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Aversa, XIV ed. Premio Bianca d’Aponte: premiata Marina Mulopulos per il d’Aponte International

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foto Giuseppe Panza

È iniziata, ieri sera, nella classica cornice del Teatro Cimarosa di Aversa, la 14esima edizione dell’attesissimo Premio Bianca d’Aponte, dedicato al cantautorato femminile. La prima serata, come sempre, vede l’esibizione delle concorrenti con brani non in gara, un modo per rompere il ghiaccio e per sciogliere le emozioni. Tra le prime forti emozioni possiamo comprendere quella del neo direttore artistico Ferruccio Spinetti, il quale raccoglie l’eredità dell’amato Fausto Mesolella. Un’edizione ricca di novità musicali, questa del 2018,  che i due conduttori, Ottavio Nieddu e Carlotta Scarlatto, hanno fin da subito presentato al pubblico.

Intenso il ricordo dedicato a Fausto Mesolella.

Irene Scarpato è la prima ad esibirsi con il brano Un cinema, la sua voce grintosa, accompagnata da chitarra e piano, non nascondono la sua emozione, e, allo stesso tempo, riesce ad esprimere tutta la sua passione: è il perfetto inizio della serata.

Si prosegue  con Roberta De Gaetano che, accompagnata dal suo ukulele interpreta  Lontano, svelando una verve rockeggiante.

Elisa Raho con il brano Sul Naso  rende fin da subito, grazie al suono della sua arpa, la dolcezza e la poesia del suo pezzo.

Francesca Incudine, che, pochi giorni fa,  ha vinto il Premio Tenco come Miglior Album in Dialetto, si esibisce con  No Name, in italiano e siciliano, con una breve intro parlata, il risultato è di forte impatto emotivo dato il tema che non lascia impassibili gli spettatori: la morte delle 123 operaie nell’incendio della fabbrica Triangle, avvenuto a New York nel 1911.

Emozionante è anche Simona Mazzeo (in arte Meezy) con la dolce interpretazione di “Occhi Vezzosi, poesia del ‘500 riadattata in versione musicale.

Chiara Ragnini è la sesta cantautrice che canta Grigio Cielo, accompagnata solo dal suono di due chitarre, riesce a riempire il palco con la sonorità della sua voce.

Giulia Pratelli si esibisce con chitarra e basso in Resto ancora un po’ , ricco di dolcezza e di virtuosismi vocali adatti al suo stile.

Si continua con il brano Navigo a Vista di Chiara Raggi, da contraltare alla sua voce il contrabbasso, che dà la giusta sinfonia alla performance.

La nonna di Ilaria Passiatore le augurava la buonanotte dicendole: “Fai sogni d’argento perché d’oro li faccio già io sognandoti“,  questa la spiegazione alla scelta del suo nome d’arte: Argento, lei è la penultima ad esibirsi con Una foglia in mezzo al mare.

Conclude la serata delle concorrenti Kim (al secolo Erica Noventa), la quale con Immobile suscita forti emozioni, il pubblico è attento e immerso, complice  la magia di questa serata che Bianca dona sempre ad ogni spettatore.

La presentazione delle dieci finaliste in gara, consente al pubblico di conoscere le personalità delle giovani cantautrici. Ognuna diversa dall’altra, hanno dato prova delle loro qualità e del loro estro, portando l’immaginazione di tutti i presenti già verso i brani che andranno ad eseguire nella seconda serata.

Dopo il termine delle esibizioni delle finaliste, si dà invece spazio ai tanti ospiti.

Il primo a calcare il palco è Giovanni Block, il quale dopo la sua esperienza con Rai2 e il progetto “Be Quiet”, invade il palco con la sua ricca band. Si esibisce con Preghiera e La neve che cadrà, la prima, dice Block, sicuramente verrà introdotta nel suo prossimo album, al quale presto inizierà a lavorare. La sua calda voce riempie subito il teatro, i suoi brani catturano perché ci si rispecchia nelle sue parole che danno voce ai pensieri.

