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Si conclude, a Cellole, domenica 24 giugno, la fase itinerante della Festa della Tammorra. Dopo di essa ci sarà solo da aspettare il grande appuntamento finale di Carinaro del 13 e 14 giugno. Ma un primo bilancio già si può incominciare a tracciare. Ed è di gran lunga positivo: tre nuove location che portano il numero complessivo delle tappe a sette, migliaia di partecipanti con una larga presenza di giovani, il massiccio intervento alle feste di cittadini provenienti da altre regioni, le numerose richieste da parte di enti ed associazioni di nuove tappe, dimostrano con palmare evidenza come, da un lato, questa iniziativa può essere un volano di crescita economica per la nostra zona con tutto quello che la Festa della Tammorra può muovere direttamente o per induzione. E di questo sarebbe ora che le istituzioni si rendessero conto. Dall’altro che il recupero della cultura e della tradizioni popolari ha una enorme valenza sociale, divenendo sempre più fattore di coesione e di solidarietà. Nei diversi comuni le Feste sono state affidate ad associazioni che lavorano con la cultura popolare. Cellole ne è una ulteriore dimostrazione. La festa della Tammorra, infatti, si inserisce nei festeggiamenti in onore della Madonna di Costantinopoli, patrona della città. La Vergine Odigitria fa parte di quelle icone bizantine che la pietà popolare attribuisce al pennello di san Luca. L’appuntamento, dunque, è per domenica 24 maggio alle ore 21 a Cellole, in piazza Compasso, con Marcello Colasurdo, i Suddaria ed i Votavò.