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La forte pioggia non ha impedito la presenza del pubblico all’evento Piano Donna di Piano City Napoli 2024 che si è svolto venerdì scorso, 18 ottobre, nella suggestiva chiesa di Santa Caterina Da Siena in coproduzione con la Fondazione Pietà de’ Turchini.
Il progetto, “per ricordare compositrici spesso dimenticate e per far conoscere compositrici contemporanee”, è di grande spessore culturale e interesse storico. Nasce da un’idea della pianista Maria Grazia Ritrovato che da diversi anni effettua ricerche sul mondo musicale delle donne del passato, un mondo sconosciuto che vuole portare alla luce per restituire a artiste talentuose e creative ciò che i pregiudizi impedivano di esprimere.
Il concerto si è svolto in un clima di coinvolgente emozione e, in una staffetta di reciproche presentazioni delle musiciste, l’esecuzione dei brani è stata preceduta da interessanti descrizioni in cui si sono accennate biografie, raccontate storie e aneddoti e si è parlato di mare ispiratore, speranza, amore, e pace.
Dopo l’introduzione di Maria Grazia Ritrovato si è esibita la pianista Lilia Krav che ha eseguito Scottish legend di Amy Beach (1867-1044) e brani composti da lei come En plein air, I sentimenti del mare, Giochi d’ acqua, Il volo dell’angelo e Arlecchina.
Poi è stata la volta della “pianista del mare”, Maria Grazia Ritrovato, che ha suonato Notturno napolitano di Fanny Mendellshon (1805-1847), Piccola danza di Emilia Gubitosi (1887-1972) e i seguenti componimenti a sua firma: Barche alla marina, in prima esecuzione assoluta L’uomo dei sogni, e Tarantella Procidana.
Ha concluso la kermesse la pianista Maria Teresa Pizzulli che ha eseguito il seguente repertorio: Arabesque di Josephine Lang (1815-1880), Kinnor Na’im di Maria Teresa Pizzulli (1968), Orot Machelà di Daniela Manusardi (1978) e Melancholic princess di Aziza Mustafà Zadeh (1969).
Le successioni dei brani delle tre pianiste sono state variegate con mutamenti di atmosfere e melodie. Il passato si è unito al contemporaneo e le sonorità sono state, ora raffinate e soft, ora romantiche e piacevolmente malinconiche, ora vivaci, grintose e forti, con tratti orientali, jazz e vagamente blues, esprimendo evocativi stati d’animo, dialoghi tra anima e Dio, messaggi sociali, luce interiore, introspezione e voglia di riscatto e giustizia.
L’evento, che ha riscosso entusiasmo e notevole apprezzamento, sarà sicuramente l’inizio di un percorso di ulteriori ricerche che arricchiranno la cultura musicale e potranno estendersi anche ad altri ambiti artistici, creando una rete multidisciplinare al femminile, incoraggiante per le nuove generazioni.
Daniela Vellani