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Si è tenuta, il 5 febbraio, presso il Teatro della Corte della Reggia di Caserta, la conferenza stampa di presentazione della mostra “Da Artemisia a Hackert. Storia di un antiquario collezionista alla Reggia”, che sarà in esposizione dal 13 settembre 2019 al 13 gennaio 2020. A cura della Lampronti Gallery, la mostra vedrà la coordinazione del critico d’arte Vittorio Sgarbi.
Presenti alla conferenza: Vincenzo Mazzarella, Cesare Lampronti e Vittorio Sgarbi.
L’idea di questa mostra è stata dell’ex direttore Felicori – ha detto Mazzarella, il responsabile Area Valorizzazione e Servizi Educativi della Reggia di Caserta – “Il porto di Salerno” di Hackert, ritorna in Italia dopo 220 anni, prima perso e poi ritrovato da Lampronti, noto gallerista e collezionista internazionale.
Così, dopo vari tentativi, nasce la collaborazione tra la Reggia di Caserta e la Lampronti Gallery, che metterà a disposizione buona parte delle opere raccolte dal 1914, dalla famiglia di collezionisti. Il loro collezionismo privato viene lungamente elogiato da Vittorio Sgarbi, che sottolinea le difficoltà dell’essere collezionista in Italia, per cui risulta molto complicato questo scambio di opere, o anche semplicemente organizzare una mostra temporanea in grado di spostare opere d’arte dai vari Paesi Europei in Italia. Tutto questo è dovuto ad una procedura burocratica e legislativa molto restrittiva.
Non da sottovalutare, secondo Sgarbi,è anche il fatto che in Italia vi sia la convinzione che chi colleziona opere d’arte sia esclusivamente un mercante, quindi che agisca solo per una questione commerciale e non di amore e passione per l’arte.
La collezione Lampronti offrirà la visione di molte opere, tra le quali, come già detto, spiccano “Il porto di Salerno” di Hackert e il “Martirio di Sant’Agata” di Salvator Rosa, quest’ultimo resterà alle Reggia perché donato da Lampronti. L’opera di Hackert è alta 2,20 metri per 1,35, datata 1797, raffigurante il porto di Salerno visto da Vietri sul Mare, con cavalieri e figure in primo piano, il Castello di Arechi sullo sfondo e velieri in baia. Fu commissionata nel 1788 da Ferdinando IV a Jakob Philipp Hackert per arredare la Villa Favorita di Resina ad Ercolano.
Oltre alle due opere già citate, la mostra ne proporrà altre 85, suddivise in cinque diverse sezioni, secondo i gusti e la sensibilità di Lampronti. Una sensibilità che è propria solo di pochi uomini, capaci di riconoscere l’unicità di un’opera d’arte: è ciò che rende il collezionista tale.
R. F.