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Dal 5 al 17 gennaio 2016, al teatro Bellini di Napoli, è di scena:
“La parola canta” con Peppe e Toni Servillo e i Solis String Quartet.
Un concerto, un recital, una festa fatta di musica, poesia e canzoni che celebra Napoli, l’eterna magia della sua tradizione vivente, l’importanza dell’incontro fra le epoche e della più ampia condivisione culturale. In questa speciale occasione Peppe e Toni Servillo, con il prezioso e suggestivo supporto dei Solis String Quartet, cantano poesie e recitano canzoni, facendo rivivere e rendendo omaggio ad alcune delle vette più alte della cultura scenica partenopea, fra letteratura, teatro e musica. La parola canta attraversa l’opera di autori classici, da Eduardo De Filippo a Raffaele Viviani, da E. A. Mario a Libero Bovio, fino a voci contemporanee come quelle di Enzo Moscato, Mimmo Borrelli e Michele Sovente. Un filone inesauribile di fantasia e ricchezza poetica da cui nasce e di cui si nutre la creatività scenica straordinaria di Peppe e Toni Servillo che qui, dopo il successo internazionale dell’eduardiano Le voci di dentro, rinnovano in scena il loro irresistibile sodalizio artistico.
“Mi sento in debito con Napoli, per la grande ricchezza che mi ha donato, una ricchezza che cerco di trasmettere in giro per il mondo nei suoi aspetti più nobili, riflessivi, tragici. Tutto il mio lavoro si alimenta della complessità di Napoli, che è comunque vita. La parola canta è uno spettacolo dove il teatro si fa musica e la musica si fa teatro. Là dove il teatro talvolta non riesce, la musica ricapitola la nostra esistenza e ci consente di immaginarne un’altra in un luogo che non c’è, totalmente astratto, che non esiste, che non si vede. In questo non luogo nasce La parola canta: un luogo dove lo spettatore può liberare tutta la sua immaginazione. I testi dei vari autori in questo contesto moltiplicano il valore dei loro contenuti a confronto con la musica e le canzoni che io e Peppe abbiamo scelto, insieme ai bravissimi musicisti del Solis String Quartet. E a proposito di canzoni mi ha sempre molto colpito quello che François Truffaut faceva dire a un suo personaggio sostenendone l’importanza: “Le canzoni aiutano la gente perché dicono la verità. Anche se sono sceme dicono la verità, ma del resto non sono sceme perché non lo sono mai”. E nel caso della canzone napoletana si tratta spesso di autentici capolavori della letteratura musicale mondiale.”
Toni Servillo
Cast e credits
Teatri Uniti
La parola canta
Peppe Servillo
Toni Servillo
con i Solis String Quartet
Vincenzo Di Donna, violino
Luigi De Maio, violino
Gerardo Morrone, viola
Antonio Di Francia, cello
suono Massimo D’Avanzo
disegno luci Francesco Adinolfi
Tournèe
Teatro Gesualdo, Avellino, 2 e 3 gennaio 2016
Teatro Bellini, Napoli dal 5 al 17 gennaio
Auditorium UniCal, Cosenza, 19 gennaio
Auditorium Parco della Musica, Roma dal 6 al 14 febbraio
Teatre Lliure, Barcellona dal 26 al 28 febbraio
Toni Servillo, attore e regista di teatro, interprete pluripremiato per alcuni indimenticabili ruoli cinematografici, nel 1987 è tra i fondatori di Teatri Uniti.
Peppe Servillo, cantante, attore, autore di colonne sonore e canzoni, è tra i fondatori nel 1980 del gruppo Avion Travel, con cui ha vinto il Festival di Sanremo nel 2000.
Solis String Quartet, quartetto d’archi composto da Vincenzo Di Donna (violino), Luigi De Maio (violino), Gerardo Morrone (viola), Antonio Di Francia (violoncello), mescola, con sapiente originalità, jazz, pop e musica contemporanea, collaborando di frequente con nomi illustri della scena internazionale.
La parola canta
poesie e canzoni
Napule, di Mimmo Borrelli – 2011
Tarantella del Vesuvio, di Antonio Di Francia – 2001
Canzone appassiunata, di E. A. Mario – 1922
L’ommo sbagliato, di Raffaele Viviani – 1931
‘A Sciaveca, di Mimmo Borrelli – 2007
‘O guappo ‘nnammurato, di Raffaele Viviani – 1910
Litoranea, di Enzo Moscato – 1991
Guapparia, di Libero Bovio e Rodolfo Falvo – 1914
Commedianti, di Franco Marcoaldi – 2010
Allegretto pizzicato dal Quartetto n. 4 di Bela Bartok -1927
O’ festino, di E.A. Mario e Pacifico Vento – 1918
Mozartango, di Antonio Di Francia e Gerardo Morrone – 2004
Vincenzo De Pretore, di Eduardo de Filippo – 1948
Està – Nun voglio fa’ niente, di Libero Bovio e Nicola Valente – 1913
‘A casciaforte, di Alfonso Mangione e Nicola Valente – 1928
Dove sta Zazà, di Raffaele Cutolo e Giuseppe Cioffi – 1944
Maruzzella, di Enzo Bonagura e Renato Carosone – 1954
Movimento di tarantella, dal Quartetto n.4 di Fabio Vacchi – 2009
Fravecature, di Raffaele Viviani – 1930
Sconcerto, di Giorgio Battistelli – 2010
Sogno biondo, di Peppe Servillo e Mario Tronco – 2003
Minuano, di Pat Metheny -1987
Cose sta lengua sperduta, di Michele Sovente – 2002
Te voglio bene assaje, di ignoto – 1839
N.B. L’elenco dei brani è suscettibile di variazioni e non è da intendersi quale scaletta dello spettacolo