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Se tra gli intenti dei festival di teatro c’è quello di dare libero sfogo ad autori con idee geniali, allora, “In attesa di Giudizio” (regia di Roberto Andò), lo spettacolo di sabato sera, al Maschio Angioino, ne è stato un bellissimo esempio. Nonostante l’attesa iniziale a causa di problemi tecnici dovuti al forte acquazzone, la pazienza è stata ben ripagata.
Siamo nello studio di un giurista intento a scrivere un saggio sul “mistero del processo” (eccezionale Fausto Russo Alesi) che decide di prendersi una pausa per recarsi a teatro, nonostante lo disprezzi in ogni sua forma.
Da qui inizia il suo viaggio/sogno attraverso l’incontro con un uomo “che indossa scarpe da donna” (interpretato da un insolito e bravissimo Giovanni Esposito) che gli rivelerà di aver ucciso, 22 anni prima, una donna e, seppur, abbia chiuso i conti con la giustizia, la sua coscienza è ancora in attesa di giudizio.
Da questo punto il suo viaggio si trasforma in un’analisi quasi storica del processo: dall’incontro con Pilato, passando per Voltaire, fino al boia dell’Isis in procinto di sgozzare la sua vittima.
Lo spettacolo si conclude con un intenso e bellissimo monologo del giurista Salvatore Satta.
Una menzione speciale merita la vocalist Simona Severini, che ha saputo emozionarci nell’interpretazione di “Voce ‘e notte”, ed eccellente fil rouge musicale di tutto lo spettacolo.
Uno spettacolo-istallazione con più di 36 comparse, un fermo immagine sui vizi dell’umanità, sulle perversioni, sulle nefandezze che vengono compiute ogni giorno.
In una parola: meraviglioso.
In replica, alle ore 21,00, stasera al Maschio Angioino.
Paola Improda
foto Ufficio stampa NTFestival