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Carditello Festival, Alex Britti incanta il pubblico con la sua chitarra

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foto di Roberta Fusco

Si accendono le luci del palcoscenico per la quinta edizione del Carditello Festival – 2024, la rassegna musicale organizzata nel Real Sito di Carditello a San Tammaro, Caserta. Sede borbonica settecentesca, il Sito rinnova l’invito alla sua festa annuale, ideata per celebrare l’identità campana e dar luce a un patrimonio culturale e artistico per troppo tempo depredato. Maurizio Maddaloni, presidente della Fondazione Real Sito, punta nella coesione tra arte e rivalutazione per un luogo sfregiato, salvato e restituito al pubblico. Attraverso l’arte, la musica e le esperienze culinarie, si incentiva la riconnessione con il territorio ripartendo dalle proprie radici.

Il ricco programma di eventi live vedrà Simone Cristicchi con Amara, Ron, Fiorella Mannoia e Sal da Vinci in grande chiusura. L’apertura del 5 luglio è stata affidata al cantautore Alex Britti, in tour con uno show incentrato sui suoi grandi successi.

“Divertitevi stasera, ricordatevi di Real Sito Carditello domani”

Gelido” apre il concerto.  È  la chitarra a presentarsi al posto suo, annunciando l’ingresso di Britti sul palco del Carditello Festival. La Stratocaster vibra tra le sue mani facendo impazzire fin da subito il pubblico. “Gelido è qualcosa che non vorresti mai” mentre Alex Britti diventa quello che tutti vorrebbero. Nel parco del Real Sito, il grande palcoscenico con scenografia in stile industrial, incornicia un uomo che con la sua semplicità riempie la scena.

“Vi piace il blues?”

Il concerto è in realtà il racconto di un bambino, Alex da piccolo vuole suonare il blues. Crede di scimmiottare gli inglesi, si definisce “un pezzotto”, ma in realtà è un prodotto artigianale Made in Italy. È un ragazzino che strimpella con la chitarra in mano e sogna di fare il cantante, nonostante abbia perso l’illusione, corre verso l’infinito chiedendosi “dove si va?”. È il ragazzo della porta accanto che dedica canzoni d’amore sulla spiaggia al tramonto, è romantico ma anche un eterno Peter Pan che vuole saltare e divertirsi.

“Più uno chiacchiera e meno c’è spazio per cantare. Spero di essere più bravo a cantare”

La sua esibizione è un gioco. Non suona, si diverte consapevole di quello che fa: buona musica. Qualcuno direbbe che la chitarra la fa volare, con il rispetto che solo chitarristi del calibro di Hendrix avrebbero. Non si può non soggettivare la sua chitarra. Ha un’anima che prende vita, sfiorata da Britti: un’anima blues con una bellezza rock e un carattere deciso. La sua esibizione non è come le aspettative, piuttosto le supera grazie ad una musica vera di cui le parole sono il vestito più bello che potesse fare indossare alle note.

“Domani sarà un giorno eccezionale di quelli che ricorderai per sempre”

Gioca con il pubblico, divertendosi a far scoprire le sfaccettature del blues, il mondo che più lo conforta e nel quale sguazza artisticamente e in cui attinge musicalmente. “Ho comprato di proposito questa chitarra per fare il blues”, abbinata allo slide, la Telecaster riproduce un effetto sirena in grado di attirare l’animo umano a sé. Il cuore batte al suono della sua musica. Un blues che ricorda quello texano: sporco, che sa di note viscerali in cui la chitarra vola in maniera pindarica sugli accordi.

“Se la paura è una bandiera, preferisco starne senza”

L’appellativo di blues man lo conquista ad ogni brano che si sussegue. Il suono è capace di sconvolgere le emozioni, penetra nelle viscere e le chiude in una morsa. Britti entra dentro con una percezione musicale invasa da emozioni tangibili. Attraverso la musica esprime un bisogno di libertà che le sue hit hanno edulcorato negli ultimi decenni. Brani celebri come “Oggi sono io”, “7000 caffè”, “Vasca” o “Piove” sono la conferma della freschezza e dello spirito coinvolgente di colui che ha cantato i ricordi della gioventù italiana.

Roberta Fusco