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“Calitri Sponz Fest”, un pomeriggio incantato nel Paese dei Coppoloni

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Foto Giuseppe Panza

Metti un pomeriggio e una serata, al “Calitri Sponz Fest” e ti ritrovi in un mondo che ormai non ricordavi più: atmosfere d’altri tempi, profumi, suoni, ma soprattutto silenzi, di quelli che nessuno ascolta più.

Paesaggi rurali, riscaldati dal calore e dai colori del sole di un caldo pomeriggio di fine agosto. Come in un racconto bucolico, i campi riflettono la luce del sole, tutto diventa dorato, ambrato e l’orizzonte ti sembra meno lontano.

Incontri persone abituate ai ritmi lenti di un tempo che nessuno più sa apprezzare, persone disposte a spiegarti il posto che stai osservando solo perché ha letto nei tuoi occhi che sei “una forestiera” che si sta chiedendo: ‘chissà dove porta questa strada’. Persone sorridenti, che ti salutano come se ti conoscessero da tempo, non solo i meno giovani, ma tutti quelli che incontri per strada. Tutti intenti a preparare questa festa, questo sposalizio, che non è il solito, quello che tutti immaginiamo. Questa volta, quello di oggi, è lo sposalizio tra culture diverse; mentre cammini per le stradine del paese, senti le voci di chi si sta dando da fare. Ti soffermi ad ascoltare: la prima voce ti sembra quella del dialetto locale, comunque difficile da comprendere; un’altra voce, invece, è proprio straniera, è francese. Un’altra è tedesca, un’altra è inglese; ti affacci dal muretto che è in fondo alla strada, per cercare di capire cosa succede, vedi queste tavolate lunghe e colorate: c’è quella gialla, quella azzurra, quella verde e quella rossa, ognuna rappresenta un paese diverso e ognuno fa il suo lavoro, sono i preparativi per i banchetti a cielo aperto, con pietanze nuziali di diverse culture. Il gamopilafo cretese, il burek albanese, il cus cus africano, i piatti delle comunità del territorio e piatti tipici calitrani. Tutti si aiutano a vicenda, i preparativi fervono, gli ospiti stanno per arrivare.

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Foto Giuseppe Panza

Procedi per il borgo, prendi altre stradine, un giovane molto garbato ti indica che più avanti c’è un evento nella Grotta di Valenzio. In questo posto incantato ti ritrovi ad ascoltare una presentazione di un libro. Ed è in una grotta, sì, è proprio una di quelle dove prima si custodiva il vino, è molto bella e si sta bene, c’è qualcuno che racconta la storia di questo libro:  “Matria. Avellino e l’Irpinia un esame di Coscienza”,  appunti di viaggio di Generoso Picone. Il ritorno alle origini, l’attaccamento e l’amore e per la propria terra, quella che non dimentichi mai.

Lo Sponz Fest e Calitri sono una sorpresa continua: oltre il muretto, oltre le tavolate, alzi lo sguardo e vedi distese di tetti rossi, quelli con le tegole di una volta, che adesso sono anche un po’ scolorite, ma conservano intatto il loro fascino. Fanno “sposalizio” con i caldi colori del sole che si riflettono sulle distese campestri. E resti rapita da questo spettacolo, che non si ferma mai, continua. Al tramonto,  inizi ad ascoltare una musica in lontananza; è lontana, ma è di un ritmo accattivante, iniziano le colonne sonore dello “Sposalizio delle Culture” presso la Torre di Nanno.

Questa volta i protagonisti sono giovanissimi, sono gli alunni dell’Istituto “Angelo Maria Maffucci” di Calitri. Si sono preparati per la loro rappresentazione: le “Tableau de mariage” undici “quadri in movimento” che ripercorrono i principali momenti della vita di coppia. Inutile dire che si sono preparati benissimo, ti coinvolgono in quadri d’altri tempi, e staresti per ore a guardarli. A spettacolo finito, le giovani spose tutte di bianco vestite si affacciano alla balaustra e si godono il loro spettacolo, quello del pubblico che resta ancora lì ad ascoltare la musica e a ballare. Si sono proprio divertiti.

Si riprende a seguire la fila, i “camminanti” si spostano, ora ci sono gli altri spettacoli, i concerti; c’è chi assaggia le varie pietanze, chi si siede sulle scale e guarda. Per le vie del borgo, nel piazzale dell’Immacolata Concezione e in altri posti ancora, ci sono i concerti: danze e musiche con la Fanfara Tirana & Robert Bisha, i Mariachi Mezcal, i Psarantonis ed ensemble cretese, il gruppo calitrano di serenate, fisarmoniche e “Cunversazionevoli”.

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Foto Giuseppe Panza

C’è una festa a Calitri e dintorni, c’è una festa nell’aria, c’è movimento nel Paese dei Coppoloni, c’è il Calitri Sponz Fest di Vinicio Capossela, ecco che c’è.

Giustina Clausino