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Alfredo Martinelli presenta a Napoli il suo primo libro di racconti, “Sparse Carte“, che ha già ottenuto in pochissimi giorni un notevole successo di vendite. Modera l’incontro il giornalista Antonio Mocciola (autore della prefazione del libro), con letture dell’attore Paolo Gentile.
“In un mondo che scorre veloce, lentamente cammino per cogliere e narrare storie senza nomi, luoghi né tempo” è questo il sottile filo rosso che lega le storie narrate in “Sparse carte”, il coinvolgente ed emozionale libro di Alfredo Martinelli. Fra i racconti presenti nella raccolta vi è anche l’oramai nota “il Guerriero errante”, divenuta opera musicale composta da “la Bottega del Tempo a Vapore” e distribuita in tutto il mondo tramite l’etichetta U.S.A. Minotauro Records.
– NOTE SULL’AUTORE:
Nato in un’epoca in cui per telefonare fra città differenti c’era bisogno di un centralinista che provvedesse alla teleselezione, Alfredo Martinelli è oggi un tipo molto informatizzato e possiede anche un cellulare personale.
Se sei interessato a conoscerlo come colui a cui piace scrivere, sappi che le sue storie sono ambientate in una dimensione spazio temporale in cui la moderna tecnologia è inesistente e le vicende sono permeate da un magico realismo sempre in bilico fra l’onirico e il possibile.
Se vuoi invitarlo per una birra o un buon vino, sappi che non ama fare tardi. Il giorno seguente ha sempre qualcosa di importante da iniziare o portare a termine.
PREFAZIONE di Antonio Mocciola :
“Scrittore immaginifico e surreale, con lo sguardo verso il passato ed il cuore nel futuro, Alfredo Martinelli mette in ordine le sue “sparse carte” e fa salpare il lettore verso un oceano di apparente quiete, la cui vita si cela in fondo, molto in fondo. Scrittura di colori, di elementi naturali, di sussurri, di verità invisibili, anche quando si concede spunti autobiografici (rari, ma forse più di quanti l’autore confessa). Doveva scrivere per forza, Alfredo. E sono lieto di avergli dato, ai tempi di “Scrivere a corte”, la spinta decisiva. O almeno mi illudo che sia stata io a dargliela. Prima o poi doveva accadere. Premeva dall’interno, come champagne pronto ad essere stappato. Sepolta da una coltre di timidezza e riserbo, la vis narrativa di questo cordiale, ma irrequieto, ragazzone sannita aveva tutti gli strumenti per esistere, anche prima di quel concorso letterario che ne rivelò la validità, davanti alla intellighenzia un po’ snob della Napoli salottiera. In realtà la scrittura di Alfredo è aristocratica e plebea allo stesso tempo: si occupa di terra, ma è impastata di cielo. È attraversata da una costante meraviglia. Quello che, sono certo, proverai anche tu, nell’entrare in quest’universo senza tempo e senza spazio, che difficilmente dimenticherai.”