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In esposizione a Palazzo Fondi (Napoli) un Dalì insolito, in un percorso di 150 opere provenienti dalla collezione privata di uno dei segretari dell’artista, oggi conservata dalla società francese Mix’s Art. In un suggestivo allestimento ideato da ART.URO Arte e Restauro, la mostra “Branding Dalí. La costruzione di un mito“, a cura di Alice Devecchi, sarà ospitata dal 25 ottobre 2019 al 2 febbraio 2020 nello storico palazzo di via Medina 24
Branding Dalì non è una mostra come quelle che siamo abituati a vedere di solito. Il concept alla base dell’ esposizione va ben oltre la semplice presentazione al pubblico di opere pittoriche, il tema di fondo è la scoperta del “brand Dalì”: un marchio creato e interpretato dall’autore. Sì, perché Dalì ha lavorato tutta la sua esistenza all’elaborazione di icone riconoscibili e riproducibili. Ed il più riuscito dei suoi tentativi è forse proprio quello attuato sulla sua persona. I suoi “baffi antinietzschiani” sono la firma inconfondibile apposta sul proprio volto. L’artista diventa così un’opera d’arte vivente, inventa una maschera da indossare nella vita privata e pubblica. Precursore della Pop Art, la sua operazione di brandizzazione è incredibilmente efficace nel proporre uno stile e dei simboli inequivocabili: tutto passa attraverso un filtro ed il filtro è l’immaginario surreale di Dalì.
Branding Dalì propone un percorso volto a mostrare il processo di “dalinizzazione” attraverso l’esposizione di 150 opere provenienti dalla collezione privata di uno dei suoi segretari personali. Sono presenti oggetti brandizzati come piatti, bottiglie, locandine, e persino le mattonelle in terracotta dipinte per una piscina (La suite Catalane, 1954) . Tutto reca la firma inconfondibile dell’artista. Ma ciò che si evince proseguendo nel percorso è l’ossessione del genio catalano per la “riproducibilità” delle sue opere (come in Tauromachia surrealista, 1970), che diventano prodotti da lanciare sul mercato.
Ampia circolazione delle opere vuol dire possibilità di commercializzazione–
Dalì pubblicizza e sponsorizza se stesso, affascinato com’era dal denaro e dalla società dei consumi che si stava affermando. È la nascita di un re Mida moderno, che rende tutto ciò su cui è apposto il proprio marchio una fonte di visibilità.
Muovendo dal concetto di riproducibilità dell’immagine Dalì sceglie tecniche di moltiplicazione meccanica dell’immagine. Un esempio sono le illustrazioni xilografiche della Divina Commedia (1960-1963) esposta per intero, in cui Dante è proposto quasi come un eroe pop. Ogni canto è filtrato attraverso le ossessioni e le perversioni dell’autore, questa è la dalinizzazione.
La simbologia ha un ruolo di primo piano nella creazione del sistema simbolico daliniano. Nelle opere esposte ricorre la presenza della farfalla, simbolo di metamorfosi e rinascita, come in “Bandierine a forma di farfalla”, 1954, dedicato alla moglie Gala. Anche il tempo è rappresentato dalla mellifluità della lumaca e degli orologi molli, entrati ormai a far parte dell’immaginario comune. Sempre legato alla potenza del simbolo è il “Bestiario di La Fontaine dalinizzato”, 1974.
Branding Dalì propone una prospettiva nuova sul genio surrealista, sul suo brand, sul suo essere in bilico tra la realtà e la follia. D’altronde la parola “brand” deriva dall’antico nordico “brandr” che significa “bruciare”. E chi meglio di Dalì ancora oggi può insegnarci quanto arde la creatività.
Silvia Barbato
Qualche informazione utile:
Branding Dalí. La costruzione di un mito
25 ottobre 2019 – 2 febbraio 2020
Palazzo Fondi – via Medina 24 – 80133 Napoli
Orari da martedì a domenica e festivi h 10-20 (la biglietteria chiude alle 19)
25 dicembre chiuso, 1 gennaio h 15-20
Biglietti Intero € 11 / Open e Fast Lane € 13
Ridotto € 9 over 65, ragazzi 11-15 anni / € 8 gruppi (min 15 max 25 pax) / € 6 universitari il mercoledì, scuole (min 15 max 25 pax) / € 5 bambini 6-10 anni (libero 0-5 anni), giornalisti con tesserino
Vendita on line su Vivaticket.it
Info e prenotazioni T 081 1809 8931
info@brandingdali.com/ www.brandingdali.com– www.mostrenapoli.it