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Quando l’arte e la vita si uniscono non possono che nascere opere eccellenti, progetti originali, iniziative interessanti.
E questo è ciò che succede con una coppia di grande bellezza artistica: Mariano Bellopede e Francesca Colapietro, pianista e compositore lui, cantante e attrice lei, uniti nell’arte e nella vita.
Mariano Bellopede è un musicista raffinato e talentuoso: pianista, tastierista, compositore, arrangiatore. Diplomato e laureato in pianoforte con lode presso il conservatorio San Pietro a Majella, presenta una formazione ampia, ricca e gratificante che continuamente rinnova con esperienze e perfezionamenti. Innumerevoli sono i concerti che ha effettuato in vari contesti e con collaborazioni di eccellenza.
Da anni è autore e protagonista di progetti di natura strumentale in diverse formazioni che presenta in festival sia in Italia che all’estero.
Proficua e variegata è la sua attività teatrale in qualità di musicista, arrangiatore, direttore musicale e compositore, che lo ha visto a fianco di artisti di fama nazionale e internazionale. Non di meno la sua presenza musicale in tv (Rai, Mediaset) e nel cinema. Ha pubblicato molti dischi e ha conseguito premi e riconoscimenti gratificanti.
Francesca Colapietro è un’artista poliedrica che esprime la propria arte dividendosi con padronanza tra diversi ruoli. Il suo talento, arricchito da passione e da una formazione brillante e variegata, le consente di spaziare tra la recitazione, il canto, la danza. Protagonista di musical, commedie musicali, rappresentazioni teatrali, presente sia in qualità di attrice che di presentatrice in programmi e fiction della RAI come ad esempio “Napoli Milionaria” con Massimo Ranieri e “Mina Settembre”, presente in spot pubblicitari, si distingue per la padronanza scenica e per la classe con cui conquista e coinvolge il pubblico.
Attualmente Mariano Bellopede e Francesca Colapietro e sono impegnati in “Le mille e una Napoli”, un ciclo di racconti/concerti, inserito nell’ambito delle Conferenze Cantate presso il Teatro TrianonViviani di Napoli.
Benvenuti a Differentemente!
Grazie a te per questa intervista e benvenuti ai nostri
Siete una coppia esplosiva di arte, idee, progetti, creatività…
Diciamo che abbiamo la fortuna di condividere le stesse passioni anche se veniamo da percorsi differenti.
Mariano, pianista, arrangiatore, compositore, sei un artista poliedrico e hai un curriculum ampio e interessante. Concerti, teatro, tv, cinema, dischi… la lista è lunga ma… in poche parole raccontati…
Ho sempre saputo di voler fare il musicista. Per me è stato naturale, da ragazzino, scegliere di studiare pianoforte classico in conservatorio e, in seguito, anche jazz e composizione. In realtà studio ancora, composizione e arrangiamento soprattutto. L’universo musicale è vastissimo e le cose da approfondire non mancano. Il mio sogno era, ed è, quello di scrivere colonne sonore per film importanti. Mi ci sto avvicinando in quanto mi è capitato di scrivere musica per diverse produzioni di cinema indipendente. Ma la mia attività di musicista è relativa soprattutto al teatro. Scrivo musiche o arrangiamenti per spettacoli teatrali. Anche i live, ovviamente, sono parte integrante della mia vita. Quasi sempre con musica scritta da me. A proposito, credo che a fine 2022 uscirà un altro mio disco.
Nel corso della tua carriera hai incontrato e collaborato con diversi artisti…
Sì, il percorso di un musicista è inevitabilmente condito da incontri e confronti con altri artisti: non solo musicisti ma, lavorando soprattutto in ambito teatrale, attori, registi, autori… molto spesso, insegnamenti musicali possono arrivare anche da attori o da registi. O viceversa: mi è capitato di vedere un attore recitare meglio sulle mie musiche o un regista trovare la chiave di svolta di una scena grazie ad una musica. Io stesso, ho ritrovato ritmo, tempi, intonazioni, jazz, anche nel modo di recitare di alcuni attori e l’ho riportato nelle mie note. Non credo sia così importante citare con chi ho lavorato di famoso o no perché, credimi, i miei “maestri inconsapevoli” sono stati, il più delle volte, artisti meno noti di altri. Potrei citarti nomi altisonanti che però, non mi hanno lasciato molto se non un bel ricordo e una spunta blu sul curriculum.
Mariano Bellopede e il jazz…
Mia grande passione. Mi piace suonarlo, ascoltarlo. Non si può prescindere dal jazz se si vuole fare musica oggi, a mio avviso. Il jazz è ovunque, ha mille sfaccettature e non mi stancherò mai di studiarlo e ascoltarlo.
Francesca Colapietro, anche la tua carriera è ricca e variegata: attrice, cantante, ballerina… ce ne parli?
Ho sempre sentito l’esigenza di esprimermi nella mia totalità ed è per questo che ho portato avanti studi di danza classica, di canto e di recitazione. Ho iniziato infatti nella commedia musicale, dove ho avuto il piacere di lavorare con grandi Compagnie nazionali come il Sistina, la Compagnia della Rancia. E ho avuto la fortuna di collaborare e essere diretta da grandissimi artisti quali Giuliano Peparini, Massimo Ranieri, Ritz Ortolani, Tosca, Nicola Piovani… ora sono ritornata qui a Napoli, da quasi 10 anni e, come dicevi tu, i progetti con Mariano sono tanti.
