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Giovedì 17 ottobre alle ore 21.00, il Teatro Bolivar di Napoli ha ospitato un imperdibile evento musicale: il progetto Discoverland, con Pier Cortese e Roberto Angelini, arricchito dalla partecipazione speciale di Niccolò Fabi. Dopo il successo esplosivo di Dargen D’Amico che ha inaugurato con un tutto esaurito la stagione teatrale 2024/2025 del teatro, diretto da Nu’Tracks, è arrivato un altro appuntamento imperdibile per gli appassionati di musica.
A rendere ancora più speciale la serata, ci ha pensato l’opening act affidato ad Alessandro Ragazzo e Leo Pari. Quest’ultimo, amico e sostenitore del progetto Discoverland fin dall’inizio, ha contribuito con la sua penna a diverse tracce del disco, aggiungendo un tocco personale e significativo a questo evento già ricco di grandi collaborazioni.
I musicisti sono ormai al loro terzo disco, il primo di soli inediti. L’idea di lavorare sulla costruzione di brani nuovi, dopo essersi concentrati in precedenza nella reinterpretazione di pezzi di altri autori, è nata da Pier Cortese.
Al centro di “Ero”, c’è la ricerca sonora, un elemento distintivo del progetto che si fonde con una nuova urgenza: la necessità di immergersi nella scrittura di brani inediti. Questa esigenza di esplorare nuove sonorità si traduce in una fusione di esperimenti musicali e testi evocativi, rivelando un desiderio di espressione profonda ed autentica. Discoverland si evolve, portando l’ascoltatore in un viaggio sonoro che trascende il passato, offrendo un’esperienza emotiva e creativa che invita alla riflessione e alla connessione.
Il risultato è un racconto corale, caratterizzato da una semplicità diretta ma anche da una struttura ben congegnata ed arrangiata. “Ero” riesce a fondere la chitarra acustica con elementi elettronici, mescolando sogno e psichedelia al cantautorato. L’album esalta la bellezza della natura ed osserva con meraviglia il presente, riflettendo sul cambiamento delle nostre anime, sul karma e sul flusso del tempo. Questo respiro psichedelico ci travolge, avvolgendoci in un’esperienza vivida e connessa con il mondo che ci circonda.
“Un bacio sulla bocca ci salverà” e l’amore non è forse la risposta? “Al di là” è il guardare oltre e il comprendere che l’amore è ciò che conta veramente, oltre le avversità delle nostre esistenze.
Uno spettacolo intenso ed intimo, avvolto da luci basse e soffuse, dove la musica è la vera protagonista. Pier Cortese, Roberto Angelini e Niccolò Fabi si presentano sul palco come co-protagonisti, lasciando che le loro presenze si fondano con l’armonia dei suoni. Le canzoni di “Ero” si susseguono una dopo l’altra, come se fossero spinte da una corrente naturale, catturando l’attenzione e l’emozione del pubblico in un’atmosfera sospesa e delicata.
Con “Attimo dopo attimo” si apre un concerto dove strumenti ed elettronica si fondono in un “Karmatango” delicato ed avvolgente. Il pubblico viene trasportato in uno dei momenti più intensi della serata con il mantra “Lava la ferita della rabbia col sorriso sulle labbra” che diventa un ritornello quasi ipnotico, facendo ballare tutti sulle note di “Gange”.
Mentre Pier Cortese e Roberto Angelini mostrano la loro consueta disinvoltura, è Niccolò Fabi a sorprendere per il suo coinvolgimento emotivo. Parla con affetto dei suoi amici, che nei suoi tour hanno trattato le sue canzoni con cura e dedizione, e si dice felice di essere lui, questa volta ì, a dare qualcosa ai loro brani.
I tre si muovono in perfetta sintonia, ma sanno anche rispettare lo spazio artistico di ciascuno. La prima parte del concerto, dedicata ai brani inediti di “Ero”, si conclude con “Al di là”. Ma Discoverland nasce dall’idea di rivisitare grandi classici della musica italiana ed internazionale, come spiega Pier Cortese, e così il duo ripropone pezzi storici come “Via con me” di Paolo Conte ed evocando connessioni come quella tra Bjork e I Kings of Convenience, dove le canzoni vengono completamente trasformate con un approccio elettro-bucolico, portando l’ascoltatore in un “ranch psichedelico”, una terra di scoperta dove esplorazione e sperimentazione sono al centro del processo creativo.
Anche “Lasciarsi un giorno a Roma” viene eseguita, in modo curioso, senza la presenza di Niccolò Fabi, che torna subito dopo per cantare un suo pezzo “Amori con le ali”.
La serata si chiude con una versione esplosiva e dilatata di “Monnalisa” di Ivan Graziani, un finale travolgente che lascia il pubblico estasiato. I tre musicisti si abbracciano e salutano, richiamando sul palco anche Leo Pari ed Alessandro Ragazzo, che avevano aperto la serata. In quel momento, prima ancora di vedere tre artisti, si percepisce la presenza di tre amici che condividono un sogno musicale, realizzato con passione e complicità.
Ersilia Marano