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Dopo due anni di assenza le vie del borgo di Caserta Vecchia, nelle giornate tra il 13 e il 15 luglio, si sono colorate di numerosi artisti di strada: musicisti, mimi, acrobati, danzatori, attori, mangiafuoco, trucca bimbi, clown, che hanno incantato adulti e bambini per il Radici Fest, una festa che conserva il sapore folkloristico delle prime edizioni ma che si amplia, restando fortemente radicata sulle tradizioni del territorio, aprendosi maggiormente alla cultura gastronomica.
“Ce gusto al borgo”, è il Radici Fest 2018, che vede allargarsi anche l’area dedicata, con i colorati food truck dello street food presenti nella piazza, sulla prima salita al borgo e sullo slargo antistante il castello, rigorosamente quasi tutte provenienti da attività del nostro territorio. Novità di questa edizione è l’apertura dello stesso castello, parte del percorso con un palco allestito al proprio interno, sede quindi anche questa suggestiva location degli spettacoli, senza contare la piazza del Vescovado, gremita nelle giornate di venerdì e sabato, per applaudire gli acrobati e gli artisti di strada, tutti bravi, ma non possiamo non menzionare Simone Romanò e i bravi attori de La Mansarda teatro dell’orco. Da questa piazza, proseguendo verso il giardino retrostante il meraviglioso Duomo, si accede all’area che ospita il villaggio equosolidale e qualche piccolo stand di artigianato, che apportano una nota di colore aggiuntiva senza però particolarmente distinguersi dai soliti mercatini, con tante cose già viste e poco originali, come spesso accade.
L’organizzazione è senz’altro cresciuta rispetto alle passate edizioni, patrocinata anche dal comune di Caserta, è frutto sempre dell’impegno di Armando Rispoli e Tommaso Zottolo di Zero Zero live, il tutto autofinanziato e con l’aiuto di sponsor come Caress, Pepsi e Menabrea, solo per citare i più importanti. Numerose anche le Associazioni che hanno dato il loro fattivo contributo, tra cui il Comitato per Villa Giaquinto, l’Associazione Le Ali, Non solo Sipario. Un folto programma di tre giorni ben comunicato sui media, attraverso facebook e nelle locandine, affiancate da una chiara cartina dei luoghi di interesse, hanno certamente contribuito al successo di pubblico dei primi due giorni, tutto sommato ben distribuito tra le varie aree a disposizione. Di certo la popolarità dell’evento sarà anche maggiore nel giorno festivo domenicale, favorevole il gran caldo estivo che si fa sentire in queste ore, notoriamente mitigato sulla collina del borgo casertano.
Tra i musicisti risaltano i nomi de i Tamurriavasà e Neapolis Balfolk, ma anche i Matti delle Giuncaie, Yiki Pinda Rawelgue. La musica popolare, come nelle passate edizioni, può dirsi la colonna sonora di questa festa: risuona, appena giunti, il canto dei sanfedisti! Anche tra i vicoli musica e balli, per un risveglio di un borgo dalle tante potenzialità ma che, distante dai circuiti turistici più interessanti, resta spesso troppo deserto, come in cerca di una sua vocazione più consona che lo veda rivivere ancora.
Lucia Dello Iacovo