Dopo aver vinto la Targa Tenco come “Miglior Opera Prima”, Giuseppe Anastasi arriva sul palco d’Aponte, accolto dal pubblico  con un caloroso applauso. Ricominciare apre la sua esibizione. “Venire al Bianca D’Aponte è un grande onore grazie al grande ingrediente che è l’amore”, dice prima d’interpretare un brano che ancora non ha un titolo, ma dal quale si percepisce proprio l’amore di cui ha accennato pochi istanti prima. Il ritmo coinvolgente di Passa Maria, soffia spensieratezza in sala con l’aiuto anche di Zonzo, ironico brano sulle relazioni che il pubblico accompagna con un ritmico battimani.

Nel corso della serata, dove emozione e ricordo  s’intrecciano verso l’unico fine musicale, non manca il consueto momento per la solidarietà, con un toccante intervento di Peppino Fiordelisi, volontario di Emergency. All’associazione verrà, infatti,  donato il ricavato della vendita degli album ufficiali del Premio, acquistabili nelle due serate. La missione di Emergency è dura e lunga da proseguire, non solo in Paesi dove si vive la guerra ma anche in Italia, che vede Emergency dare sostegno ai migranti, ma anche per i tanti cittadini italiani che non possono permettersi cure mediche.

L’intervento di Fiordelisi fa riflettere gli spettatori e chiude così la prima fase della serata.

Dopo una breve pausa, si riparte subito con l’introduzione dei premi previsti per questa edizione e la presentazione di Marina Mulopulos. L’artista toscana, di origini greche, arriva al Festival con le esecuzioni di “Elpizo – Spero” e “Maghissa – Strega“, due brani capaci di trasportare lo spettatore in una Grecia moderna, grazie a delle sonorità lontane, movimentate ma allo stesso tempo attuali con l’ausilio della  sua bellissima voce. Il viaggio musicale tra speranza, intuizione e stregoneria, come lei stessa definisce i temi trattati nei brani eseguiti, ricorda le sonorità eclettiche di Demetrio Stratos. La fantastica dote artistica della Mulopulos è premiata non solo dai calorosi applausi del pubblico ma anche dalla consegna del premio “Bianca International”, realizzato dal Premio Parodi, partner del d’Aponte.

Le SesèMamà (Brunella Selo, Elisabetta Serio, Annalisa Madonna, Fabiana Martone) il quartetto al femminile, già ben noto, si esibisce prima con Les entrailles e poi con Siente Siè. Il loro particolare stile ricco di contaminazioni e tradizioni musicali, le contraddistingue già dalle prime note. Nel festival dedicato al cantautorato femminile danno colore, emozioni e passioni a pieno ritmo!

Ma le sorprese non finiscono: Tony Bungaro è sul palco, dopo la presentazione del suo ultimo progetto “Mare Dentro”, regala al pubblico momenti intensi, con una semplicità che contraddistingue solo i grandi cantautori, si ascolta non solo un interprete ma uno dei più grandi autori dei brani italiani più amati di sempre. È proprio grazie ad autori come Bungaro che si percepisce la grandezza di grandi artisti, capaci di far emozionare soltanto con l’ausilio della voce e del suono di una chitarra.

A chiudere la serata, arriva sul palco l’Orchestra di Piazza Vittorio, accompagnata da Petra Magoni. Proprio in questi giorni, il gruppo è impegnato al Teatro Bellini con il “Don Giovanni” di Mozart, infatti sono giunti ad Aversa non appena hanno concluso lo spettacolo.

La loro musica dà vita ad una grande festa che anima il pubblico, grazie anche alla forte presenza scenica di Petra che, accompagnata da tutti i membri dell’Orchestra, dona al pubblico un assaggio del Don Giovanni di Mozart.

L’esibizione ricca e gioiosa conclude perfettamente la serata, dando appuntamento a questa sera. Tanti saranno gli ospiti, ma soprattutto si avrà l’occasione di ascoltare i 10 brani finalisti e di assistere alla premiazione della vincitrice della 14esima edizione del Premio Bianca d’Aponte.

La seconda serata,  che vedrà anche l’esibizione della madrina Simona Molinari in uno dei brani di Bianca, si prospetta sicuramente intensa e piena di musica, emozioni e sentimenti che, in ogni istante, ricordano e ci riportano a Bianca d’Aponte, al suo voler essere sempre se stessa e al suo amore per la Musica.

Roberta Fusco

 

In allegato l’album fotografico della prima serata a cura di Giuseppe Panza

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