Napoli, “Pannonica: la baronessa del jazz” incanta gli ospiti a Villa Di Donato

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unnamed (3)Venerdì 20 gennaio per la rassegna Wunderkammermusic organizzata da Diego Nuzzo con la direzione artistica di Francesco D’Errico e Giulio Martino, si è svolto lo spettacolo “Pannonica: la baronessa del jazz”.

L’evento si sarebbe dovuto svolgere presso l’abitazione di Diego Nuzzo, che però è stata gravemente danneggiata a Capodanno. In un primo momento di amarezza e sconforto aveva stabilito di annullarlo, ma ha deciso di effettuarlo con entusiasmo ed energia grazie alla gara di solidarietà di amici, tra cui la signora Patrizia De Mennato che ha messo a disposizione la sua abitazione. Così Villa Di Donato, a piazza Sant’Eframo Vecchio, risalente al 1786, circondata da un ampio giardino ricco di palmizi e pini secolari, è stata la location d’eccellenza dove si è svolto lo spettacolo.

Tra affreschi preziosi, arredi d’epoca, degustazioni di vini delle cantine Famiglietti, la presenza di Turchini Edizioni, in un’atmosfera familiare, cordiale e salottiera, i numerosi ospiti hanno assistito ad un cocktail delizioso di prosa e musica di altissimo livello. Diego Nuzzo ha ringraziato tutti, collaboratori, sponsor, musicisti e pubblico e ha illustrato la formula del suo progetto Wunderkammer giunto con successo alla quarta edizione.

Dopo la consegna di un’opera sulla storia della musica alla padrona di casa in segno di gratitudine, è iniziato il “viaggio” nell’affascinante storia di Pannonica.  Lo spettacolo, molto ben articolato, coinvolgente ed emozionante, ha coniugato letture e brani musicali con gusto e talento. I protagonisti sono stati la voce narrante Nina Borrelli e il trio d’eccezione costituito da Giulio Martino ai sassofoni, Alessandro Castiglione alla chitarra e Ilaria Cabalbo al contrabbasso. I brani, interessanti e intriganti, del reading, scritti da Michela Ascione, sono stati estrapolati da un progetto teatrale di musica e parole, ideato dall’autrice e da Giulio Martino che presto sarà messo in scena. La vita di Nica, il diminutivo della mecenate “baronessa del jazz”, è stata il filo conduttore dello spettacolo. Kathleen Annie Pannonica Rothschild, classe 1913, rampolla di una famiglia ricchissima e dell’alta borghesia londinese, dopo aver ascoltato la musica di Thelonious Monk ebbe il coraggio di abbandonare marito, figli e agi e si trasferì a New York. La lussuosa suite dell’hotel Stanhope, dove si stabilì, si trasformò in una fucina di musica e la donna divenne la musa ispiratrice e protettrice di molti jazzisti. L’incontro con Monk fu fatale. I due si riconobbero guardandosi negli occhi e fu puro amore, ma non quello dei comuni mortali. Si trattò di un’intesa che oltrepassava tempo e spazio. “Lui era la musica”.

I brani, letti da Nina Borrelli, che li ha interpretati brillantemente con grande disinvoltura, coinvolgimento e simpatia, sono stati un volo sulla vita di Nica e sono stati alternati alle esecuzioni musicali del trio. Round Midnight, il celeberrimo brano di Monk che fu fatale a Nica perché fece scattare in lei l’amore per il jazz, ha aperto la sezione musicale, immergendo subito il pubblico in un’atmosfera raffinata e di alta qualità. In alternanza con le letture si sono susseguiti altri brani tra improvvisazioni, che hanno dato a ciascun musicista la possibilità di mettere in luce il proprio talento e virtuosismo, fraseggi, una bella complicità, momenti soft o vivaci. La selezione è stata minuziosamente effettuata e naturalmente la scelta è stata focalizzata su quelli che sono stati dedicati a Pannonica. Sono stati eseguiti brani come Nica’s dream di Horace Silver, Nica steps out di F. Reed, Nica di Sonny Clark, 5tonica di Kenny Dorham, vivace e con un sensuale ingresso della voce del sax, il blues Ba-lue Bolivar Ba- lue-are e la ballad Pannonica di Monk, un brano difficile, ma molto bello ed eseguito come se una carezza di note sfiorasse i presenti.

Non poteva mancare il bis e così il trio ha donato altre emozioni con Poor butterfly di Golden – Hubble, il cui titolo rimanda all’origine del nome di Nica. Pannonica è una varietà di farfalla scoperta nel 1913 in Ungheria da Charles Rothschild, il padre di Nica, banchiere, un appassionato di jazz e di entomologia. Charles chiamò così la farfalla e la figlia, offrendo a quest’ultima metaforicamente quelle ali che le avrebbero consentito di volare per inseguire i suoi sogni.

È  stata una serata veramente speciale e arricchente che ha soddisfatto tutti i presenti. Chapeau a Diego Nuzzo e a tutti coloro che hanno contribuito a renderla tale.

 

Daniela Vellani

foto di copertina Sonia Ritondale

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