Views: 8
Domani, domenica 26 gennaio, alle ore 18.00, al Teatro Bolivar (Via Bartolomeo Caracciolo, 30), diretto da Nu’Tracks, andrà in scena “Grideranno le pietre”, lo spettacolo di Antonio Mocciola con Noemi Gherrero, Giuliano Del Gaudio e Ilias Christoforidis per la regia di Giorgio Gori (assistente alla regia Barbara Lafratta).
In uno spettacolo teso e avvincente, Mocciola mostra l’orrore dei poteri militari e religiosi, che con il grimaldello del sesso impongono il volere del più forte. Non si salva nessuno, tra seduzioni, fallimenti e tradimenti, in cui il corpo è pura merce, e dio è solo una scusa per infliggere tortura e morte, mentre i veri padroni del mondo non si sporcano le mani. Il titolo è una citazione ironica di un passo del Vangelo attribuito ai farisei (“Maestro, perché non sgridate i vostri discepoli?” “Se loro taceranno, grideranno le pietre”).
Sinossi:
Una donna-sergente, Jennifer (Noemi Gherrero) e due arabi sospettati di terrorismo si ritrovano in un estenuante interrogatorio, teso a verificare la colpevolezza dei due uomini. Siamo a Guantanamo, il famigerato carcere cubano aperto dagli americani dopo l’11 settembre. Fadi (Ilias Christoforidis) è all’apparenza il più remissivo. L’altro, Nabil (Giuliano Del Gaudio) è un imam fondamentalista aggressivo e arroccato alle sue idee antiamericane.
Tra Jennifer e Nabil si instaura subito un rude conflitto verbale, che mette l’uomo in cattiva luce aumentandone i sospetti di colpevolezza. Jennifer spinge a farlo confessare con metodi via via sempre più violenti, per piegarne la strenua resistenza. Lo fa denudare, lo costringe a varie umiliazioni, gli spara in cuffia l’odiata musica rock americana. Ma l’uomo non cede. Tra Jennifer e Ismail invece, l’interrogatorio è meno duro e più collaborativo, tanto che la donna tende – con qualche riserva – ad escluderne la colpevolezza. È con lui, essendo molto piacente, che la donna tenta anche la carta della seduzione, un po’ per farlo cadere, e un po’ perché davvero ne è attratta, per la dolcezza e per il notevole sex-appeal.
Tra i due uomini, invece, si instaura una complicità tenera e confidenziale, e quando Ismail, illudendosi di godere del segreto della confessione, di essere effettivamente tra gli attentatori delle torri gemelle, Nabil non esita a tradirlo, per ottenere da Jennifer la liberazione. Fadi, vistosi perduto, ma soprattutto ferito dal tradimento dell’amico – di cui, forse, era innamorato – si suicida.
Intanto, sedotta dalla scaltrezza di Nabil, Jennifer cade nelle reti seduttive dell’uomo. Tra Jennifer e Nabil nasce l’amore. La donna decide di lasciare l’esercito, ma presto resta vittima del fondamentalismo dell’uomo, che le impone il burka rendendola, di fatto, schiava. L’uomo che aveva umiliato, denudandolo, si vendica coprendola, approfittando delle micidiali leggi della Sharia.
E il cerchio si chiude.