Napoli, al Sannazaro, passioni e resistenza ne “L’avaro immaginario” di Enzo De Caro

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foto di Ersilia Marano

Enzo Decaro e Nunzia Schiano presentano ”L’avaro immaginario”, in scena dal 17 al 26 gennaio 2025 presso il Teatro Sannazaro di Napoli. Il testo è ispirato a due opere del drammaturgo francese Molière: “L’avaro” e “Il malato immaginario”, soprattutto alle messe in scena di Luigi De Filippo.

Il racconto si snoda come un viaggio emozionante nel cuore del Seicento, dove teatro e vita si intrecciano in una danza di passioni, resistenza e sopravvivenza. La “carretta dei comici”, emblema di un’umanità errante e affamata di bellezza, è il fulcro attorno al quale si dipana la vicenda della compagnia teatrale guidata da Oreste Bruno. Nativi di Nola, Oreste e la sua famiglia affrontano un cammino ricco di speranze, ma segnato dalle difficoltà di un secolo devastato dalla peste, dalle guerre e dall’oppressione.

In questo peregrinare verso Parigi, la meta simbolica del teatro di Molière, il gruppo trasforma ogni sosta in uno spettacolo. La carretta diventa un palcoscenico itinerante, dove si scambiano risate, applausi e qualche moneta per un pasto. La forza della compagnia sta nella sua capacità di resistere agli ostacoli, affidandosi al teatro non solo come arte, ma come mezzo di sopravvivenza fisica ed emotiva.

L’ombra del tempo si allunga sullo spettacolo, evocando le piaghe dell’Inquisizione, le disuguaglianze sociali e le tensioni che opprimono città come Napoli. Attraverso richiami a Giordano Bruno e alla satira di Molière, si mette in scena una critica alla società dell’epoca, dove il teatro diventa una lente per osservare e denunciare le ipocrisie del potere. La tensione tra i mondi culturali di Napoli e Parigi è un filo rosso che arricchisce la trama, con un confronto implicito tra il Pulcinella napoletano e lo Scaramouche francese.

Il vero cuore dello spettacolo risiede nel dialogo tra tradizione ed innovazione, tra le radici classiche del teatro e la vivacità del mondo napoletano. Le tematiche dell’avidità, del desiderio, e dell’illusione, affrontate con ironia e malinconia, trovano un eco universale che parla tanto al pubblico contemporaneo quanto agli amanti del teatro classico.

La scena, dominata dalla carretta sgangherata, restituisce l’immagine di un’umanità alla ricerca del proprio equilibrio. Attorno a questo simbolo si muovono personaggi intensi e vibranti: Oreste (Enzo Decaro), il sognatore instancabile che dialoga idealmente con Molière, Filomena, incarnata da una vibrante, leggera ed empatica Nunzia Schiano, che con saggezza e sarcasmo riporta tutti con i piedi per terra; e Amadora (Ingrid Sansone), figura enigmatica con un passato segnato dall’accusa di stregoneria. Ogni attore offre una prova intensa ed autentica, regalando momenti di forte complicità che danno vita a scene, ora drammatiche, ora comiche, in un’alternanza che riflette la precarietà e le emozioni dell’esistenza.

Fra tutti va menzionata Nunzia Schiano, che ha brillato per tempi recitativi, mimica e presenza sul campo. Un’attrice di vero, grande e raro carisma.

A completare l’esperienza, le musiche di Nino Rota e i brani popolari immergono lo spettatore in un’atmosfera suggestiva, mentre i costumi accurati e le luci evocative donano ulteriore profondità all’opera. Lo spettacolo è avvolgente e poetico, anche se alcuni momenti potrebbero giovare di un ritmo più incisivo. Tuttavia, il calore degli applausi del pubblico dimostra quanto questa odissea teatrale sia riuscita a toccare il cuore degli spettatori, celebrando il teatro come arte senza tempo, capace di nutrire lo spirito anche nei momenti più bui.

Ersilia Marano

L’AVARO IMMAGINARIO

Tratto da Molière/Luigi De Filippo

adattamento e regia di Enzo Decaro

con Nunzia Schiano e la Compagnia di Luigi De Filippo

in o.a. Luigi Bignone, Carlo Di Maio, Massimo Pagano, Giorgio Pinto, Fabiana Russo, Ingrid Sansone

Musiche Nino Rota (da “Le Molière immaginarie”)

Musiche di scena ispirate a villanelle e canzoni popolari del 600’ napoletano

Produzione I due della città del sole

Atto unico: Durata 90’

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