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Lo spettacolo tenutosi, giovedì 9 maggio, che ha visto protagonista la PFM, famosissimo gruppo rock, che dagli anni 70 in poi ha rappresentato, nella musica rock italiana, un’epoca e un’icona che ancora oggi lascia il segno, ha confermato, semmai ce ne fosse stato bisogno, che sono tuttora un gruppo che fa faville. “La PFM canta De Andrè” , questo il nome del concerto è stato un successo strepitoso, il pubblico, al Teatro Augusteo di Napoli, ha potuto godere di uno spettacolo unico: la poesia di De Andrè legata al rock progressive della PFM, un concerto epico.
Un crescendo di emozioni, parole, musica e racconti di vita vissuta: ad esempio, quando Franz di Cioccio parla di come davanti ad un piatto di finferli e un bicchiere di vermentino, sia nata una delle più belle e consolidate amicizie tra musicisti.
Così inizia il concerto con Bocca di rosa, e poi continua con tanti brani dell’artista genovese, suddivisi in tre quadri. L’apoteosi finale quando arriva il momento de Il pescatore, pubblico in visibilio, emozioni che non si possono descrivere, un solo punto indiscutibile: Fabrizio De Andrè era lì, insieme a loro!
Noi di Differentemente, abbiamo incontrato uno dei componenti della band e ne abbiamo approfittato per fare due chiacchiere:
Benvenuto a Differentemente!
Grazie!
Grande successo per “PFM canta De Andrè” lo spettacolo nato in occasione quarantennale del live “Fabrizio De Andrè e PFM in concerto”.
Sì, effettivamente lo spettacolo sta riscuotendo molti consensi. Il concerto è bello, fertile, coinvolgente. La gente esce strafelice.
Giovedì scorso la tappa napoletana presso il teatro Augusteo, com’è andata?
La serata ha fatto registrare il tutto esaurito con grande soddisfazione di tutti.
Si tratta di un tour che prevede diverse tappe nazionali?
Inizialmente prevedeva una quindicina di concerti, ma il successo riscosso, che ha portato ad un passaparola veloce, ne ha fatto aumentare il numero e si è arrivati a ben sessanta date, solo a Milano ben sei spettacoli con sold out immediato. Ne siamo sorpresi anche noi… diciamo che ci “è scoppiato in mano”. Forse ha inciso il ventiseiesimo anniversario della scomparsa di De Andrè. Il tour doveva concludersi a maggio e invece, dopo la pausa estiva, ad ottobre riprenderà per proseguire fino a prima di Natale. Cercheremo di soddisfare le innumerevoli richieste.
È previsto un ritorno a Napoli?
Occhio alle date in autunno! Con molte probabilità si replicherà.
Rispetto allo storico concerto con Fabrizio De Andrè ci sono novità?
Sì. Si tratta di uno spettacolo teatrale che si divide in tre parti. Nella prima si propongono le canzoni dei due dischi. La seconda è totalmente nuova. In questa, infatti, si eseguono brani della “Buona Novella” arrangiati con la musicalità della PFM. Infine la terza, finale, propone brani più popolari che coinvolgono il pubblico. E non mancano sorprese.
Sul palco una superband canta De Andrè…
Sì, una spettacolare formazione con giovani musicisti che suonano con band.
Con voi sul palco c’era anche il chitarrista storico di De Andrè?
Sì, Michele Ascolese, artista eccezionale che vanta la presenza in numerose formazioni e collaborazioni notevoli.
Quindi grande sinergia, passione e storia della musica. E a proposito di storia della musica facciamo un tuffo nel passato…. Che poi passato non è perché la musica bella non ha età, sospende il tempo. Le vostre canzoni costituiscono la colonna sonora di diverse generazioni e poi gli lp, con quelle meravigliose copertine, a partire dal 1973 Storia di un minuto…
Effettivamente sono passati tanti anni… esperienze, soddisfazioni, successo, numerosi dischi, innumerevoli concerti ovunque nazionali ed internazionali, collaborazioni…
E la collaborazione con gli Emerson Lake &Palmer?
Grandi musicisti… da un concerto di Roma è iniziata la collaborazione e la nostra lunga esperienza inglese ed americana.
E La Manticore?
Era la casa discografica con la quale firmammo un contratto particolare, “americano” che ci offriva la possibilità di effettuare concerti in America e nei College.
Grazie e complimenti. Buon prosieguo e speriamo in una nuova tappa napoletana… occhio alle date!
Flavio Premoli, Varese, classe 1949, compositore, arrangiatore, storico musicista poliedrico della Premiata Forneria Marconi, si è avvicinato alla musica fin dalla prima infanzia, distinguendosi subito per il suo talento. Fisarmonicista, pianista, tastierista e soprattutto artista di grande spessore e dagli orizzonti culturali ampi, negli anni ’60 si avvicinò alla musica pop e beat e dopo l’esperienza con I Cuccioli fu contattato da Franco Mussida e Franz Di Cioccio che cercavano un tastierista per la loro Band, I Quelli, che cambiando nome, prima Krell, con l’ingresso di Mauro Pagani divennero nel 1971 la Premiata Forneria Marconi.
La sua formazione classica ben si confaceva con il percorso musicale della band, quello del rock sinfonico caratteristico dei King Crimson, dei Genesis e soprattutto degli Emerson Lake&Palmer. La presenza di Premoli nel gruppo fu fondamentale e contribuì a dare un’impronta musicale peculiare. Il suo intervento sul pianoforte, sulle tastiere e sul Mellotron costituiva la struttura musicale su cui s’inserivano gli altri strumenti, chitarra, flauto, violino, minimoog confluente in sonorità progressive e coinvolgenti.
Coautore della maggior parte dei brani con Mussida e Pagani, fu arrangiatore della maggior parte delle canzoni di Fabrizio De Andrè eseguite durante la storica tournée che la PFM effettuò col celeberrimo cantautore genovese.
Le sue esperienze musicali sono ricche e variegate: produttore dei primi lavori di Rossana Casale e Luca Barbarossa, compositore di colonne sonore di Musical Rock, fiction televisive, produttore di spot televisivi, collaborazioni con Fabio Concato, Fiorella Mannoia.
Quest’anno, in occasione del quarantennale del disco con Fabrizio De Andrè, è tornato nella Premiata Forneria Marconi ed è impegnato in concerti in tutta Italia.
Daniela Vellani