Views: 39
Chi non ha mai sentito “Mi ritorni in mente”, “Acqua Azzurra, acqua chiara” o cantato con gli amici sulla spiaggia al tramonto o davanti a un falò, con la chitarra, “La canzone del sole”? Penso nessuno.
Ma forse non tutti conoscono un altro aspetto del grande Lucio Battisti, quasi inedito, con cui l’artista ha esplorato e sperimentato altri orizzonti musicali.
Se non ne siete a conoscenze o desiderate approfondirlo assieme a un interessante viaggio nella sua vita musicale e non solo, è uscito recentemente un libro esaustivo, ben articolato e intrigante. Si tratta di “Lucio Battisti. Scrivi il tuo nome su qualcosa che vale” (Compagnia editoriale Aliberti) di Donato Zoppo, giornalista, scrittore e conduttore radiofonico.
L’opera, con prefazione “Che mistero è E già” di Franco Zanetti e con l’introduzione dello stesso Zoppo, si concentra su “E già”, album di Battisti pubblicato nel 1982 da Numero Uno, il primo dopo la separazione con Mogol, e si compone di quattro ampi capitoli, seguiti dai ringraziamenti e da una corposa bibliografia.
Come si legge nella quarta di copertina, si tratta di un’“autobiografia” di Lucio Battisti scritta con le sue stesse parole, a venticinque anni dalla morte e nell’anno in cui avrebbe compiuto gli ottanta.
È il risultato di ricerche certosine, approfondimenti, interviste e documentazioni minuziose, condite dalla passione per l’opera di Battisti.
La citazione dantesca, tratta dall’incipit della “Vita Nova”, con cui si apre l’opera, le offre una connotazione ad hoc: “In quella parte del libro de la mia memoria dinanzi a la quale si potrebbe leggere, si trova una rubrica… sotto la quale io trovo scritte le parole le quali è mio intendimento d’assemblare in questo libello, e se non tutte, almeno la loro sentenzia”.
Così, leggendo il libro, si scopre la “Vita nova” di Battisti, quella degli anni ’80, dal punto di vista artistico, sentimentale, familiare, collaborativo e creativo, che inizia dopo l’uscita di “Una giornata uggiosa” del 1980, con la realizzazione “E già” “l’album di mezzo del limbo: non c’è più Mogol, non c’è ancora Panella, c’è Velezia… È una macchia isolata ed elettronica, foriera di stupore e non accettazione… più che un disco è il momento migliore per cominciare un’altra vita, un altro stile.”
Con queste premesse, l’autore riporta momenti, episodi, esperienze, curiosità, aneddoti e persino il modo di vestire di Lucio Battisti. Le sue parole delineano aspetti caratteriali e peculiari dell’artista, trasportandoci nel suo mondo riservato e dalla “stanzialità lunare”. Lo vediamo a Rimini entrare in libreria, a Milano “per la crescita vertiginosa”, a New York, a Poggio Bustone per l’infanzia, a Roma per l’adolescenza e la gavetta, a Molteno per il ritiro e nella Londra cosmopolita. Scopriamo un Battisti avido di conoscenze, curioso persino sul “fai da te condominiale”, un Battisti che da quando “Mogol non è più parte del sodalizio si sente leggero, rilassato, disponibile ad ascoltare il nuovo, libero…”
In questa “seconda vita”, dopo un incontro casuale a Ponte Milvio crea un forte legame di amicizia e professionale con Adriano Pappalardo, con cui avviene un proficuo scambio di idee e risorse: musica, produzione, sport. Lucio diventa promotore del suo album “Immersione” (1982 prodotto da Greg Walsh) completamente dedicato al mare, mentre Adriano gli fa scoprire il potere terapeutico della corsa. È così che si appassiona e corre alla Giustiniana, si attrezza con tute e contachilometri, guadagna in leggerezza e comunica ad Adriano i miglioramenti, condividendo con altri il suo entusiasmo, come Pietruccio dei Dik Dik, con cui c’è uno scambio di informazioni sullo sport e sui viaggi.
La vita di Lucio prosegue con la coltivazione di passioni come il mare e il windsurf e le attività da praticare all’aria aperta.
Un ruolo molto importante in questo secondo momento della sua vita lo svolge Grazia Letizia. La sua presenza nella carriera, nella sua vita privata, nella sua riservatezza è ben descritta da Zoppo fin dalle prime pagine del libro. Si accenna al fidanzamento, al matrimonio, alla nascita di Luca e soprattutto alla sua collaborazione musicale. Dopo la “discussa separazione da Mogol”, è lei che con lo pseudonimo di Velezia firma i testi delle sue nuove canzoni con cui descrive sé stesso.
Donato Zoppo riporta minuziosamente l’escalation negli anni ’80 con la realizzazione di nuovi progetti. Sono anni cui Battisti sperimenta, studia, esplora e scopre l’elettronica. È alla ricerca di qualcosa di rivoluzionario che si riassume nella sigla “CMI: Computer Musical Instrument”. Nel negozio Musicarte, dove spesso si reca, conosce Dario Massari ed è affascinato dal Fairlight per il lavoro sul suono e sulla possibilità di combinare sequenze su cui innestare le proprie idee in forma di canzone, diventando un compositore pop di brani tra i primi ad essere concepiti senza strumenti musicali. I suoi studi confluiscono, quindi nel disco “E già” autobiografico e composto da dodici brani, sei per lato, in cui il suono e l’elettronica sono aspetti predominanti e con una copertina nata dopo un accurato servizio fotografico effettuato in Cornovaglia.
Zoppo lo descrive in modo accurato e lo recensisce brano per brano con testi, musica e l’evocazione dei ringraziamenti, con motivazioni ad personam, che Battisti dedicò a “Carlo Brivio, Brambilla, Adriano Pappalardo, Francesco Fanti, Mario Veronese, Gianluca Rastelli e Dario Massari. Ne riporta la storia, l’uscita e i commenti di vari giornalisti, compreso quello del nipote Andrea Barbacane che lo reputa “un disco importante, un passaggio…una transizione che gli serviva”.
Zoppo evidenzia che il fil rouge dell’album è la mente. Non a caso in quel periodo Battisti inizia a dedicarsi allo yoga.
Nella parte finale del libro Zoppo descrive l’interessante e pregevole rivisitazione del disco con l’interpretazione di Patrizia Cirulli affiancata da personalità del mondo musicale d’eccellenza.
Il libro, con immagine di copertina di Matteo Ceschi, è dunque uno scrigno prezioso per chi ha amato e ama Battisti ed è disponibile in tutte le librerie e su tutte le piattaforme online.
Daniela Vellani