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A Napoli, presso il Museo di Capodimonte, giovedì 11 aprile, ha avuto luogo la conferenza stampa di presentazione per l’apertura della Mostra “Caravaggio Napoli”, che è aperta al pubblico da oggi, presso la Sala Raffaello Causa, l’esposizione terminerà il 14 luglio 2019.
Maria Cristina Terzaghi, curatrice della mostra, ha collaborato con il polo museale e il direttore Sylvain Bellenger, realizzando un viaggio che ripercorre l’arte pittorica di Michelangelo Merisi, detto il Caravaggio e dei maggiori autori caravaggeschi.
Le 22 opere esposte si riferiscono al periodo che va dal 1606 al 1610, anni ricchi di produzione pittorica nel napoletano e che hanno segnato per sempre l’arte del territorio. All’interno della sala ci si ritrova tra le 6 opere di Caravaggio: la Flagellazione, conservata a Capodimonte e realizzata per la chiesa di San Domenico Maggiore; il Martirio di Sant’Orsola, da Palazzo Zevallos Stigliano; Salomé con la testa di Battista, della National Gallery di Londra e Salomé del Palacio Real di Mardrid; il San Giovanni Battista della Galleria Borghese di Roma. Affiancate alle opere del Caravaggio, si possono ancora ammirare le opere di grandi artisti come Stanzione, Battistello, Hendrik De Somer, de Ribera, che nella loro carriera si sono ispirati all’arte del maestro Merisi. Nella parte finale della mostra, invece, si ha poi la possibilità di entrare in una sala video interattiva. Tra video di presentazione della mostra, vi sono degli schermi interattivi, realizzati in collaborazione con Google Art&Culture. Tramite questi schermi, si può zoomare sulle opere caravaggesche e notare anche i più piccoli dettagli per entrare all’interno del dipinto stesso, quasi come a toccarlo con mano.
In più, oltre alle sei opere visibili all’interno del Museo di Capodimonte, vi è la possibilità, tramite una navetta, di andare a visitare la settima opera che fa parte della mostra: Le sette opere di misericordia, in mostra al Pio Monte della Misericordia.
La partnership tra Capodimonte e il Pio Monte ha permesso di realizzare una mostra a 360° sul periodo napoletano dell’artista e di far conoscere due realtà diverse ma contigue.
Ne sono consapevoli i presenti alla conferenza stampa di apertura, i quali hanno fatto notare proprio come un artista così importante non ha mai avuto, in nessun luogo d’Italia, un’influenza così grande e una produzione così attiva. Napoli e i napoletani dovrebbero esser fieri anche di questo. Capitale mondiale della cultura, come la definisce il Presidente De Luca, è sempre più ricca di eventi culturali aperti a tutti. La tecnologia e la digitalizzazione, associata all’arte, ha l’obiettivo di attirare i giovani verso la cultura del Caravaggio a Napoli, dell’arte che ha lasciato un segno indelebile, ne è la dimostrazione che la scuola caravaggesca è stata molto prolifera, tra i suoi successori non dimentichiamo Solimena.
Dunque una mostra ricca, interattiva, capace di poter coinvolgere chiunque grazie alla scelta pittorica e alla ricostruzione cronologica che insegna molto su un artista conosciuto a livello mondiale, ma di cui molti napoletani ne ignorano l’influenza nella propria terra.
Non resta, a questo punto, che fare tappa al Museo del Real Bosco di Capodimonte, fino al 14 luglio, per poter vivere il viaggio napoletano del grande Michelangelo Merisi.
Roberta Fusco