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Piacenza, alla libreria Fahrenheit 451, presentato “La signora della porta accanto” di Yewande Omotoso

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foto G. Clausino

È stata ospite a Piacenza, sabato 5 maggio, presso la libreria Fahrenheit 451, la scrittrice Yewande Omotoso per parlare, in anteprima, del suo libro in uscita: “La signora della porta accanto”, edito da 66thand2nd.

Roberto Giannuli ha condotto l’intervista.  Prima della presentazione l’autrice ha incontrato gli ospiti presso il vicino locale La pecora nera, dove si è potuto gustare il roobois, una tipica bevanda calda del Sud Africa e dei buoni biscotti.
Yewande Omotoso  è originaria tanto delle Barbados quanto della Nigeria e del Sud Africa, perché come dice lei stessa: “ho tre passaporti, ma non sento il bisogno di indicare una  nazionalità precisa e distinta”.  Ha studiato architettura e scrittura creativa alla University of Cape Town, diventando prima architetto e poi scrittrice. Il suo primo romanzo (Bom Boy, non ancora edito in Italia), le è valso il South African Literary Award per la migliore opera d’esordio.

“La signora della porta accanto”, il suo nuovo romanzo, che presenterà al Salone del libro di Torino, descrive Marion e Hortensia, due donne anziane e combattive, vicine di casa che si detestano con passione.

Sono donne di successo, dotate di caratteri forti e innumerevoli pregiudizi, soprattutto nei confronti l’una dell’altra. Le due sono tanto simili quanto reciprocamente ostili, l’unica differenza che le separa sembra essere il colore della pelle: Hortensia è nera, Marion bianca. La scrittrice racconta come questo romanzo, che a prima vista, può sembrare un po’ il racconto della sua vita, in realtà non lo è.  Ma che a ben vedere ognuno di noi può ritrovarsi in una situazione simile: rapportarsi con persone che sembrano lontane e distanti da noi solo perché i pregiudizi, che fanno parte di un retaggio culturale, sono duri da combattere.  Infatti, con  una vena ironica e vivace, che ricorda le due protagoniste, Yewande Omotoso racconta della natura diffidente e del pregiudizio che separa le due donne ma  che rappresenta anche l’evolversi dei rapporti sociali interrazziali nell’ultimo mezzo secolo. Mentre ne parla, vediamo una donna determinata, decisa, molto passionale, capace di trasmettere il suo amore per la scrittura e per la lettura, amore che le ha trasmesso il padre, anch’egli scrittore.

Molto cordiale e disponibile, alla fine della serata, si è intrattenuta a dialogare con gli ospiti intervenuti  e ad autografare le copie dei libri.

Giustina Clausino