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Colloqui vede protagonista Angelina, una donna ancora giovane, che compie, ogni settimana, il rito del colloquio con il proprio uomo imprigionato. Dialoghi crudi e grotteschi raccontano di una quotidianità altra, separata dal mondo non soltanto per chi è detenuto ma anche per gli stessi familiari che finiscono per essere coinvolti in una estensione extramuraria dei ritmi e dei riti dettati dalla restrizione carceraria. Un altro mondo, autoreferenziale e grandguignolesco, a cui è precluso in radice ogni confronto concreto o soltanto comunicativo con modelli comportamentali diversi, eppure rischiarato da bagliori di dolente e tenera umanità.
Angelina, in un contesto di assoluto abbandono e degrado comune alla gran parte della realtà carceraria, spera ancora tra smarrimenti ed inconsapevolezze di salvare il suo nucleo familiare.
Maria d’Avalos di Michele Danubio rappresenta uno dei fatti di cronaca più efferati della storia di Napoli. È il 1586, si celebra il matrimonio tra Carlo Gesualdo da Venosa, musicista e scrittore, e sua cugina Maria D’Avalos, un matrimonio senza amore, utile solo a evitare che il patrimonio familiare possa ritornare nelle casse del Papato. Durante una festa a corte, Maria si innamora del Duca d’Andria e Conte di Ruvo, l’avvenente Fabrizio Carafa con il quale intreccia una relazione neanche tanto segreta. A causa della sfrontatezza di questo amore Gesualdo uccide i due amanti nel talamo e ne getta i corpi per strada al pubblico ludibrio. Da quel momento e nei secoli successivi la pena per la sventurata sorte dei due amanti non si è mai spenta tanto che si testimonia la presenza del fantasma della nobildonna vagare per le vie della città. Angelo o demone? Un quadro farà da specchio a questa domanda che sembra non avere risposta, e sarà proprio il fantasma di Maria a raccontarci come sono andate le cose, su di un palcoscenico vulcano, quasi a celebrare un processo storico contro gli attentatori di una terra e non solo di una donna, dando voce a un dolore lungo secoli, evocando la pace sul male, sui silenzi, sulle omertà punite dalla miseria.
Perché a Napoli si è costretti a credere più ai fantasmi che alla Storia.
Per assistere agli spettacoli della rassegna organizzata da Livia Coletta e Ileana Bonadies, è necessaria la prenotazione chiamando al 3343347090 – 081 5782460, oppure attraverso il sito www.ilteatrocercacasa.it. A chi prenota verrà fornito l’indirizzo del luogo che ospita lo spettacolo.
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