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Giovedì 23 maggio all’interno della Galleria Principe di Napoli, nell’ex tesoreria restaurata, nel locale ScottoJonno, è stato presentato il nuovo libro giallo di Roberto D’Alessandro, “Le seconde vite”. L’evento speciale è stato curato da Tonia Zito, giovane editrice di Inknot, la quale ha preso a cuore il progetto di Roberto D’Alessandro, al suo secondo lavoro dopo “Il trasloco del Vesuvio”. Accanto, in occasione della presentazione, il regista e drammaturgo Mario Gelardi, invitato a conversare sul rapporto tra cultura e criminalità nell’evoluzione delle realtà di quartiere.
Le seconde vite è stato presentato in anteprima al Salone del Libro di Torino, prima di ritornare nella sua città natale. La storia è quella di una Napoli utopica dove la criminalità organizzata è stata debellata. Come afferma Mario Gelardi, il testo ha una narrazione differente per superare le differenze che tanto ci opprimono, nonché un modo e un linguaggio particolare per entrare in un clima letterario internazionale. Il protagonista, il vicequestore Giovanni Sermoneta, vinto dalla vita a causa di un grave lutto, non si arrende per combattere ancora. Il lavoro è l’occasione per vendicare sé stesso, cercando di scoprire la natura di un terribile assassinio avvenuto in città.
Sermoneta è un personaggio contraddittorio ma spudoratamente reale in una continua corsa verso la speranza. Gli invisibili intorno a lui hanno voce, cacciando fuori altre storie e complessità di vita vera. In un mondo onirico sorprendente, il carattere poliziesco si mescola a una lettura fredda della società circostante. Uomini che trattano i dipendenti come se fossero una servitù ottocentesca e restano ancorati a una mentalità senza progresso. I personaggi de Le seconde vite diventano così tutti caratteri riconoscibili nel quale identificarsi. Ma il contesto napoletano è cambiato, c’è stata finalmente un’evoluzione in cui la rassegnazione è stata vinta dalla positività.
Tutti gli obiettivi sono possibili, come in un mondo fantastico ma funzionale e molto vicino. Uno specchio della città dove storie orizzontali vengono narrate per prendere ispirazione o per trasmettere qualcosa. La penna di Roberto D’Alessandro vuole dire e immaginare che si può cambiare anche in un mondo pericoloso. Senza però lasciar andare l’essenza di un buon racconto giallo ricco di suspence e colpi di scena, la storia del vicequestore Sermoneta racconta un crimine: un delitto atroce al quale nessuno riesce a trovare capo e che porterà lui a una catartica risoluzione.
Ma nessuno spoiler, per scoprire di più, basta acquistare Le seconde vite, online su https://www.inknot.it/catalogo/le-seconde-vite/ e negli store.
Roberta Fusco