Napoli, all’I. C. Nevio, per il Benessere Psicologico: incontro con la dott. Orlando

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Napoli, “Una tragedia! Si poteva evitare? L’azione educativa oggi nella relazione tra Io e l’Altro di domani”: interessante incontro con la dott. Orlando nell’ambito dell’VIII edizione della settimana per il Benessere Psicologico in Campania

Nell’ambito dell’VIII edizione della settimana per il Benessere Psicologico in Campania organizzata dall’ordine Psicologi della Campania, presso il teatro del plesso Cinquegrana dell’Istituto comprensivo Nevio di Napoli, il 7 novembre 2017 si è tenuto il convegno sul seguente tema: “Una tragedia! Si poteva evitare? L’azione educativa oggi nella relazione tra Io e l’Altro di domani”.

All’incontro hanno partecipato la Dirigente dell’Istituto Maria Loreta Chieffo e la dottoressa Rosaura Orlando.

La Dirigente ha aperto i lavori, salutando i convenuti e ringraziando l’Ordine degli psicologi per aver coinvolto anche quest’anno l’istituto Nevio quale sede di uno dei numerosi eventi programmati per la settimana del Benessere. Ha presentato poi la psicologa Rosaura Orlando che da due anni conduce lo sportello di ascolto nella scuola.

La dottoressa, commentando il titolo dell’evento, ha evidenziato la necessità di prevenire e sviluppare relazioni sane, che se non tali sfociano in conflitti. A tal proposito ha ricordato che proprio in questi giorni il ministro Fedeli ha presentato il “Piano nazionale per l’educazione al rispetto” che, ispirandosi all’articolo della Costituzione, si pone come obiettivo lo sviluppo di quelle competenze trasversali sociali e civiche che rientrano nel più ampio concetto di educazione alla cittadinanza attiva e globale. Da qui l’importanza di educare i giovani all’idea che l’appartenenza ad una comunità può essere tale solo nel rispetto della propria identità e le differenze della natura umana diventano motivo di crescita interiore, di confronto, di reciprocità e di rispetto.

La dottoressa, alla luce di avvenimenti della cronaca più recente, come ad esempio il caso Noemi, la ragazza uccisa dal fidanzato, ha proseguito focalizzando l’interesse su una serie di problematiche di natura psicologica che riguardano la personalità dei giovani e le relazioni nell’ambito della società attuale. Si è soffermata su recenti inchieste su fenomeni allarmanti e sempre più diffusi come il  “Blue Whale” e cioè il gioco dell’orrore che induce al suicidio (centinaia di casi registrati), il “binge drinking” e “Neknomination” ossia l’assurda gara tra adolescenti a chi beve più, il “sexting” “così nascondo ai miei foto hard” e cioè l’invio di immagini sessualmente eloquenti tramite internet o il cellulare riuscendo a nasconderne le tracce con un meccanismo tenendo così all’oscuro i genitori, aumento dei disturbi dell’attenzione e adolescenti pigri a causa delle troppe ore trascorse davanti ai cellulari, tv e pc, l’aumento della depressione e dei suicidi di giovani di età compresa tra i 14 e i 29 anni.

Attraverso una serie di eloquenti ed interessanti slide ha così puntato i riflettori sul bullismo, la violenza, i disturbi alimentari (bulimia e anoressia), la crisi identitaria degli adolescenti, la noia, l’ansia e gli attacchi di panico sempre più frequenti tra i ragazzi, i fattori di rischio (fragilità narcisistica, vergogna e inadeguatezza, paura verso il futuro, conflittualità e aggressività esasperata, mancanza di modelli educativi e sociali validi). Gli argomenti sono stati affrontati analizzando cause (“Cos’è mancato?”), le possibili soluzioni da attuare per costruire una sana relazione tra L’Io e l’Altro  e mettendo in risalto il ruolo fondamentale della famiglia, dell’autostima e dell’intelligenza emotiva (riconoscere, comprendere ed esprimere l’affettività). Sono state date indicazioni di autori che hanno effettuato studi sull’argomento come Erikson e “Gli stadi di sviluppo”, Bowlby e “La Base sicura” (corrispondenze tra le categorie di attaccamento: adulto-bambino), Bracken e “Il valore dell’autostima”.

La dottoressa ha concluso il convegno con un eloquente pensiero di Leonardo Da Vinci “Ogni cognizione principia dai sentimenti” a cui ha aggiunto questo sano consiglio: “Insegniamogli a vivere le emozioni, riscopriranno il senso delle loro azioni”.

 

Daniela Vellani

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