziative culturali e sociali. È stato anche la vetrina di gustose specialità gastronomiche che fanno parte della tradizione del luogo: olio extravergine, il famoso moscato di Baselice, miele, ricotte e formaggi di varie pezzature, “sopressate”, salsicce, salumi e prosciutti, legumi, pasta fatta in casa, dolci, prodotti agricoli e piatti tipici.
Don Michele Benizio, visibilmente soddisfatto del grande successo ottenuto, si è definito “una locomotiva a vapore” che, sui binari del piccolo paese, cerca di superare i confini, valicando montagne insidiose e superando barriere per sconfinare e raggiungere nuovi orizzonti.
In occasione di questa edizione Baselice è stata protagonista di trasmissioni nazionali televisive. Il tg3-Campania della Rai ha dedicato all’iniziativa un interessante e lungo servizio speciale il giorno di Natale. Sabato 9 gennaio 2016 alle ore 21,00 ci sarà uno speciale televisivo sul Presepe della durata di trenta minuti sul canale satellitare SKY 879 che sarà visibile nei seguenti luoghi: Europa, Paesi arabi, Africa del Nord, Stati Uniti D’America, Canada (Regione Quebec).
Successivamente si potrà vedere sul sito Internet www.sportecultura.tv
Daniela Vellani
foto Michele Caserio