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Dopo il successo ottenuto a Barcellona, Bruxelles, Milano e Torino, anche a Napoli, la mostra “Claude Monet: The Immersive Experience” ha fatto impazzire turisti e non, acclamando un’ultima proroga che l’Exhibition Hub, la società di produzione e distribuzione di mostre digitali immersive, ha concesso fino al 31 maggio 2022.
L’esposizione è stata inaugurata lo scorso anno, il 20 maggio, attirando da subito l’attenzione anche grazie ad una location d’eccezzione nel quale è stata allestita: la Chiesa seicentesca di San Potito, nel cuore del centro storico di Napoli. Uno scenario pittoresco interessante, reso dal contrasto della storicità partenopea con una mostra interamente digitale.
Difatti, la particolarità delle mostre immersive è la sostituzione del manufatto artistico con l’immagine digitale, la quale viene animata e manipolata per essere presentata al pubblico tramite tecnologie di carattere percettivo e partecipativo. L’esperienza promette di assistere ad un connubio di luci, immagini e suoni che si fondono nello spazio reale nel quale sono allestite. Di forte impatto emotivo e sensoriale, lo spettatore è immerso a 360° nell’arte, provando in prima persona un’esperienza quasi extracorporea.
“Claude Monet: The Immersive Experience” permette di ammirare oltre 300 dipinti dell’artista parigino, i quali prendono vita su oltre 1000 metri quadrati di schermi. Ad accompagnare le immagini, c’è in sottofondo una colonna sonora realizzata dal compositore belga Michelino Bisceglia.
Una mostra che rende giusto omaggio ad un’artista stupefacente che al suo tempo sconvolse i suoi contemporanei. Dall’indole ribelle come molti artisti, Claude Monet visse dal 1840 al 1926 e fu uno dei pittori più prolifici e coerenti, nonché co-fondatore dell’impressionismo francese. La sua arte nasce dal rifiuto dello stile pittorico accademico, fatto di geometrie, dettagli e prospettiva, dal quale si distacca per prediligere uno studio sensoriale. Lo stile di Monet si caratterizza infatti per essere basato sulle percezioni, sulle rappresentazioni immediate del soggetto, sulle impressioni generate da luci e colori. Il prodotto sono opere di alto impatto emotivo, paesaggi per lo più, che nascono uscendo dagli atelier per dipingere “en plain air” (all’aria aperta). Opere che ancora tutt’oggi suscitano grande stupore per il coinvolgimento trasmesso dalle pennellate, di un’artista che ha voluto cogliere l’impressione pura e soggettiva, e non documentativa.
Dato il trionfo di luci e colori, le opere di Claude Monet sono eccezionali per l’adattamento digitale previsto dall’esperinza multimediale. Nonché, rappresenta una forma contemporanea ed estramente moderna per poter conoscere e vivere un’artista dal grande successo. Perfetta da poter condividere anche con i più piccoli, “Claude Monet: The Immersive Experience” non si limita alla sola esposizione di opere. Tra le tante sorprese, nell’ultima sala della mostra è prevista una sezione dedicata ad un workshop, il quale dà la possibilità di cimentarsi in opere ispirate al parigino da poter portare via con sé.
Non resta che acquistare i biglietti prima del 31 maggio, sia online che sul posto, dal lunedì alla domenica (escluso il mercoledì) dalle ore 10 alle ore 20.
Roberta Fusco