Anni fa ho visto uno spettacolo di spessore e di grande impatto emotivo dedicato a Lucio Dalla…
Ti riferisci a “TU PARLAVI UNA LINGUA MERAVIGLIOSA”, nato da un’idea che abbiamo sempre avuto, sin dal nostro primo incontro. Dalla è stato per entrambi un artista di grande riferimento. Non ha influenzato la nostra vita solo dal punto di vista artistico ma anche umano. Ne parlammo, nel 2014 con Carmine Borrino, nostro amico ed autore teatrale, e lui ci ha aiutato a mettere su quel piccolo gioiellino a cui siamo tanto legati.
Mariano, il tuo pianismo è raffinato e dal punto di vista tecnico impeccabile. La tua musica emoziona e incanta. Quali sono stati i pianisti che consideri dei maestri e a cui ti sei ispirato?
Da ragazzo amavo Bill Evans, Michael Petrucciani e Chick Corea. Poi crescendo ho scoperto Telonious Monk, Paul Bley e un altro tipo di pianismo che prima non riuscivo a capire. Mi ha piacevolmente sconvolto l’esistenza e il mio “sentire”. Se devo dirti qual è il mio musicista preferito ti cito uno che, sarebbe riduttivo definire pianista: Egberto Gismonti, mi piace per come suona, per come scrive… per le forme che usa. Per come concepisce la musica. Infine, ti dico che sono molto interessanti anche i pianisti orientali della mia generazione: TIgran Hamasyan, ad esempio, o Yaron Herman. Sento che hanno tanto da dire.
Francesca, rivolgo a te la stessa domanda per quanto riguarda il canto e il teatro?
Per quanto riguarda il canto io ho avuto la fortuna di stare in tournée con TOSCA per circa due anni e da lei ho cercato di attingere molto. Soprattutto come interprete. Per me la differenza si sente quando il cantante si mette in vera connessione emotiva con il pubblico, quando sei contemporaneamente interprete e ascoltatore. E questo Tosca lo fa come nessun’altra. Per il teatro, da napoletana, la tradizione mi ha influenzato molto: sono cresciuta tra le commedie di Eduardo e ho anche avuto la fortuna di interpretare Teresa in Napoli Milionaria con la regia di Massimo Ranieri su RAIUNO.
Un consiglio da offrire ai giovani che si avvicinano all’arte?
Sicuramente inseguire i propri sogni, non pensare che non si possa fare perché qualcuno ci ha detto che è meglio fare altro. Ma poi, ovviamente, non ci si improvvisa: studiare è fondamentale. Anche se l’epoca che viviamo prova a farci credere il contrario, lo studio e la dedizione, sono elementi imprescindibile per affrontare bene questo difficile lavoro.
E ora, Mariano e Francesca, ci descrivete il nuovo progetto “Le Mille e una Napoli”?
Sì, è un progetto nato da un’idea di Marisa Laurito, per il Trianon-Vivian. “Le mille e una Napoli” è un ciclo di racconti/concerti, che, tra canzoni, aneddoti e poesie, intende narrare la città partenopea, tra musica e parole, in sette appuntamenti, ognuno dedicato a un tema o un aspetto chiave della Canzone napoletana, con noi sul palco ci sono Marco Fazzari alla batteria, Luigi Fiscale al contrabbasso e, ogni sera, un ospite diverso. Abbiamo avuto le Ebbanesis, poi Massimo Masiello, Alessio Arena, ora avremo Massimo Andrei e a seguire tanti altri. Importante anche il contributo della voce fuori campo di Gino Curcione. Anche qui, per i testi, Carmine Borrino si è superato nel lavoro di ricerca e documentazione.
Appuntamenti, quindi, per quando?
Il 7 aprile alle ore 20.00 al Teatro Trianon Viviani. Ma poi anche il 21 aprile e poi il 28 e infine anche il 26 maggio! Le conferenze sono in tutto sette e meritano tutte di essere “vissute insieme a noi”.
Progetti in fieri?
Io, Mariano sto lavorando anche ad un’altra produzione teatrale, molto grossa ed interessante: LA DONNA È MOBILE di Vincenzo Scarpetta con la regia di Francesco Saponaro. Ne sto curando gli arrangiamenti e la direzione musicale e sono molto fiero perché, prima di me questo lavoro è stato arrangiato, qualche decennio fa, da Nino Rota e poi da Antonio Sinagra, insomma per me un onore.
Io, (Francesca) invece sono impegnata nell’allestimento teatrale di “Lucifero e la Signora” un testo di Egidio Carbone, regista e drammaturgo contemporaneo, debutterò a maggio e poi lo porteremo in giro nella stagione prossima.
Ci dite un motto o una citazione per salutarci?
Più che un motto, un invito: VI ASPETTIAMO GIOVEDI’ 7 aprile, al Teatro Trianon ore 20.00 e ricordate: il babà è una cosa seria!
Daniela Vellani