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Domenica 22 gennaio, presso l’Auditorium Bianca d’Aponte è andata in scena “Questa città”, lo spettacolo dei Letti Sfatti con Rosalba Di Girolamo. Una panoramica travolgente ed emozionante sulla città di Napoli. I Letti Sfatti si sono esibiti con dei loro brani che accompagnavano le letture di Rosalba, la quale con grande eleganza e maestria, dava voce ai racconti dell’omonimo libro dal quale è tratto lo spettacolo. Un connubio perfetto tra letteratura e musica, dove le note di ogni pezzo si baciavano perfettamente alle parole dell’attrice.
Il gruppo napoletano si è sempre distinto nel mondo della musica con la propria originalità, presente anche in questa serata. Ogni lettura era accompagnata da una loro canzone, scritta ispirandosi al brano letto.
Si è avuta la possibilità di assaporare le varie sfumature di Napoli, una città così complessa, ricca di storia ma anche di vicende poco felici.
Sin dalla prima messa in scena dello spettacolo, avvenuta al Mediterraneo Reading Festival di Frattamaggiore, è stato possibile vedere come la letteratura fosse intrinseca alla musica e sia il modo perfetto per descrivere una città dai così tanti volti.
“Questa città”, prende il nome dell’omonimo libro scritto in collaborazione con Erri de Luca. Al suo interno ritroviamo 3 racconti su Napoli, la quale viene vista sotto 3 punti di vista diversi: una Napoli del dopo guerra, raccontata da Erri De Luca; il lato provinciale, raccontato da Gennaro Romano e una parte sulla speculazione edilizia, raccontata da Patrizio Trampetti. Raccontano di una Napoli che potrebbe essere una qualsiasi “nuova città”, dove la novità e la tradizione si legano tra loro, dove l’attaccamento alla terra è vivo e radicato negli animi di chiunque, dalla parte più alta a quella più bassa. Le tematiche sono varie: si passa dal parlare dell’Asse Mediano e i paesi di provincia, ai problemi di edilizia e di politica, fino ad arrivare alle problematiche dei giovani, ai quali viene continuamente promesso un futuro, ma questo futuro “passa e loro neanche se ne accorgono”.
Roberta Fusco