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Napoli, presentato “La verità negata” il libro di Dario Vassallo e Vincenzo Iurillo

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foto Roberta Fusco

Nel tardo pomeriggio di venerdì 26 novembre, si è tenuta la presentazione del libro “La verità negata” di Dario Vassallo e Vincenzo Iurillo, ospitati dalla Fondazione Premio Napoli, presso il Palazzo Reale. Un libro che vuole essere un documento storico-cronologico necessario sulla verità delle indagini che da 11 anni, Dario Vassallo e la sua famiglia, seguono per non lasciare impunito l’omicidio di suo fratello Angelo, il sindaco “pescatore”.

Il maltempo che ha colpito la penisola in questi ultimi giorni, e in questo caso il napoletano, ha causato ritardo anche all’inizio dell’evento, data la congestione stradale causata dal temporale, Vassallo ha avuto difficoltà ad arrivare puntuale. Ritardo perdonato, lasciando spazio ad un lungo momento di dialogo e condivisione sulle “cose che non funzionano”, come dice il presidente della Fondazione Premio Napoli Domenico Ciruzzi, introducendo l’evento che vede presenti oltre agli scrittori de “La verità negata”, il Procuratore nazionale antimafia Federico Cafiero de Raho e il parlamentare Paolo Siani, fratello del giornalista, trucidato dalla camorra,  Giancarlo.

 

Il caso d’omicidio di Angelo Vassallo ha sconvolto un’Italia intera: un rivoluzionario sindaco del salernitano, tanto visionario da risollevare dapprima l’azienda di famiglia e successivamente i comuni responsabili dal suo mandato, trovato ucciso il 5 settembre del 2010 ad Acciaroli con 7 colpi di pistola, 2 dei quali andati a vuoto. Nessun indagato, nessuna pista, nessun processo, nessuna risposta valida per un omicidio che da 11 anni aspetta ancora d’essere risolto. Troppe però restano le domande dietro ad un caso così clamoroso e inspiegabilmente complesso, dove l’instancabile attività di ricerca da parte di Dario Vassallo cerca di trovare risposta. Il lavoro alle spalle de “La verità negata” da parte di Iurillo e Vassallo è stato per l’appunto il voler registrare, in un documento, un vero e proprio diario sul “peregrinare” chilometrico in giro per tutta Italia alla ricerca della verità, di risposte e aiuti per le indagini. Molti interrogativi restano irrisolti, sollevando persino una critica nei confronti delle forze dell’ordine e del comportamento contorto nei confronti della vicenda. Il perché la scena del crimine è rimasta incustodita per lungo tempo, lasciando chi è accorso a inquinare la scena del delitto; il perché alcune intercettazioni non riescono ad essere disponibili; o il motivo per il quale il Partito Democratico, sin dall’inizio, non ha per nulla aiutato la famiglia a far pressione politica per scoprire la verità: queste e molte altre domande sono la sinossi de “La verità negata”.

Un libro necessario per abbattere quella che Vassallo definisce la Sindrome della distanza: il sentimento che provoca il pensiero che “non è successo a noi, né vicino a noi, non ci riguarda”. Ma la realtà dei fatti è che la morte di Angelo Vassallo riguarda tutti. È la morte di chi voleva fare politica buona e soprattutto, è la morte di un’innocente che non deve essere dimenticato.

Come però ricordato da Paolo Siani, l’impegno dei familiari è necessario per non lasciare che le vittime vengano ignorate e dimenticate, poiché c’è bisogno che ci sia qualcuno che chiami la verità e che porti in alto la bandiera contro i delitti di mafia. Perché il caso di Angelo è simile a quello di Giancarlo e come in quel caso, inizialmente si dice e pensa tutto, ma nessuno ha il coraggio di dirlo che tipo di crimine è, e si devono aspettare anni per avere, forse, una risoluzione della vicenda.

Ma dopo 11 anni, non basta più non avere risposte. Come riportato dal Procuratore de Raho, troppi sono gli innocenti che finiscono in balia della criminalità, rendendo casi come l’omicidio di Angelo Vassallo, delle morti assurde, di una gravità senza pari, ma alle quali non si può negare la verità.

Perché “La verità negata” è il simbolo della rivincita della società civile e delle persone oneste, per rappresentare tutte le vittime, i familiari e non che combattono contro la criminalità e la politica della morte, incoraggiando a non arrendersi mai.

 

Roberta Fusco